giovedì 30 ottobre 2014

A fianco della classe operaia contro il governo e la repressione



Solo tre giorni fa gli operai AST erano stati ricevuti da Renzi a Firenze perché non disturbassero la farsa in scena alla Leopolda che li ha “rassicurati” con una sorta di “road map operativa”. Oggi, a colpi di manganello, ha fatto vedere come intende "aiutarli".
Proprio quei "lavoratori" della polizia che qualcuno si era preoccupato di difendere, si sono macchiati ancora una volta dell'infamità di picchiare selvaggiamente operai costretti a manifestare per attirare l’attenzione sulle proprie disperate condizioni di lavoro e di vita.
Il "nuovo" segretario del PD servo della Confindustria, della finanza, delle banche, delle multinazionali, della Nato e della Ue vuole imprimere un’accelerazione alle scelte scellerate e sempre più antipopolari del Governo e per farlo, come vorrebbe cancellare i sindacati, porta il paese all’autoritarismo con la repressione poliziesca e leggi liberticide contro il diritto di sciopero.
Il movimento operaio che non si fa intimorire dalle cariche della polizia, deve respingere le provocazioni populiste e reazionarie.
Con la sua arroganza Renzi proclama di "aver svoltato pagina" e allora anche il movimento operaio e popolare può fare questa svolta, smettendo di farsi incantare dalle false promesse, dalle parole prive di contenuto, dagli slogan buttati a caso per raggiungere le sue smisurate ambizioni personali di leader, al serzizio di padroni, finanza e poteri forti interni e internazionali. Smettere di usare le "buone maniere" dei tavoli e della concertazione, delle petizioni e delle suppliche e passare alla lotta decisa e unita, a partire dal prossimo sciopero generale del 14 novembre indetto dai sindacati di base per arrivare, non a parole, ma con una crescente mobilitazione ad organizzare concretamente una giornata di sciopero generale nazionale capace di fermare il paese.
Contro la repressione della polizia nelle lotte operaie e popolari, veri e propri mazzieri fascisti in difesa del grande capitale e del suo Stato corrotto e sanguisuga, mobilitiamoci e allarghiamo la lotta a fianco della classe operaia per abbattere non solo il governo Renzi, ma tutti i governi che, in quanto comitati d’affari della borghesia, hanno il compito di mantenere il sistema capitalista-imperialista che è marcio dalle fondamenta al tetto.
Organizziamoci per costruire la società socialista dove non c’è posto per gli sfruttatori e i loro servi!

COMITATO COMUNISTA “FOSCO DINUCCI”, FIRENZE 29/10/2014

mercoledì 29 ottobre 2014

Con i Curdi della Toscana

Save Kobane
Appello per realizzare il 1 novembre 2014
una manifestazione globale diffusa contro ISIS, per Kobane, per l’Umanità.

 
Anche a Firenze, come in tante piazze d’Italia, è prevista una mobilitazione
nel pomeriggio di SABATO 1° Novembre
 assieme ai Kurdi
che confluiranno da tutta la Toscana 
in Piazza S.M.Novella alle ore 14,30
da dove partirà una manifestazione che attraverserà la vie del centro.

 
Con i Curdi della Toscana!
a fianco della loro resistenza, contro le guerre, contro l’ISIS,
per la difesa dei propri territori a cominciare da Kobane.

Più sotto l’Appello internazionale per la Manifestazione Globale: tra le prime adesioni internazionali Noam ChomskiPerez EsquivelDesmond Tutu, e molti altri stanno aderendo.
L’appello può essere sottoscritto inviando una mail a info.uikionlus@gmail.com
 
La preparazione della giornata mondiale è coordinata dai compagni e dalle compagne kurde con le loro associazioni in tutta Europa

La richiesta è di mobilitarsi il 1° novembre, con manifestazioni , o con iniziative pubbliche di qualsiasi genere.
Maria Letizia Grossi, Gruppo Pace Migranti L’Altra Europa - Tiziano Cardosi, Semprecontroguerra - Sandra Carpi Lapi, Rete Antirazzista Firenze - Riccardo Torregiani, Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra

C’è una pagina Facebook sull’evento:
L’elenco completo delle firme finora arrivate è consultabile a questo link:
Per ulteriori notizie ed approfondimenti è a disposizione anche il sito www.retekurdistan.it
.................................................

Con la Resistenza di Kobanê!
Manifestiamo il 1° novembre a Firenze per sostenere l'autonomia del Rojava-Kurdistan

Da mesi, nella città di Kobanê, i combattenti e le combattenti curde delle YPG e YPJ resistono all’attacco dello Stato Islamico(IS). Questa battaglia ha squarciato il velo di silenzio che avvolgeva l’esperienza di autogoverno nata nel 2012 nel Rojava (Kurdistan occidentale siriano).

Mentre in Europa e nel mondo emergono nuove forme di nazionalismomentre i mercati finanziari pretendono di governare le vite di ognuno di noinel Rojava dal 2012 si pratica uno straordinario esperimento di democrazia radicale, immaginando un programma di liberazione dall’autoritarismo, dal militarismo, dal centralismo e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica.
Questa esperienza, che può costituire una via d'uscita dai conflitti etnico-religiosi alimentati dagli interessi delle grandi potenze internazionali e regionali in Medio Oriente – fra cui in primis la Turchia - è ora in pericolo e ha bisogno della solidarietà di tutti.

Sabato 1° novembre sarà la giornata globale di sostegno alla resistenza di Kobanê.
Un appello è stato lanciato dai rappresentanti curdi in Europa, al quale hanno aderito migliaia di intellettuali, politici, artisti, sindacalisti, associazioni, partiti, gruppi e singoli in tutto il mondo, tra cui i premi Nobel Dario Fo e Adolfo Perez Esquivel, l'arcivescovo sudafrican Desmond Tutu, il linguista Noam Chomsky, Moni Ovadia, la già vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini e innumerevoli altri (per la lista aggiornata, si veda www.uikionlus.com).

A Firenze, alcune realtà insieme alla comunità curda hanno deciso di lanciare un corteo che partirà da piazza Santa Maria Novella alle 14.30 per raggiungere piazza della Repubblica.

Facciamo appello
 
a tutte le realtà politiche e sociali della città, associazioni, sindacati, centri sociali, gruppi e partiti politici, studenti, professori, e semplici cittadini a partecipare in massa a questa manifestazione, per dare sostegno anche da Firenze a una resistenza che ci riguarda tutti.

Kobanê è qui! Kobanê non è sola!
Corteo 1° novembre da piazza Santa Maria Novella - ore 14.30

Promuovono: UIKI – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia; Rete Kurdistan Italia, Centro Culturale Kurdistan di Ponsacco

......................................................................
Il testo dell’Appello con le prime adesioni:
Data della Manifestazione Globale: 1 novembre 2014, dalle ore 14.00
ISIS ha lanciato una pesante campagna militare su più fronti contro la regione kurda di Kobanê nel nord della Siria. Questo è il terzo violento attacco a Kobanê dal marzo 2014. Dato che ISIS non ha avuto successo nelle due pre

Ast (Terni) – Vergognosa la violenza della polizia | Il sindacato è un'altra cosa

Ast (Terni) – Vergognosa la violenza della polizia | Il sindacato è un'altra cosa

PRC appoggia lo sciopero del 14 Novembre

------------
Comunicato stampa

Come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo
partecipato al corteo convocato dall’Unione Sindacale di
Base a Firenze, in occasione dello sciopero generale indetto
per il 24 ottobre con manifestazioni regionali. Le nostre
bandiere si sono mescolate a quelle di centinaia di
lavoratori e delle, purtroppo, poche altre organizzazioni
presenti. Il giorno successivo, assieme alle compagne e ai
compagni di tutta Italia, abbiamo condiviso le strade del
corteo convocato dalla CGIL a Roma, assieme ad altre
soggettività dell’Altra Europa. Condividiamo
l’entusiasmo di chi ha rivisto nel Paese una forte
risposta alle politiche sociali del governo Renzi.
Apprendiamo però con amarezza delle divisioni che
insistono sulle debolezze progettuali della sinistra di
alternativa italiana, ancora incapace di riprendersi dalla
sconfitta dell’Arcobaleno. Confidiamo che vengano
abbandonate le illusioni di ricostruzione di un partito
socialdemocratico molto simile ai Democratici di Sinistra
che furono, così come lavoriamo perché alle prossime
regionali si ricomponga l’aumento delle distanze tra noi e
Sinistra Ecologia e Libertà, con cui abbiamo condiviso il
percorso delle elezioni amministrative del 2014 ma che
vediamo ancora subalterna al Partito Democratico a partire
dal livello regionale. Sappiamo che difficilmente si potrà
registrare una svolta in tempi rapidi nelle relazioni tra le
varie organizzazioni esistenti, così come dimostra la
divisione nel sindacalismo di base che le recenti cronache
ci hanno riconfermato.
Individuiamo nel 14 novembre un appuntamento importante in
cui investire, laddove si confermi l’organizzazione di un
momento di piazza locale. Spingeremo l’organizzazione al
fine di impegnare i militanti del PRC in un percorso di
riunificazione delle varie realtà di conflitto che oggi
sono impegnate nelle importanti campagne di opposizione al
Ttip, di solidarietà al popolo curdo, di costruzione
dell’opposizione alle politiche economiche dell’attuale
governo.
Siamo convinti che sia necessario un salto di qualità nel
nostro partito, così come in tutte le altre realtà
(sociali e politiche) della sinistra: questo sarà
possibile solo creando degli spazi di partecipazione in cui
nuovi e vecchi entusiasmi si ritrovino e travolgano
divisioni troppo spesso legate a rancori passati, o a scelte
ormai definitivamente superate da un cambio radicale della
fase storica del nostro paese. Ci mettiamo a disposizione a
partire dalla nostra storia e dalla nostra idenità,
convinti di essere strumento imprescindibile ma non
sufficiente per la ricostruzione della sinistra italiana.

lunedì 27 ottobre 2014

N+1 Newsletter numero 211, 27 ottobre 2014

<1.gif>n+1Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente"
Newsletter numero 211, 27 ottobre 2014
Supplemento alla rivista n+1
Direttore responsabile: Diego Gabutti
Registrazione al tribunale di Torino n. 5401 del 14 giugno 2000

Numeri arretrati della newsletter
Tutti i numeri della rivista
n+1 QuinternaLab 
n+1 su Twitter
n+1 su Facebook

Sul fronte di Ebola
Se la mortalità media è del 68%, se ci sono finora 10.000 casi accertati e 4.800 morti, vuol dire che di questi ultimi ne mancano al macabro appello 2000. Per il momento l'epidemia è circoscritta. I 18 casi registrati fuori dall'Africa hanno dimostrato che misure opportune abbattono drasticamente il tasso di mortalità. Ma il pericolo è ancora molto grave: è facile mettere in quarantena un piccolo villaggio isolato; impossibile una megalopoli. Quando il virus è arrivato a Lagos, Nigeria, ad esempio, c'è stato un momento di terrore. Il paese ha 160 milioni di abitanti. Nella capitale, Lagos, ce ne sono 21 milioni. Mobilissimi anche all'estero. Se non si fossero trovati i contagiati, sarebbe stata una catastrofe immane. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme rosso. I malati erano 19 e sono stati trovati tutti. I morti sono stati 12. Successo dell'ordine capitalistico? Nemmeno per sogno. L'OMS è un organismo internazionale che si muove secondo logiche legate agli obiettivi. Per sua natura non può sottostare a leggi, poteri o interessi nazionali. Deve anzi dare ordini alle nazioni, pianificare centralmente comportamenti sociali. La posta in gioco non è quantificabile, se viene superata una soglia, l'epidemia sfugge al controllo e i morti potrebbero diventare miliardi. L'OMS è costretta nei fatti a superare i paradigmi capitalistici.
1997: Utopia, scienza, azione

Non-crescita = capitalismo cadavere
Il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato l'ennesimo allarme (dopo OCSE, BRI, BCE e vari economisti): la crescita dei maggiori paesi è troppo lenta, tanto da compromettere il previsto recupero parziale rispetto all'inizio della cosiddetta crisi (2008). Germania, Giappone e Brasile, che dovevano trainare la ripresa, si sono invece dimostrati dei freni. Solo tre paesi supereranno, alla fine dell'anno, il 2% di incremento del PIL: Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti. Guarda caso, tre paesi che hanno potuto godere di una posizione di rendita: gli anglosassoni in quanto attrattori di capitale fittizio dal mondo; i cinesi in quanto detentori di buona parte del debito americano, comprata con il surplus derivato dalla produzione industriale (situazione che già rappresentò, trent'anni addietro, la morte economica del Giappone).
2008: Un modello dinamico di crisi

Il fu modello renano
Anche la Germania incomincia a perdere colpi, ma per diversi anni, in un continente a crescita bassa e disoccupazione alta, è rimasta un'eccezione. Noi abbiamo sostenuto da sempre che la Germania, paese giovane, era mediamente riuscita a limitare la composizione organica del capitale, a tenere alta artificialmente l'occupazione e quindi a sostenere il saggio di profitto. La struttura del salario, frutto della co-determinazione (mitbestimmung) con i sindacati, consentiva di distribuire il reddito secondo il principio della "propensione marginale al consumo", vale a dire che una quota del valore prodotto veniva indirizzata ai consumi invece che al capitale finanziario. Adesso quattro economisti tedeschi (Christian Dustmann, Bernd Fitzenberger, Uta Schönberg, Alexandra Spitz-Oener) hanno condotto una ricerca per il CEPR (Centre for Economic Policy Research) in cui dimostrano che il motore essenziale del "modello renano" è stata la possibilità di contenere la disoccupazione con una politica di alti salari per una élite di lavoratori e contemporaneamente bassi salari per la massa della manodopera non qualificata. In tale contesto la massiccia immigrazione turca e l'annessione della Germania Est hanno rappresentato una piccola Cina in casa. Infatti la parola magica della ricerca è offshoring, "effetto delocalizzazione". Negoziata con sindacati completamente asserviti al progetto ("struttura autonoma delle istituzioni dedicate al mercato del lavoro") la cinesizzazione interna ha prodotto un effetto che Marx elenca tra le "cause antagoniste alla caduta del saggio di profitto".
2014: Controtendenza alla caduta del saggio di profitto in Germania

Venus Project
Era un piccolo gruppo di tecnici. I suoi membri sembravano dei fuori-di-testa visionari, con le loro città in computer grafica, i progetti avveniristici, la società in regola con l'equilibrio termodinamico, l'anti comunismo ideologico e il comunismo di fatto. Sembravano gli inventori dell'ennesima americanata, fra la neo-religione e la dinamica dei sistemi, fra la fantascienza e l'ingegneria sociale. Un non-partito. Un organismo leaderlessanche se posto sotto l'egida di un guru che dall'alto dei suoi 98 anni emanava rassicurante saggezza. Poi hanno incominciato a fare proseliti, a fondare sedi, a tenere corsi e anche a raccogliere soldi. La loro pagina in inglese su Facebook ha raggiunto i 180.000 seguaci e adesso si propongono di realizzare un network internazionale. Quando è esploso il movimento Occupy Wall Street l'hanno appoggiato e nello stesso tempo criticato perché non aveva uno sbocco programmatico e organizzativo. Ma anche loro sono di fronte a un bivio: a che serve un "movimento" se ha un progetto sociale per il futuro ma non definisce il percorso per giungervi?
2009: Uno spettro si aggira per la Rete
2011: Occupy the World together
2014: Marcati sintomi di società futura


L'incompenetrabilità dei corpi
Parola d'ordine: moltiplicare per dieci il numero dei manifestanti. Si sa che a una manifestazione affollata ci sono in media non più di 4 persone al metro quadro. Questa volta ne hanno infilate 23,4. Piazza San Giovanni copre 42.700 metri quadri, per riempirla tutta ci vorrebbero 170.800 persone. Ma le migliaia di foto sono assolutamente impietose, la piazza non è mai stata piena. Anzi, lontano dal palco era quasi vuota. E allora, si dirà, tanto alle cifre ufficiali non crede nessuno. C'è però una realtà soggiacente a questi balli dei numeri: gli organizzatori sanno che piazzate del genere sono processioni inconcludenti, che hanno l'unico scopo di fare pressione a sostegno di giochi politici. Gli stessi organizzatori sarebbero terrorizzati da una reale decuplicazione dei numeri, da un reale milione di proletari caparbiamente intenzionati a concretizzare quel che inalberano sui cartelli, qualunque cosa sia.
2002: Una storia infinita di "articoli 18"

Il mio bambino
È il quarto livello della PMA, Procreazione Medicalmente Assistita. I primi tre riguardano tecniche di fecondazione ottenute con cellule dei coniugi, il quarto con cellule provenienti da terzi. In Italia al momento è vietato. Come al solito ciò scatena l'opinione di tutti, e via con le partigianerie. Proponiamo allo Stato di abolire tutti e quattro i livelli di PMA. Chi vorrà un figlio suo e non potrà farlo, ne acquisterà uno già fatto ad un apposito mercato statale, che a sua volta si approvvigionerà fra i sette miliardi di bipedi che sovraffollano il Pianeta. Richiedendo fattura la si potrà esibire come valido certificato di proprietà sul marmocchio. Come campagna promozionale si potrà lanciare ogni tanto lo slogan "Due al prezzo di uno".
2005: Una vita senza senso

No, non c'è petrolio per tutti e per sempre
Qualcuno potrebbe dirci: avete visto? Le vostre previsioni basate sul picco petrolifero, sulla teoria marxiana della rendita, sulla scarsità relativa degli idrocarburi si sono rivelate false. Gli Stati Uniti hanno raggiunto l'autosufficienza energetica, fra poco produrranno come l'Arabia Saudita e altri giacimenti sono stati scoperti un po' dovunque. I giapponesi stanno per sfruttare l'enorme energia contenuta nell'idrato di metano e si fa strada la teoria dell'autogenerazione degli idrocarburi nella crosta terrestre. Insomma, c'è petrolio per tutti e per sempre, non vedete che sta scendendo il prezzo? È vero, il prezzo del Brent è oggi 86 dollari (era arrivato a 147). Un momento però: la crisi congela la domanda, se il prezzo scende ancora un po' chiuderanno i pozzi del Mare del Nord e del Mare di Barents e in tutti quei luoghi dove non converrà più estrarlo. Finirà anche la cuccagna apparente del petrolio da  fracking, processo ancora più costoso. E non si sfrutterà l'idrato di metano, costoso e pericoloso sia da estrarre che da manipolare. Quello del Brent è il prezzo di riferimento, giusta la teoria della rendita, e quest'ultima è sovrapprofitto, il quale a sua volta è sfruttamento di forza lavoro. Non sembra proprio che la prospettiva sia quella di un radioso futuro energetico!
2012: Numero speciale sull'energia

Confusione sistemica
Engels diceva, commentando la politica di Bismarck, che il nostro nemico di classe è comunque costretto a lavorare per noi. Non sappiamo se in giro c'è lucidità sociale a sufficienza per accorgersi che, mentre la piazza difendeva "diritti" giuridico-sindacali (Marx: effimeri), parte della borghesia riunita alla Leopolda era costretta a dichiarare, per bocca del capo del governo, che avrebbe varato una legge per dare un salario ai disoccupati, rivendicazione storica del movimento operaio. Lo farà ovviamente al risparmio, nel tentativo di superare la costosissima confusione sistemica in cui stanno precipitando gli stati, ma lo farà. Dimostrando che un movimento storico non lo ferma nessuno, tanto meno la pletora di partiti e partitini, sindacati e sindacatini immersi nel "tira a campà" da azzeccagarbugli.
1992: Il Diciotto Brumaio del Partito che non c'è
2011: Il piccolo golpe d'autunno
2011: La classe dominante italiana a 150 anni dalla formazione del suo stato nazionale


Lavoratori del sesso unitevi!
Valentina Nappi lavora per il cinema. Genere: erotico (altrimenti detto "por11ografico"). Ha scritto un lungo articolo sul sito di MicroMega nel quale si dichiara antifascista, ma non come quelli che credono di esserlo "in assenza di fascismo". La ragazza considera il fascismo un fatto concreto, e secondo lei è più rivoluzionario il capitalismo centralizzato post-borghese che non l'avido parassitismo dei liberal bottegai col SUV. Fa un po' di confusione col comunismo, ma la reazione sprezzante non entra nel merito: che si occupi del suo mestiere e lasci perdere la politica. Il suo mestiere? Mah. Per i comunisti non degenerati il nocciolo della "questione sessuale" è costituito dal millenario percorso verso l'autonomizzazione del sesso dalla riproduzione biologica. Per Engels la famiglia si estinguerà con la proprietà e lo stato. Su questo passaggio Valentina è in regola: ritiene che la sfera sessuale sia "un sapere pratico che si giova della trasmissione pubblica", specie con l'evoluzione dei mezzi attuali. "Chi mi critica non è un comunista futurista ma un catto-eco-noglobal-scemo-pseudocomunista nostalgico di fantomatici sani rapporti umani premoderni".
2003: Abolizione dei mestieri e della divisione sociale del lavoro
NEWS DAL WEB
Oltre la competizione: il cervello sociale
57° incontro redazionale - Resoconto
L'Fmi taglia le stime di crescita globali
Istat, salari fermi
Generazione (senza) lavoro
No al Jobs Act, Fiom e studenti in piazza
News #logistica
Operai occupano consiglio comunale Terni
#Livorno. Appello per uno sciopero cittadino unitario
[Livorno] TRW. Lo sciopero del 29 è stato convocato?
La Cgil in piazza contro il governo
Camusso: pronti anche a sciopero
Il discorso conclusivo di Matteo Renzi alla Leopolda
Black Friday 2014
Germania bloccata dagli scioperi
Thousands of Hungarians protest
Oggi il fascismo si chiama anticapitalismo
Neanderthal-Sapiens: l’incrocio di Dna avvenne 50-60 mila anni fa
Ebola, in Nigeria nessun caso da 42 giorni

*** 

venerdì 24 ottobre 2014

Governo Renzi: presidenziale, reazionario, populista

Governo Renzi: presidenziale, reazionario, populista
Il governo Renzi, il 63° di questa repubblica, il terzo nominato direttamente dal presidente Napolitano, dopo Monti e Letta che aveva presentato le dimissioni con il tweet (“stai sereno”) dell’‘amico’ Matteo, svela il suo vero volto.
Il governo Renzi, come i precedenti recenti e più lontani, ha i soliti problemi: stabilità, governabilità, politica di austerità, che vuol dire scaricare la crisi del sistema capitalista sulle spalle degli operai, dei lavoratori, delle masse popolari. Un governo che, in continuità con i precedenti, risponde in tutto e per tutto alle direttive europee e internazionali (Ce, Bce, Fmi …).
Renzi che a parole si vanta di non essere il burattino di vecchi partiti e del ceto politico, in realtà è non solo un burattino della finanza, delle banche, delle multinazionali, ma anche quello incaricato da questi di imprimere un’accelerazione alle scelte scellerate ed ancora più antipopolari.
Le controriforme istituzionali, elettorali e costituzionali, devono eliminare lacci e lacciuoli, cioè ogni impedimento all’esecutivo che determina un intralcio ai diktat dei padroni italiani e stranieri. Per questo serve un parlamento esautorato del suo potere legislativo. Renzi è lo strumento dell'involuzione reazionaria per traghettare una Repubblica parlamentare a quella del governissimo, passando dal bipartitismo imperfetto (Dc al governo e Pci all’opposizione) al bipartitismo perfetto con maggioranza e opposizione di governo della “grande coalizione”, fino al presidenzialismo. Aiutato e sostenuto da un capo dello Stato, come Napolitano, al secondo mandato per la prima volta nella storia di questo paese, garante degli interessi dell'imperialismo italiano ed europeo.
Renzi per la sua età, la sua smisurata ambizione, la sua capacità di venditore della "premiata ditta", per la sua spregiudicatezza nel promettere era (ed è) l'uomo da poter presentare dopo Berlusconi, del governo Monti dei professori e del grigiore di Letta. La sintesi tra il decisionismo craxiano e il populismo berlusconiano gli permette di effettuare la mezza truffa degli “80 €” ampiamente ripresi dalle nuove tasse e dagli aumenti di tariffe e servizi; di ridicolizzare la stessa Costituzione, lo Statuto dei lavoratori, il lavoro.
Di fronte alla dilagante disoccupazione e alla povertà crescente - tra promesse e parole vuote di contenuto - s’inventa il jobs act che sancisce la precarietà e, per controllare il conflitto, marcia velocemente all’approvazione di ‘riforme’ che alimentano autoritarismo e populismo. Addirittura, ammonisce gli stessi sindacati confederali per l'immobilismo di questi anni, per non aver difeso le categorie più esposte allo sfruttamento come i precari, lavoratori di serie B che Renzi vorrebbe equiparare, con la retrocessione di tutto il mondo del lavoro, alla c.d. serie A.
Uno schiaffo proprio ai sindacati concertativi subalterni a governi, lobbies e partiti, che hanno accettato passivamente le peggiori contro-riforme: dalle pensioni al precariato, all’attacco dell'art.18, e che ora possono essere anche loro “rottamati” in nome di un “interesse nazionale”.
Renzi millanta un consenso elettorale europeo del 40,8% nascondendo il fatto che la sua è stata la vittoria degli sconfitti (Grillo, Berlusconi, Monti, ecc.) perché il 60% degli elettori non ha votato. Una bella rappresentatività democratica! Una minoranza del paese governa grazie alla maggioranza di questa minoranza!
Con Renzi nessuna novità. La necessità della “governabilità”/stabilità, da definire come “rapporto tra l’autorità delle istituzioni di governo e la forza delle istituzioni di opposizione” era già sostenuta da Gianni Agnelli ai tempi della sua presenza nel ‘Club Bilderberg’*. La governabilità è il principio regolatore della loro democrazia, mentre i vecchi partiti, in particolare quelli delle classi subalterne, sono progressivamente scomparsi o totalmente trasformati in collaborazionisti più o meno fedeli alla causa del grande capitale
Renzi con il suo governo, per conquistarsi un posto di rilievo nelle stanze dei bottoni delle grandi potenze imperialiste, non solo fa i “compiti” ma aspira ad essere il “primo della classe”. In questo periodo di presidenza del semestre europeo rassicura l'imperialismo Usa di provvedere alla ratifica del trattato TTIP, un devastante accordo internazionale che cancella ogni tipo di regolamentazione in vari settori: dell'alimentazione, della sanità, del lavoro, delle privatizzazioni ecc, a favore delle multinazionali e degli Usa.
Renzi con il suo governo - per partecipare alla spartizione delle risorse - conferma il mantenimento di tutte le missioni nei vari scenari di guerra; il pieno appoggio ai disegni imperialisti degli Usa e della Nato in Europa e nel Mediterraneo, sostiene il colpo di Stato in Ucraina e i massacri nazisti nei confronti della popolazione che si ribella - un vero insulto per una Repubblica nata dalla Resistenza contro il nazifascismo; - la “finta guerra” all'Isis (Islam politico al servizio dell'imperialismo occidentale) che è in realtà la continuazione dell'attacco alla Siria e pretesto per l'eliminazione dei combattenti Curdi; collabora con il sionismo israeliano nell’aggressione e lo sterminio del popolo palestinese, incrementa le spese militari contro la spesa sociale.
- Mobilitiamoci ed organizziamoci contro gli attacchi alle condizioni di lavoro e di vita dei vari governi borghesi antioperai ed antipopolari!
- L’unica vera riforma, oggi, è la lotta per la ricostruzione del Partito comunista per abbattere il marcio sistema capitalista!
Ottobre 2014 Coordinamento comunista toscano


* Il gruppo “Club Bilderberg” nacque il 29 maggio 1954 e prese il nome dell’albergo in Olanda in cui si riunì la prima volta. E’ un’organizzazione aristocratica e oligarchica, un “governo ombra/invisibile mondiale”, costituitosi per combattere il comunismo e l’Urss. 

giovedì 23 ottobre 2014

[Castelfiorentino] Ordine del giorno del registro unioni civili

Comunicato presentazione ordine del giorno del registro unioni civili

Due giorni fa è stata protocollata la richiesta da parte del gruppo consiliare Castello a Sinistra di istituire a Castelfiorentino il registro delle unioni civili per il riconoscimento delle coppie di fatto.
Abbiamo chiesto anche l'impegno del Sindaco a trascrivere su detto registro i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti al di fuori dell'Italia.
Rilevate le aperture del Governo e del Sinodo alle unioni omosessuali , ci auguriamo che anche nel nostro Comune ci possa essere un'apertura in questo senso, segnale di un (speriamo) celere riconoscimento di diritti a uomini e donne , senza distinzione alcuna.
Castello a sinistra si schiera  e si schiererà sempre dalla parte del riconoscimento e della difesa dei diritti civili, come dei diritti sociali, perché crediamo in una società dove le diversità di ognuno diventano ricchezza di tutte e tutti, dove le necessità devono essere affrontate collettivamente, in nome di quella solidarietà che è un punto fermo della nostra Costituzione. Siamo quindi impegnati a perseguire obiettivi di convivenza rispettosi dei diritti senza farci condizionare da stereotipi culturali, per fortuna ormai vecchi e superati.
Castello a Sinistra

Renzi per la guerra i soldi li trova, soldati italiani tornano in Iraq

Renzi per la guerra i soldi li trova, soldati italiani tornano in Iraq

Notizie di Contro La Crisi


CONTROLACRISI ti segnala le seguenti notizie:
  1. Hewlett-Packard, cessione di ramo d'azienda sicura. In futuro forse altri licenziamenti: i danni dello sgravio contributivo
    Hewlett-Packard da sempre si fa bella della propria etica: tra campagne per la pulizia del litorale laziale, la raccolta di giocattoli a Natale per i bambini delle famiglie con problemi economici, la...
  2. Cremaschi a Usb: "Sarò con voi il 24 per questo primo appuntamento. E poi ancora il #14N"
    Giorgio Cremaschi, leader dell'area "Il sindacato è un'altra cosa" in Cgil, ha fatto pervenire a Usb il suo augurio per una buona riuscita dello sciopero del 24 ottobre e il suo...
  3. “Non ho mai piegato la testa, nemmeno quando sarebbe stato conveniente farlo". In ricordo di Gustavo Manoni
    Si è spento a Roma il 16 ottobre scorso, presso l’ospedale Sant’Andrea, Gustavo Manoni. Dirigente della Cgil, negli anni settanta e ottanta, ex consigliere municipale, presidente...
  4. L’economia politica della promessa
    Tra la poli­tica e la pro­messa vi è un rap­porto di imme­diata con­ti­guità quando non di pura e sem­plice sovrap­po­si­zione. Un pro­gramma...
  5. Cantone: «Non pagare i pensionati è follia, Napolitano deve intervenire»
    Intervista alla segretaria dello Spi Cgil. Sindacati durissimi: "Sembra di vivere un incubo, ora basta ingiustizie"«È una fol­lia. Non ha alcun senso, se non quello di...
  6. Precari: invisibili, intermittenti e senza diritti a confronto
    Invisibili, intermittenti, saltuari. In tutti i casi, precari, a volte per l'intero arco della loro attività. Lo sono molti dei lavoratori dei settori coperti dall'Slc Cgil, ovvero...
  7. FLC CGIL: Senza risorse "La buona scuola" è solo uno spot pubblicitario
    Le bugie del Governo hanno le gambe corte. Renzi aveva promesso di mettere l'istruzione, la formazione e la ricerca al centro dell'attenzione del Governo. Il piano "La buona scuola" doveva essere...
  8. La Corte europea condanna l’Italia per violazione dei diritti umani
    Non tutti i migranti che in que­sti anni sono sbar­cati sulle nostre coste hanno avuto la for­tuna, si fa per dire, di essere trat­tati come dovrebbe esserlo ogni essere umano quando...
  9. Il partito di Renzi azzera il centrosinistra
    Pro­viamo a riflet­tere su due recenti affer­ma­zioni pro­ve­nienti diret­ta­mente dal cer­chio ristretto ber­lu­sco­niano e dal pre­si­dente...
  10. Ma davvero la Cgil manifesta contro l'Art. 18? I dubbi Usb sulla lettera di Camusso agli iscritti.
    Nella lettera agli iscritti la leader della Cgil Susanna Camusso sintetizza in 4 punti le proposte della Cgil sul lavoro.I primi due riguardano un piano straordinario per l'occupazione finanziato da...
  11. Ma davvero la Cgil manifesta contro l'Art. 18? I dubbi Usb sulla lettera di Camusso agli iscritti. FATE GIRARE!
    Nella lettera agli iscritti la leader della Cgil Susanna Camusso sintetizza in 4 punti le proposte della Cgil sul lavoro.I primi due riguardano un piano straordinario per l'occupazione finanziato da...
  12. Il 24 ottobre c'è lo sciopero generale del sindacalismo di base! "Licenziamo Renzi per giusta causa"
    Sciopero generale proclamato da Usb, Orsa e Cib-Unicobas per venerdì prossimo 24 ottobre contro Jobs Act e le politiche di austerità "dettate dalla Troika al Governo Renzi sul lavoro e...
  13. Jobs Act: la nostra vita non è un gioco - Assemblea nazionale il 26 ottobre a Roma
    Di lavoro e di pre­ca­rietà si parla tanto, in que­ste set­ti­mane. Tutti cri­ti­cano la pre­ca­rietà e tutti sem­brano...

  14. ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte

  

ACQUA e PRIVATIZZAZIONI IN TOSCANA COMPARTO IDRICO

ACQUA e PRIVATIZZAZIONI IN TOSCANA COMPARTO IDRICO

 PREZIOSO INCONTRO ODIERNO MERC. 22 OTT. c.a. USB e COBAS su processi ulteriore privatizzazione Servizio Idrico in Toscana - Il ruolo di Acea SpA (vedi convocazione http://www.usbpubliacqua.it/spip.php?article2489)

Presenti per USB Toscana Silvia Gabrielli - x Comitato Iscritti USB Publiacqua D'Antonio - Balleggi - Boddi x COBAS Pisa /Acque SpA Monica Moretto e Cobas Firenze/Publiacqua Alessandro Porcinai).
Entro prossima settimana invio e distribuzione Lettera Aperta ai Sindaci e Comunicato ai Lavoratori.
Subito dopo richiesta di incontro con Forum dei Movimenti per l'Acqua x la costruzione di un fronte comune Lavoratori Comparto Idrico e Cittadini.
 

USB Publiacqua  www.usbpubliacqua.it

sabato 18 ottobre 2014

La settimana di Contropiano

Torino. Corteo Fiom e degli studenti, la polizia carica tutti

Se i problemi sociali non ricevono soluzione né ascolto, anzi li si ingigantisce con una politica economica criminale, le tensioni sono destinate ad aumentare. Nonostante le cautele – a volte comprensibili,...Leggi tutto

Sciopero generale del 24 ottobre. Manifestazioni in tutte le regioni

Saranno numerose le manifestazioni che si svolgeranno in tutto il paese in concomitanza con lo sciopero generale del 24 Ottobre convocato da Usb, Orsa, Unicobas. A livello regionale e provinciale questi...Leggi tutto

Tomaselli (Usb). "Uno sciopero generale contro Renzi e l'Unione europea, per unire"

Sciopero generale il 24. La piattaforma stavolta sembra decisamente "politica", e rivolta non solo contro il governo italiano. Cosa è cambiato? Veramente USB dal 2010, anno della sua costituzione, ha...Leggi tutto

Siderurgia. All'Ast di Terni come all'Ilva: nazionalizzare le fabbriche

Quanto sta per avvenendo all'AST di Terni, pur nelle differenti condizioni produttive, presenta omogeneità con la vicenda, ancora in corso dell' ILVA di Taranto. Dalle due vertenze, come da quella di...Leggi tutto

La Turchia sostiene i curdi iracheni. Contro quelli turchi e siriani

La Turchia avrebbe armato in gran segreto i peshmerga iracheni “per aiutarli a fermare l'avanzata dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) in Nord Iraq”. Lo ha detto ieri il presidente del Governo...Leggi tutto

Crolla tutto, forse anche la faccia tosta di Renzi

Il giorno dopo il "grande crollo" delle borse europee tutti sono corsi a cercare una spiegazione tranquillizzante.Anche se queste non servono a risollevare le borse continentali: Milano perde un altro...Leggi tutto

Ebola. Pessime notizie, ma diffuse come pillole rassicuranti

Aggiornamento: Un aereo della Turkish Airlines decollato da Istanbul e diretto a Pisa è atterrato oggi a Fiumicino con la procedura di emergenza richiesta dal comandante dopo il malore di due passeggeri....Leggi tutto

Controffensiva curda a Kobane, Ankara bombarda le postazioni del Pkk

Impazza la battaglia a Kobane, uno dei tre cantoni della regione curda del Rojava al confine tra Siria e Turchia dove ormai da un mese i miliziani delle Unità di Protezione del Popolo, delle Unità di...Leggi tutto

Genova. Tesi faccia a faccia tra spalatori e poliziotti. Sabato corteo

C’è stata tensione tra i giovani che a Genova stanno spalando da giorni fango e detriti e gli agenti di polizia. Il motivo sono i ripetuti inviti a venire a spalare il fango piuttosto che a rimanere...Leggi tutto

Bolivia. Terzo trionfo per Morales

Era nelle previsioni, in un certo senso anche nelle proporzioni. Ma a vederla davvero, questa terza vittoria elettorale di Evo MOrales, dà il senso di quanto radicato sia il processo di trasformazione...Leggi tutto

Alluvione di Genova. Le responsabilità a tutto campo di Renzi, Doria e Burlando

La città di Genova e  buona parte dei Comuni della Provincia, sia costieri (Recco) che dell'entroterra (Casella, Montoggio, Savignone) stanno pagando in queste ore un prezzo altissimo all'incuria...Leggi tutto

Salvate il soldato Renzi dalla Germania "nemica"

Il “grande malato d'Europa” è ora la Germania. Almeno secondo la stampa padronale italiana impegnata nel sostenere il proprio governo – in senso letterale: comprato e pagato – che ha prsentato...Leggi tutto
  
 

Chiusura TRW: Giornata drammatica. Occupata Confindustria, poi trattative in Prefettura: la fabbrica ha pochi mesi di vita

Chiusura TRW: Giornata drammatica. Occupata Confindustria, poi trattative in Prefettura: la fabbrica ha pochi mesi di vita - Senza Soste

giovedì 16 ottobre 2014

Partecipazione e Democrazia: una questione concreta

Partecipazione e Democrazia: una questione concreta
Legge popolare sul servizio idrico regione Lazio



Con l'approvazione della legge sulla tutela, governo e gestione pubblica delle acque della regione Lazio ci siamo trovati, nostro malgrado, in un avamposto che fronteggia l'attacco sferrato dalla triplice intesa “Renzi, Alfano, Berlusconi” anche sul piano istituzionale.
Dalla crisi, come del resto è sempre avvenuto per le grandi crisi del passato, non si esce solo con un allargamento della forbice tra ricchezza e povertà, ma anche attraverso un'involuzione autoritaria delle istituzioni.
Le diseguaglianze, la distruzione del tessuto sociale e del relativo paracadute di garanzie e tutele, la derubricazione dei diritti in bisogni da soddisfare sul mercato, sono sempre meno compatibili e governabili attraverso i meccanismi della stessa democrazia rappresentativa borghese che, al pari dei corpi intermedi (sindacati, forme di cittadinanza attiva, ecc.), diviene l'incrostazione da estirpare in nome del consenso plebiscitario.
Il processo di delegittimazione delle istituzioni democratiche – identificate dai cittadini ed anche in ampi settori di movimento, nella cosiddetta casta che le occupa – si traduce nel concreto in un processo di involuzione autoritaria delle stesse e nella perdita, anche formale, del loro controllo da parte dei cittadini, puntando direttamente a far coincidere anche in termini giuridico-formali lo stato di fatto delle istituzioni con il loro ordinamento.
Il Senato e le province, le città metropolitane, come le unioni dei comuni che saranno chiamate a fornire la governance dei servizi pubblici locali, si caratterizzano, tutti, per il fatto che dalla loro determinazione sono esclusi i cittadini; che la loro composizione è affare della “casta” e che il reale controllo del proprio territorio è sistematicamente sottratto alle comunità locali, sia intese come ente locale di prossimità e sia come insieme di cittadini che il territorio abitano.
Del resto la cosiddetta riforma della Pubblica Amministrazione, in cui si prevede la riduzione delle Prefetture in 40 Uffici Territoriali di Governo, uno per ogni regione ed i restanti nelle aree a più alta densità criminale, indica chiaramente come la presenza dello Stato si intende debba essere ridotta ad un fatto di ordine pubblico e che il disegno è quello di tornare allo stato borghese primordiale fatto di polizia, esercito, magistratura/carceri e fisco, cancellando funzioni e istituzioni di uno stato sociale, frutto di duecento anni di sudore, lacrime e sangue, volto a garantire quei diritti ridotti a bisogni.
Mentre vanno avanti le riforme costituzionali, mentre si attende il decreto Del Rio sul riordino delle competenze sulle autonomie locali, la nostra legge regionale, come i referendum del 2011, va in direzione ostinata e contraria a questo disegno e questo obiettivo, proponendo un modello istituzionale che riconduce il governo ed il controllo del territorio alle comunità locali, istituzionalizzando la partecipazione diretta e senza mediazioni dei cittadini e dei lavoratori nei processi di formazione e assunzione delle decisioni e nel controllo dell'attuazione delle medesime.
Allo stato dell'intero impianto della legge l'unico punto problematico (c'è la vicenda dell'impugnativa del governo alla Corte Costituzionale) e che probabilmente (sentito anche Lucarelli) dovremo modificare è quello relativo alla possibilità che un singolo comune possa comunque gestire in proprio sul proprio territorio il servizio (sembra che l'obiezione sia fondata sulla base della normativa nazionale); per cui la Convenzione di Cooperazione tipo che sottopongo alla consultazione è complessivamente definita e praticabile
Chiariamo: non stiamo costruendo un'ipotesi di studio, ma una proposta concreta.
Con l'assessore Refrigeri abbiamo concordato la costituzione di tre tavoli tecnici: uno per la definizione degli ambiti, uno per il bilancio idrico ed uno sulla governance, ovvero proprio sulla convenzione di cooperazione tipo, dandoci un orizzonte temporale piuttosto ristretto (entro la fine dell'anno) per produrre le proposte da sottoporre a giunta e consiglio regionale.
Credo di aver chiarito l'importanza della questione anche da un punto di vista generale: ovvero non ha molto senso preoccuparsi solo dei processi di privatizzazione se non ci preoccupiamo anche dei processi involutivi delle istituzioni pubbliche cui dovrebbe fare riferimento una gestione pubblica.
Dato che la proposta è presentata nell'articolato che (con le necessarie correzioni) dovrebbe essere approvato, per semplificare il suo esame estrapolo in maniera assolutamente sintetica gli elementi fondamentali.
Anche interventi sugli aspetti formali e giuridico/formali sono graditi ma chiedo di concentrare l'attenzione sugli aspetti politici sostanziali.

1) Le decisioni importanti sono assunte nei Consigli Comunali.
2) L'Assemblea dei Comuni ratifica le decisioni assunte nei Consigli Comunali.
3) Cittadini e lavoratori partecipano alle assemblee istituzionali attraverso i loro rappresentanti con diritto di parola.
4) L'accesso ai dati e alle notizie da parte di cittadini e lavoratori è stabilito anche con definizione degli strumenti logistici, tecnici ed informatici.
5) il controllo tecnico è riportato all'interno degli uffici tecnici dei singoli comuni.
6) la consultazione di cittadini e lavoratori incide sul processo decisionale: se la risultanza delle decisioni assunte in seno ai consigli comunali è difforme da quella risultante dalla consultazione di cittadini e/o lavoratori, le determinazioni sono sospese per un mese e i consigli comunali riesaminano le questioni.
7) Chiaramente la convenzione disciplina il rapporto tra consultazione dei cittadini, istituzioni e processi decisionali. Modalità e pratiche di consultazione sono una partita che deve essere affrontata e che ci deve vedere uscire dalla mera enunciazione di slogan.
8) Si distingue chiaramente la consultazione e partecipazione dei cittadini ed il ruolo della cosiddetta cittadinanza attiva, anche dei nostri comitati. A questo proposito spesso anche tra di noi si confonde l'idea di democrazia partecipativa con la rivendicazione del diritto di essere ascoltati quali portatori di interessi. Questa seconda rivendicazione attiene ad un'eventuale regolamentazione dell'attività di lobbyng – peraltro a mio parere sacrosanta - ma occorre non confonderla con la partecipazione dei cittadini che attiene ad un'idea di democrazia di portata costituente.
9) La convenzione di cooperazione si orienta verso un'organizzazione senza personalità giuridica, per questo senza costituzione di apparati e senza oneri aggiuntivi per gli enti ed i cittadini. L'organizzazione si fonda sul coordinamento e la cooperazione tra i comuni senza una struttura “seconda”.

Questi mi sembrano essere gli aspetti più significativi e da tenere presenti nell'esame della proposta.
Chiediamo a tutti un contributo e in particolare alla macro-regionale di Salerno di riservarvi un significativo spazio nella discussione.

Severo Lutrario 
per il Coordinamento Regionale Lazio

mercoledì 15 ottobre 2014

Notizie di Contro La Crisi

  1. La disabilità impoverisce: il 50% delle famiglie ha gravi disagi economici
    “ Almeno il 50% delle famiglie con disabilità è a rischio povertà. Ma è un dato sottostimato ”: a parlare è Vincenzo Falabella, presidente della ...
  2. Nasce "Support Kobane", una piattaforma di solidarietà con i Curdi che lottano contro l'Isis
    La solidarietà per la lotta dei Curdi contro l’Isis si arricchisce di Support Kobane (pagina Facebook), una piattaforma creata per movimenti europei e singoli cittadini il cui obiettivo...
  3. Meridiana, venerdì la vertenza entra nel vivo. Centinaia di lavoratori a Roma per protestare contro i licenziamenti
    La vertenza Meridiana entra nel vivo. Venerdì 17 a Roma, presso il ministero del Lavoro, quando si tireranno le somme del confronto avviato con l'azienda, si preparano a sbarcare diverse...
  4. Scuola: il grande esodo dai banchi colpisce due studenti su dieci
    Al ritorno dalle vacanze due ragazzi su dieci abban­do­nano la scuola. Accade ogni anno, nel silen­zio della rou­tine. Un esodo dovuto alla povertà, all’emergerza...
  5. Cgil: “La manovra di Renzi è recessiva”
    «La mano­vra, così come ci è stata pre­sen­tata dal pre­si­dente del con­si­glio, non va: è reces­siva e non farà ripren­dere il...
  6. Venerdi tutta la provincia di Terni in piazza contro la chiusura delle acciaierie
    "Quanto si sta determinando in questi giorni richiede un impegno straordinario di tutti per evitare l'applicazione del piano industriale di Thyssenkrupp che prevede la cancellazione della storia...
  7. Gran Bretagna travolta dagli scioperi nel pubblico impiego
    I dipendenti pubblici britannici scendono in piazza contro le politiche del governo Cameron e contro il mancato aumento degli stipendi. Per tutta la giornata di oggi si avranno disagi...
  8. Disastri ambientali, una guerra silenziosa che provoca 100mila vittime l'anno nel mondo
    Mai come in questi giorni per il nostro Paese - dati i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto Genova e Parma - l'annuale Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali istituita...
  9. Disastri ambientali, una guerra silenzioso che provoca 100mila vittime l'anno nel mondo
    Mai come in questi giorni per il nostro Paese - dati i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto Genova e Parma - l'annuale Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali istituita...
  10. Torino, tre giorni di proteste contro il vertice dei ministri del Lavoro Ue
    Tre giorni di mobilitazione di studenti e precarie a Torino in occasione della Conferenza di alto livello sulla Carta sociale europea, a cui il 17 e 18 ottobre parteciperanno...
  11. Manovra, tra colpi di mano e furbate arriva l'abbuffata per le imprese. Prc: "E' di destra" 
    Oggi è il giorno della Legge di stabilità. Il Consiglio dei ministri si appresta a dare il via libera ad una manovra da 30 miliardi, con 13 miliardi di tagli, nuove tasse sui fondi...
  12. Roberto Romano: Una Stabilità senza portafoglio
    Oggi il governo licen­zia la Legge di Sta­bi­lità 2015. Negli ultimi giorni sono cir­co­late molte ipo­tesi che con­trad­di­cono le stesse basi del Def...
  13. Lombardia: Ecco i numeri di una crisi che morde ancora
    La crisi non accenna a diminuire i suoi effetti negativi sull'economia lombarda. E' quanto emerge dall'analisi compiuta dalla Cgil regionale dei dati disponibili sulla cassa integrazione e la...
  14. "La deflazione che avanza misura l'inadeguatezza delle politiche della Bce". Intervento di Domenico Moro
    I dati ufficiali, rilasciati dall’Istat e riguardanti l’inflazione di settembre, confermano la tendenza alla deflazione in Italia. Tali dati sono importanti per valutare la natura della.

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari