Regione, Provincia e Comune si rechino a Roma e tornino con le navi della Marina per trovare e tirare su i bidoni della Grimaldi.
Le ultime vicende che narrano della sparizione dei bidoni tossici sono quanto meno sconcertanti. E suggeriscono scenari di pari inquietudine.
Primo scenario: la ricerca dei fusti è stata frettolosa, poco accurata e comunque con mezzi inadeguati, a dimostrare l'inadeguatezza delle istituzioni nella tutela ambientale del mare, come della terra. Forse sarebbe meglio usare la marina militare per azioni utili, anziché farne un uso mercenario a caccia di pirati, (anche se poi ammazzano i pescatori).
Seconda ipotesi: in quella zona di mare, per via del fondo sabbioso e mobile a causa delle correnti, i carichi persi non si trovano più. Basta poco tempo e tutto sparisce. allora però si riaffaccia, al di là dell'incidente della Grimaldi che pare del tutto involontario, il numero sorprendente di perdite di carico e affondamenti ( 25 in 34anni) segnalati da reporters impegnati nelle inchieste sui traffici di rifiuti tossici.
Se però anche questa ipotesi per quanto verosimile non convince, non resta che pensare che il traffico marittimo ha regole insufficienti e anzi non è regolato affatto, a parte alcune direttive del tutto insufficienti. In tal caso occorre normare l'uso delle acque territoriali con veri piani regolatori regionali o interregionali, così come si dovrebbe fare per le aree demaniali, con norme e vincoli cogenti per governare l'uso delle acque costiere, per garantire la navigazione in sicurezza e la tutela ambientale.
Attendiamo ancora dal Presidente Rossi l’iter per istituire il PIANO REGOLATORE DEL MARE per le acque territoriali toscane che comprenderebbe tutto l’arcipelago, con uno sviluppo costiero di 561 km e una estensione del mare pari a 15.000 km2, (come la superficie dell’intera Regione Calabria) fino all’acque territoriali corse, gettando le basi per un interessante collaborazione con la Francia per la difesa del santuario dei cetacei.
Regione, Provincia e Comune non possono ogni volta cavarsela con comunicati di condanna e di allarme, che non producono niente: si rechino a Roma e tornino con le navi della Marina per trovare e tirare su i bidoni della Grimaldi.
L’arte e l’ambiente sono l’unica grande ricchezza del nostro paese che va salvaguardata e curata anche per ragioni economiche oltre che etiche.
Ci aspettiamo soluzioni dopo il silenzio iniziale, i molti impegni disattesi a 171 giorni dall’incidente.
Paolo Gangemi Comitato politico regionale PRC
Livorno 3 giugno 2012

Nessun commento:
Posta un commento