Newsletter PRC n. 224
di rifondazione.it - 25.02.13La campagna elettorale è agli sgoccioli e nella corsa dell’ultimo miglio, vuoi la stanchezza, vuoi la paura di perdere o di vincere risicato, la tensione è alle stelle, le gaffe non si contano, qualche cavallo si azzoppa. Ci sono le inchieste di corruzione; c’è l’invincibile armata di Grillo; ci sono gli appelli al voto (f)utile. Quanto basta per rendere incerto il quadro che uscirà dalle urne, con il rischio di dover tornare a votare (scenario drammatico evocato o agitato come spauracchio anche da importanti quotidiani stranieri)? Non vede questo rischio Paolo Ferrero, segretario del Prc e candidato alla Camera con Rivoluzione civile. «Posso sbagliare, certo, ma guardiamo la situazione. Il Pd vincerà alla Camera e Bersani ha già detto che non governerà da solo.
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25.02.13Diversi scontri sabato sera nella capitale spagnola a margine della grande manifestazione anti austerity per dire no alle politiche del governo Rajoy. Sono quaranta, tra contusi e feriti anche se non in maniera grave, le persone che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche dopo alcuni scontri durante la grande manifestazione anti austerity svoltasi ieri sera nella capitale spagnola. Lo riferisce il ministero dell’Interno spagnolo che ha sottolineato come tra i feriti ci siano anche 12 agenti delle forze dell’ordine. Sempre secondo fonti ministeriali durante gli incidenti tra manifestanti e forze di polizia sono state arrestate 45 persone tra cui nove minorenni.
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25.02.13Arafat Jaradat, 30 anni, è morto dopo una settimana di prigione. Secondo la famiglia, è stato torturato fino al decesso. Israele: è morto di infarto. Betlemme, 24 febbraio 2013, Nena News – Aveva 30 anni e due bambini, un terzo in arrivo. È morto nel carcere di Megiddo, dove era in custodia da una settimana con l’accusa di aver tirato pietre durante una manifestazione lo scorso novembre, durante l’operazione militare israeliana contro la Striscia di Gaza.
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di Chiara Daina e Thomas Mackinson - 25.02.13“Buco nel sistema informatico”. E’ questa l’ultima offesa ai supplenti della scuola italiana. I più stremati sono quei 25mila che hanno firmato un contratto annuale. Altri hanno lavorato per molte meno ore, anche solo per un giorno. Un denominatore comune: nessuno di loro ha ricevuto un solo euro. Soldi per tutti, non per la scuola. Un esercito di professori, amministrativi e ausiliari rischia di non arrivare alla fine del mese. Sono i 75mila supplenti della scuola pubblica chiamati in massa a sostituire quelli di ruolo per mettere una pezza al colabrodo dell’insegnamento.
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di Gianni Fresu - 25.02.13Recensione del libro di Franco Lo Piparo, L’enigma del quaderno, Donzelli, 2013. «La Nuova Sardegna», Cultura e Società, domenica 24-2-2013. È oramai appurato, in Italia esiste una categoria di studiosi specializzati in indagini sulla presunta conversione politica, quando non anche religiosa, di Antonio Gramsci ai paradigmi del liberalismo. È il caso dell’ultima fatica di Franco Lo Piparo, incentrata sulla misteriosa sparizione di un quaderno del carcere.
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25.02.13Non credo che la protesta delle FEMEN, le ragazze ucraine che protestano a seno nudo in diverse città europee, sia efficace in Italia. Il corpo nudo è un potente strumento di lotta contro le discriminazioni là dove il corpo è tabù, dove il corpo è oscurato. Ricorderete la coraggiosa lotta della giovanissima egiziana che si fotografò nuda e mise poi la foto sul suo blog rischiando molto in un Paese che impedisce la libertà delle donne: in quel caso fu un gesto di eccezionale potenza.
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25.02.13È successo a Grosseto. I seggi interessati sono stati costretti a sospendere le votazioni, dopo una direttiva del M5s dai vertici nazionali. Il Movimento 5 Stelle ha contestato in alcuni seggi di Grosseto la presenza di matite copiative non conformi. Gli scrutatori sono stati costretti a interrompere il voto per sostituire le matite copiative: i rappresentanti di lista di Beppe Grillo hanno eccepito sulla loro conformità alla normativa.
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25.02.13“Un’ovazione di applausi” dai 612 deputati Fidel Castro che ha assistito all’insediamento del nuovo Parlamento cubano che ha confermato la presidenza al fratello Raul. L’86enne lider maximo è ritornato quindi a mostrarsi in pubblico per la seconda volta, dopo che il 3 febbraio scorso si era mostrato davanti alle telecamere – per la prima volta dopo mesi di assenza dalla scena pubblica – mentre votava rispondendo alle domande dei giornalisti. Confermato Raul alla presidenza anche se lui stesso nei giorni scorsi ha scherzato riguardo ad una sua possibile rinuncia: “devo compiere 82 anni, ho il diritto di andare in pensione, non crede?”, ha detto, in tono scherzoso, durante una conferenza stampa con il premier russo, Dmitri Mevedev.
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