Il fascista e il calcio storico
Giovani Comunisti Firenze, Segreteria provinciale PRC Firenze
Tra le cose che rendono Firenze una città unica al mondo c’è di sicuro il calcio storico. Una disciplina che ha origini antichissime e che viene tramandata tra generazioni da centinaia di anni. E proprio per questa sua illustre storia, non è accettabile che il suo nome e la sua fama siano infangati dalla presenza di elementi che definire impresentabili sarebbe un eufemismo. Chi ha avuto la fortuna di assistere alle partite che si sono giocate negli ultimi giorni, ha avuto modo di vedere in campo, tra i giocatori dei Bianchi, Matteo Minonzio. Conosciutissimo campione in varie discipline di lotta. Segni caratteristici: fascista. Il calciatore ha avuto modo di far conoscere a tutto il mondo la sua “fede politica” sfoggiando l’enorme tatuaggio raffigurante un’aquila nazista che ha sulla schiena.
Ovviamente, nella sua “militanza” non si limita al decoro del proprio corpo: oltre a prendere parte a concerti di gruppi di estrema destra ed essere un ultras animatore delle tribune degli stadi, a Bologna è stato anche rinviato a giudizio per avere preso parte ad aggressioni fasciste.
E’ inammissibile che tali personaggi abbiano riconoscimenti pubblici. Ma ancora più inaccettabile è che persone come Minonzio rappresentino la nostra tradizione. Il calcio storico è una parte importante della nostra cultura e non possiamo permetterci che la sua fama nel mondo venga infamata da queste chiazze nere. Rientra quindi nel nostro compito di antifascisti e di comunisti riappropriarci delle tradizioni, evitando di snobbarle come andate: sono anche le manifestazioni tradizionali, le musiche e i canti che ci definiscono il nostro “essere italiani”. Solo facendole tornare ad essere qualcosa di vivo e partecipate si può impedire che chi non ne è legittimo proprietario se ne appropri.

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