Castel Sonnino story 1987
Giù le mani private dal Porticciolo del Sonnino e dalla Cala del Leone.
A cura di Paolo Gangemi e Daria Faggi – dirigenti all’epoca di Democrazia Proletaria.
Nel luglio del 1987 il Comune di Livorno perse un’occasione storica: quella di acquistare al prezzo di un miliardo e mezzo di lire (750.000 euro) il Castel Sonnino e il suo parco.
Democrazia Proletaria convinse l’Amministrazione Comunale al termine di un serrato dibattito in consiglio comunale, ha chiedere il diritto di prelazione per la città di Livorno, quando la proprietà storica dell’area di alto interesse paesaggistico manifesto la volontà di vendere il Castello e il parco. Era giunta la notizia che la Cosmos aveva firmato il rogito per l’acquisto: purtroppo la conclusione dell’affare privato arrivo prima della chiusura del complicato iter previsto per l’acquisizione pubblica.
Riuscimmo a salvare alla città il diritto all’uso del Porticciolo del Sonnino meta di livornesi e forestieri al ritorno dell’estate, che ogni anno però devono riconquistarsi una via d’accesso. Infatti, Dp una volta verificata la scadenza della concessione il 7 febbraio 1987, chiese in data 13 luglio 1988 la concessione del porticciolo per uso elioterapico con ingresso gratuito. La Capitaneria di Porto di Livorno nego la richiesta con la motivazione di una nuova destinazione pubblica dell’arra demaniale, che non sarebbe più stata data in concessione a privati. Come attestano le carte in nostro possesso.
In tutti questi anni abbiamo sollecitato il Comune di Livorno di imporre una servitù o predisporre una discesa sicura al porto passando dalla scogliera per permettere ai cittadini il legittimo uso dell'area.
È forse per questo che il necessario buco nella rete (che tanto irrita la proprietà) è oggi l'unico modo per attuare quell'uso pubblico mai davvero garantito. Invece pare che l'amministrazione comunale sia stata sollecita a concedere l'uso di quella parte di costa che risulterebbe passata in proprietà agli eredi Pucciarini.
I proprietari hanno ovviamente pieno diritto di stendere i loro lettini per prendere il sole sulla bellissima costa diventata, per distrazione del governo locale di allora, proprietà privata anziché pubblica, ma non certo di trasformare in bagni un'area naturale, la cui bellezza selvaggia e incontaminata non ha niente da invidiare alle coste dell'Elba.
Almeno il diritto di godere liberamente il Romito, allo stato naturale, va conservato anche per le nuove generazioni senza creare nuovi privilegi, garantendo discese sicure sia ala Cala del leone che al Porticciolo del Sonnino che deve restare PUBBLICO.

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