venerdì 19 agosto 2011

"Dobbiamo fermarli"


Più di 600 adesioni all'appello "Dobbiamo fermarli"

Sono ormai più di seicento le adesioni all’appello lanciato appena
sabato scorso per la creazione di un fronte comune contro il “governo
unico delle banche” che sta strangolando le condizioni di vita, i
diritti, lo stato sociale in parecchi stati europei.

Sono dunque centinaia le lavoratrici e i lavoratori, i sindacalisti
della Cgil o dei sindacati di base, gli attivisti dei beni comuni, gli
ambientalisti, le femministe, gli intellettuali, i militanti e i
dirigenti della sinistra che sostengono i 5 punti proposti
dall’appello per una ripresa della mobilitazione sociale nel prossimo
autunno. Questi punti, in sintesi, sono:

- una moratoria sul debito creato dai giganteschi interessi
che vengono pagati alle banche e alla speculazione finanziaria, che
(ce lo dicono le notizie dei mercati di questi giorni) stanno puntando
sull'Italia molte delle loro carte;

- l’azzeramento delle spese militari e la cessazione delle
missioni militari italiane;

- il ripristino di tutti i diritti e le conquiste sottratti ai
lavoratori in nome della competitività e del mercato, in realtà in
favore dei profitti di un padronato rapace;

- la difesa intransigente dei beni comuni in favore di uno
sviluppo ecocompatibile;

- una difesa a fondo della democrazia, nel paese e nei luoghi
di lavoro, contro il potere e i privilegi di tutte le “caste”.

Si tratta di punti certamente alternativi alla politica economica e
sociale del governo Berlusconi, ma profondamente diversi anche dalle
scelte che hanno guidato la politica dei governi di centrosinistra.

I firmatari dell’appello (a cui si può aderire inviando una mail a:
appello.dobbiamofermarli@gmail.com o inviando un fax al numero
06.45442688) intendono ritrovarsi a Roma il 1° ottobre per lanciare un
movimento unitario contro lo strapotere delle banche che stritolano le
nostre vite.


tutti gli aggiornamenti su: www.rete28aprile.it

leggi il testo dell'appello -
http://www.rete28aprile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2061:300711-dobbiamo-fermarli-&catid=10:primo-piano&Itemid=29

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