venerdì 15 luglio 2011

BUONA PARTECIPAZIONE AL PRESIDIO COBAS AL PROVVEDITORATO

BUONA PARTECIPAZIONE AL PRESIDIO COBAS AL PROVVEDITORATO


Più di 80 tra precari (docenti ed ATA), docenti inidonei e personale di ruolo hanno partecipato al presidio organizzato dai Cobas Scuola davanti al Provveditorato.
Una folta delegazione ha incontrato la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Dott.ssa Alfano a cui ha presentato la gravissima situazione nella scuola pubblica : come se non bastassero i tagli dei posti (20.000 di docenti e 15.000 di ATA) previsti dalla legge 133 per il 2011-2112 il decreto legge con il quale il governo ha varato la manovra 2011 prosegue l’immiserimento della scuola pubblica. Le misure dell’art. 19 del decreto prevedono : il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità fino a tutto il 2014, migliaia di docenti inidonei costretti a trasformarsi in impiegati o a subire l’esodo verso altre amministrazioni, altrettante migliaia di licenziamenti tra gli assistenti amministrativi e tecnici precari, un ulteriore stretta sul sostegno, il blocco degli organici anche in presenza di aumento degli alunni a partire dall’anno scolastico 2012/2013, niente più esoneri o semi esoneri per i vicepresidi delle scuole con meno di 55 classi con conseguente sparizione delle ore date a supplenza.
Diversi gli interventi e le domande poste alla Dott.ssa Alfano. Ha iniziato la portavoce provinciale dei Cobas Scuola Adriana Demuro “ Particolarmente odiosi sono i provvedimenti contro i docenti inidonei costretti a chiedere di divenire assistenti amministrativi o tecnici nella loro provincia e se nella loro provincia non ci sono posti mobilità forzata in altri comparti della pubblica amministrazione anche in altra regione. Di estrema gravità è l’attacco al sostegno con misure tese a ridurre i riconoscimenti delle gravi disabilità, a far saltare il limite dei 20 alunni per classe in presenza di un alunno disabile grave e a sostituire i docenti specializzati sul sostegno con docenti formati con un breve corso di formazione”.
“ Abbiamo promosso il presidio come Precari Cobas – ha continuato Daniele Ippolito - perché dopo tre anni di tagli pesanti degli organici che anche nella nostra provincia hanno portato a centinaia di licenziamenti tra i precari, con questa manovra altri 300 precari delle scuole pisane rischiano di rimanere senza lavoro e si tratta soprattutto di docenti e di assistenti amministrativi e tecnici anche con diversi anni di servizio alle spalle”.
Al termine della riunione sono stati consegnati dei documenti che la Dott.ssa Alfano si è impegnata di trasmettere al Ministero.

Precari Cobas Scuola Pisa
Cobas Scuola Pisa


Da Il Tirreno cronaca di Pisa venerdì 15 luglio 2011

Protesta dei precari della scuola rimasti senza posto

Manifestazione organizzata dai Cobas, in ottanta si ritrovano con striscioni e cartelli




ANTONIO SCUGLIA
PISA. Oltre ottanta precari della scuola hanno partecipato ieri al presidio davanti al provveditorato, organizzato dai Cobas, contro i tagli alla scuola: nessuna fiducia da parte loro nel piano del governo, che ha annunciato 67mila regolarizzazioni in tre anni fra docenti e Ata.
La portavoce provinciale dei Cobas Scuola, Adriana Demuro, è stata ricevuta insieme a una folta delegazione di precari (insegnanti ed Ata) e di docenti inidonei dal provveditore Maria Alfano, che si è impegnata a trasmettere le loro istanze al Miur. «Abbiamo apprezzato il suo impegno - afferma la stessa Demuro, - visto che è venuta appositamente da Massa Carrara, la sua altra sede, per riceverci».
I precari della scuola in Italia sono 250mila: «Se ci sono immissioni in ruolo - spiega Gilberto Vento dei Cobas - non è per gentile concessione del governo ma perché i nostri ricorsi, 400 solo a Pisa, stanno vedendo i giudici dare ragione ai lavoratori».
Oltretutto l’età media dei lavoratori precari della scuola, a Pisa e provincia (duemila in tutto), si aggira intorno ai 43 anni, con tantissimi padri e madri di famiglia costretti a vivere ogni anno nell’incertezza del futuro.
Nel corso del presidio sono stati distribuiti ai passanti i volantini che spiegano la protesta dei Cobas. Fra i motivi della protesta contro «una manovra economica da incubo», anche il problema delle «migliaia di docenti inidonei costretti a trasformarsi in impiegati o a subire l’esodo verso altre amministrazioni: i circa 5.000 insegnanti inidonei hanno 30 giorni dalla data di conversione in legge del decreto per chiedere di divenire assistenti amministrativi o tecnici nella provincia di appartenenza. E se non si fa domanda o se in provincia non ci sono posti mobilità forzata anche in altra regione o verso altri comparti».

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