Avevamo già scritto della lettera di offese ricevute da un compagno di Fiesole, per via di un adesivo antifascista attaccato alla sua cassetta della posta. La scelta di rispondere con orgoglio, aggiungendo un secondo simbolo al fianco del primo, ha comportato una nuova lettera di minacce, con la consueta raffinatezza dei fascisti (si parla di chi “si è rotto il cazzo” di quelli come noi, comunisti).
Vogliamo manifestare la massima solidarietà ovviamente al compagno coinvolto, evidenziando come si renda necessaria una risposta anche istituzionale da parte del Comune e di tutte le forze politiche che dovrebbero rispondere ai valori sanciti dalla Costituzione repubblicana, nata dopo la Liberazione, di cui ricorre l’anniversario in questo periodo estivo (11 agosto per Firenze, 1 settembre a Fiesole).A fronte della prima lettera riteniamo non ci sia stata un’adeguata risposta e auspichiamo che un’iniziativa pubblica possa evidenziare senza ambiguità l’assenza di agibilità per i fascisti di oggi anche a Fiesole (incapaci di agire alla luce del sole quanto quelli di ieri).
Vorremmo aiutare il Sindaco a smentire le voci di chi parla di “un cambio di clima” nel Comune dopo le ultime elezioni, magari vedendo un coinvolgimento diretto dietro ad una iniziativa promossa dall’ANPI, casa di tutti gli antifascisti.
Come Partito della Rifondazione Comunista ricercheremo la massima convergenza politica possibile nel dare sostegno e solidarietà attiva al compagno.
«L’Italia povera, lacera e ferita, ma ancora giovane e fiduciosa che, mezzo secolo fa, usciva dalle rovine e dalla dittatura fasciste alla luce della libertà conquistata, armi in pugno, ha, ancora, nelle radici profonde del suo essere, le energie sufficienti per sbarrare il passo alla minaccia della “nuova Destra” […] La Resistenza continua …»
[Angiolo Gracci, Gracco nel 1995]
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