mercoledì 13 luglio 2011

AUSTERITY BIPARTISAN E PRIVATIZZAZIONI, FINO AL CUORE DELLA COSTITUZIONE

AUSTERITY BIPARTISAN E PRIVATIZZAZIONI, FINO AL CUORE DELLA COSTITUZIONE

http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=16175&catid=39&Itemid=68

Il centro sinistra capitanato da Giorgio Napolitano c'è riuscito! Come riporta stamattina repubblica.it finalmente c'è la svolta del governo sulla politica delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni.
A quanto scrive Petrini in un articolo che è tutto un programma la manovra, rivista e rafforzata dopo l'attacco speculativo ai titoli di Stato italiani, promettere di imprimere una forte accelerazione alla politica delle privatizzazioni con la vendita di aziende di stato e municipalizzate e delle liberalizzazioni (aumento del tasso di concorrenza sui mercati). Le due norme, rivoluzionarie rispetto alla politica "prudente" ( scrive così repubblica ) seguita dal centrodestra negli ultimi anni, portano la firma del ministro dell'Economia Tremonti che ieri ne ha fatto cenno durante le riunioni tenute con la maggioranza e con le opposizioni. Per le privatizzazioni, in ristagno da anni ( scrive così repubblica), non è escluso che "on the market" vengano collocate nuove quote dei colossi di Stato come l'Eni, l'Enel e la Finmeccanica dai quali fino ad oggi lo stato ha raccolto ricchi dividendi. La norma tecnicamente dovrebbe essere una deroga al Dpcm del 10 giugno del 2004 che sostanzialmente ricalcava lo schema delle privatizzazioni degli Anni Novanta con tutte le sue difficoltà.
Come riportano le anticipazioni di Repubblica la manovra prevederà una clausola speciale all'interno del patto di stabilità in grado di spingere i Comuni ad agire. I Municipi che venderanno avranno premi, quelli che invece resisteranno saranno penalizzati, si procedera poi con nuove liberalizzazioni. Ma come spesso accade la ciliegina sulla torta arriva alla fine. " Lo tsunami sulla manovra porterà anche un paio di intese bipartisan piuttosto rilevanti. Il centrosinistra - così riporta Repubblica - si è impegnato a proporre un ordine giorno alla manovra in base al quale chiunque vincerà le elezioni garantirà l'attuazione delle norme e delle deleghe volte al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014. Sul fronte opposto il governo presenterà contemporaneamente un disegno di legge costituzionale per introdurre la cosiddetta golden rule ed emendare l'articolo 81 della carta fondamentale, la norma che impone per legge i pareggio di bilancio e consente il deficit solo per gli investimenti."
Un bello schifo per davvero manomettere la nostra costituzione per fare gli interessi dei banchieri europei. Inserire il vincolo di bilancio nella nostra carta costituzionale vuol dire distruggere il principio stesso della democrazia sociale nata dalla resistenza, perchè sottomette alle esigenze del rigore di bilancio il principio politico sul quale si regge l'idea di giustizia sociale che pervade la nostra carta costituzionale.
Il mercimonio sui principi fondativi della nostra carta costituzionale rivela che la crisi non è solamente economica ma anche politica e democratica.









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