Newsletter PRC n. 59
di Bruno Steri - 24.05.12Il vertice tenutosi ieri a Bruxelles era atteso come una sorta di “ultima spiaggia” per le sorti dell’euro, una tappa decisiva per decidere il futuro di un’ “Europa in bilico”. Oggi vediamo che la montagna ha partorito un topolino: niente che sia all’altezza delle aspettative. Per la verità, c’era chi lo aveva previsto. Ad esempio, qualche giorno fa, Marco Moussanet concludeva così un editoriale de Il sole 24 ore: “Si metteranno d’accordo. Su un testo che parlerà di project bond, di sblocco dei fondi strutturali, di maggiori risorse per la Banca Europea per gli Investimenti e di Tobin Tax.
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Sullo sfondo del voto amministrativo
di Gianluigi Pegolo - 24.05.12Il risultato del voto amministrativo è stato ormai ampiamente commentato. Quello di cui vi è bisogno ora è una riflessione più approfondita e più ampia per consentirci di cogliere tendenze più profonde che hanno agito e che ci possano essere di guida nell’azione politica. A tale proposito, a me pare che l’esito elettorale modifichi radicalmente la situazione, sconvolgendo equilibri politici e mettendo in luce dinamiche delle quali solo in parte vi era percezione. In ciò sta il suo carattere dirompente. In termini generali, il risultato del voto registra, sul piano politico, la “crisi del ruolo di governo”. Una crisi di tale portata da produrre un quadro molto instabile e suscettibile di evoluzioni imprevedibili. All’origine di questo sommovimento vi sono molti fattori, ma quello decisivo è il prorompere della crisi economica e sociale, la cui progressiva acutizzazione, oltre a provocare enormi danni sociali, si riverbera sul sistema politico delegittimando i soggetti politici che hanno avuto responsabilità di governo.
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Giù le mani dall'articolo 18!
redazionale - 24.05.12Il ddl lavoro che questo Parlamento si accinge a discutere e ad approvare scardina l’ultima garanzia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che neppure i governi Berlusconi erano riusciti a cancellare. Se passa la controriforma l’obbligo della reintegra del lavoratore ingiustamente licenziato non ci sarà più. La reintegra diventerà un caso “estremo e improbabile”. Nella stragrande maggioranza dei casi, le lavoratrici e i lavoratori che subiranno un licenziamento giudicato illegittimo, non potranno riottenere come sarebbe giusto il proprio posto di lavoro. Nonostante il giudizio di illegittimità. Non è un’aberrazione? La reintegra viene di fatto abolita per il licenziamento illegittimo a cui il datore di lavoro apporrà l’etichetta di licenziamento disciplinare, perché le ipotesi previste per il diritto alla reintegra sono del tutto marginali.
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Chi si oppone alla controriforma?
di Gianni Rinaldini - 24.05.12Nel silenzio più assoluto la Commissione lavoro del Senato ha dato il via libera e inizia così il percorso in aula del disegno di legge su precarietà, art.18 e ammortizzatori sociali. Non si hanno notizie del movimento sindacale, ad esclusione della Fiom, se non che è prevista una manifestazione nazionale Cgil, Cisl e Uil il 2 giugno, festa della Repubblica, sul fisco. La concomitanza dell'annuncio della manifestazione unitaria sul fisco con i lavori parlamentari sulla controriforma del lavoro è stupefacente. I lavori della Commissione, che ha completato il disegno di legge sulla base dei vari emendamenti presentati dalle forze politiche, si sono svolti come se il sindacato non esistesse, in assenza di una reale iniziativa di contrasto.
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Terremoto: la cronaca e le attività del PRC
di Stefano Lugli - 24.05.12Svegliarsi nel cuore della notte a Finale Emilia da un terremoto di magnitudo 5.9 è un evento che ti sconvolge la vita, capace di rompere quell’equilibrio su cui progetti la tua vita e il futuro, anche politico, della tua comunità. Terrore e precarietà sono le prime sensazioni che tutti proviamo, accompagnate da quel vuoto che ti lascia negli occhi vedere i l centro storico del tuo paese senza più monumenti, con il castello, la torre, il duomo, le case e i palazzi storici sbriciolati. Quello che rimane è un paese mutilato, senz’anima. Nonostante la intensa portata del sisma la percezione di tutti è che i soccorsi siano stati tempestivi ed efficienti. In poche ore il paese è stato messo in sicurezza e le istituzioni e la protezione civile hanno garantito un tetto e un pasto a tutti.
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2 giugno: la repubblica siamo noi!
redazionale - 24.05.12È stata presentata oggi in conferenza stampa la Manifestazione Nazionale promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e da una vasta coalizione di forze sociali, politiche e sindacali in difesa dei referendum per la riappropriazione dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche di austerità del Governo e dell'Europa. Il corteo si svolgerà nella data del 2 giugno, Festa della Repubblica, e partirà alle ore 15 da Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza San Giovanni. Durante la conferenza stampa il prof. Stefano Rodotà, uno degli estensori dei quesiti referendari del giugno 2011, ha auspicato un intervento del Presidente della Repubblica per il rispetto del voto referendario ed ha chiesto una presa di posizione chiara del segretario del Pd Pierluigi Bersani che un anno fa schierò il Pd a sostegno dei referendum.
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di Charlotte Matteini - 24.05.12Scintille tra i militanti del Movimento 5 Stelle e il neo sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In un'intervista a Repubblica, il primo cittadino si è sfogato contro i grillini, che hanno esultato per la vittoria del comico genovese a Parma: «Grillo ha aperto una strada, ma a Parma hanno eletto noi». «HO VINTO IO, NON GRILLO». Non ci sta Pizzarotti a vedersi scippare i meriti della sua vittoria elettorale. E ai militanti del M5s non sono andate giù le sue dichiarazioni, viste come un tradimento del movimento. Sul blog di Beppe Grillo, nello spazio per i commenti, c'è chi va contro Pizzarotti e scrive: «Hanno vinto i cittadini, non hai vinto tu». Ma il sindaco ha replicato: «I cittadini di Parma hanno eletto me e non sicuramente Grillo».
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di Luciano Muhlbauer - 24.05.12Prosegue senza soste e con ritmo ormai forsennato il processo di desertificazione industriale nel settore delle telecomunicazioni sul territorio milanese, con ricadute occupazionali sempre più devastanti e insostenibili e senza che le istituzioni, nazionali e regionali, escano da loro letargo e definiscano uno straccio di politica industriale. L’ultimo caso in ordine di tempo, si chiama Sirti S.p.A., 4mila dipendenti in tutta Italia, di cui 1000 sono stati dichiarati “in esubero”. Di questi, circa 200 riguardano i siti milanesi, principalmente quello di Cassina de’ Pecchi.
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di Guido Ortona - 24.05.12Sfuggire al ricatto dei mercati è possibile, e non necessariamente doloroso. L'Italia potrebbe farlo congelando il debito, prima che l'attivo primario venga eroso. Ecco come 1. Per uscire dalla crisi, 1. Se si vuole uscire dalla crisi economica attuale, o almeno impedire che assuma proporzioni ancora più catastrofiche, occorre un massiccio intervento pubblico nell'economia. A mio avviso questo dovrebbe sopratutto consistere nell'assunzione di nuovi addetti nella pubblica amministrazione, dell'ordine di 800.000 unità (si veda un precedente intervento di Mattei, Ortona e Scacciati su www.sbilanciamoci.info, citato più sotto; Luciano Gallino sul Manifesto del 29 aprile 2012 suggerisce 1 milione).
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