venerdì 7 settembre 2012

Newsletter PRC n. 118


Newsletter PRC n. 118

Sì dell'ex segretario Cgil ma Camusso prende tempo

di Loris Campetti
E se invece di partire dagli schieramenti si partisse dai contenuti? La differenza è fondamentale e può avviare un cammino in controtendenza rispetto a quello che ha contribuito ad allargare il divario tra la politica e i cittadini e ad approfondire la crisi della rappresentanza. È questa la ragione delle molte reazioni positive alla decisione di Antonio Di Pietro di trasformare i referendum sul lavoro dell'Idv in una battaglia unitaria di tutte le forze che si oppongono al neoliberismo. La scommessa è ambiziosa: riempire di contenuti politici veri la campagna elettorale che si sta aprendo su un terreno arretrato e autoreferenziale, basato sulle alleanze quasi a prescindere dai programmi, che inesorabilmente finiscono per perdere di significato nel momento in cui non prefigurano un'autonomia dagli ordini della finanza. Leggi tutto

Lettera a Nichi Vendola

di Graziella Mascia
Caro Nichi,
leggo su La Repubblica di oggi, 4 settembre, che alla festa del PD di Reggio Emilia, hai proposto di candidare Prodi al Quirinale, come riparazione per aver fatto cadere il suo governo. Sono sconcertata e addolorata. Si tratta, scrive il giornalista, di una replica alle accuse di Renzi, ma questo mi appare ancora più grave. In due battute, in una polemica che certo non appassiona le centinaia di migliaia di giovani senza lavoro e senza prospettiva, o quelli che devono scegliere se fare la spesa o pagare le bollette, hai liquidato un pezzo della nostra storia e della storia della sinistra.
La scelta di votare contro il governo Prodi, nel 1998, come ricorderai, è stato l’esito sofferto di travagli interni al Partito della Rifondazione Comunista di allora e di confronti in Parlamento e con gli altri partiti del centro sinistra. Discussioni aspre, ma impegnate e serie. Leggi tutto

«Nessuna democrazia, decide Casaleggio»

di pubblicogiornale.it
E’ una bomba l’intervista strappata da Piazzapulita, il programma de La7 condotto da Corrado Formigli, a Giovanni Favia, consigliere regionale dell’Emilia Romagna e diventato volto e “numero due” del moVimento.
“Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c’è una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende”.
“E’ Casaleggio la vera mente del movimento? Il problema è suo” spiega Favia. “Quindi o si levano dai coglioni oppure il movimento gli esploderà in mano. Leggi tutto

La Fiom scommette sul lavoro. Con o senza il centrosinistra?

di Marco Zerbino
«Far contare il lavoro». È questa, in estrema sintesi, la richiesta della Fiom alla politica. Ed è anche il titolo del dibattito che, alla festa dei metalmeccanici Cgil che si apre domani a Torino, vedrà impegnati Nichi Vendola e Maurizio Landini. Ma il presidente della regione Puglia non è certo l’unico esponente politico invitato a «Fiumana 2012», la dieci giorni di discussioni, musica, teatro e gastronomia organizzata dalla Fiom nel capoluogo piemontese dal 7 al 16 settembre. Saranno presenti infatti anche il responsabile economia e lavoro del Partito Democratico Stefano Fassina, il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Un parterre che sembra rimandare a un nodo centrale: quale spazio ci sarà per i temi del lavoro all’interno della futura coalizione di centrosinistra? Leggi tutto

Ferrero: "l'Italia ha bisogno di una sinistra di buon senso"

di Laura Maragnani
Il leader del Prc spiega la spending review in casa comunista e chiama a raccolta gli anti Monti.
«Questo Paese ha bisogno di una sinistra di buon senso»: Paolo Ferrero, 52 anni, segretario di Rifondazione («1500 circoli») per l’autunno si è dato un obiettivo da niente: rimettere in piedi la sinistra. Corteggia Fiom, Sel, Idv. Cinguetta con il gruppo Alba sui beni comuni. Assicura: «La sinistra sta rinascendo non solo in Francia e in Grecia ma anche in Italia, grazie alle nostre proposte».
Quali?
No al fiscal compact, patrimoniale sopra il milione di euro, niente Imu sulla prima casa. Tetto di 5 mila euro per pensioni, stipendi di parlamentari e manager pubblici. Salario sociale ai disoccupati. Riassetto del territorio. Lavoro per i giovani. Leggi tutto

I ricchi e i poveri, la via d'uscita di Capodarco

di Mario Pianta
Domani i ricchi e famosi d'Italia si trovano a Cernobbio, sul lago di Como, per fare affari e pensare alle elezioni.
Le nuvole sull'Italia sono nere: ieri l'Ocse ha stimato al 2,4% la caduta del Pil nazionale nel 2012.
Una piccola schiarita in Europa, con Mario Draghi che dichiara «faremo tutto il necessario per l'euro, che è irreversibile», annunciando il programma di acquisto illimitato da parte della Bce di titoli di stato fino a tre anni, a condizione che i paesi interessati firmino un accordo con il Fondo salva-stati europeo per drastiche politiche di austerità. Champagne per la finanza, e Borse tutte in salita. Musi lunghi invece tra gli industriali che guardano al crollo della produzione. I guai della Fiat (e il superbonus di Marchionne) li ha raccontati ieri l'articolo di Pitagora sul manifesto e sbilanciamoci.info. Leggi tutto

Ecco il primo licenziato dalla riforma Fornero

di Salvatore Cannavò
Il primo licenziamento della riforma Fornero ha 44 anni, si chiama Antonio e fa il giornalista. Anzi, faceva, al momento è in disoccupazione. La sua società, la Tecnomovie, gli ha inviato una lettera dall'oggetto inequivocabile: comunicazione di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Siccome è calato il fatturato, si legge, e la società a cui Tecnomovie fornisce servizi informativi, Sisal Tv, ha deciso di non avvalersi di alcuni servizi, “non è possibile proporLe una soluzione di ricollocazione”. Scatta quindi il motivo economico regolato dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e che è stato riformato dalla Fornero. La differenza? Ora non c'è più il reintegro del lavoratore in caso di ingiustificato motivo, ma solo un indennizzo stabilito dal giudice. Un rischio che vale la pena correre. Leggi tutto

Carbosulcis, la miniera che conviene

di Giuseppe Deriu
l semplice gesto di pigiare un interruttore per avere luce, far funzionare la lavatrice, il phon o qualunque altro apparecchio elettrico non desta stupore e non induce a riflettere sul duro lavoro che rende possibile utilizzare tutta questa energia. Così come indossare un gioiello, utilizzare un tegame in cucina, aprire e chiudere un infisso in alluminio. A un certo punto, però, irrompe la cronaca. Ampi e particolareggiati servizi sulla stampa, reportage sui telegiornali delle emittenti nazionali e regionali, l’avvenimento fa notizia: i minatori hanno occupato le miniere di carbone del Sulcis, sono barricati a 400 metri di profondità e sono disposti a tutto pur di salvaguardare un lavoro che la maggior parte della gente considera disumano e anacronistico. Leggi tutto

La mancanza di una spinta progressita

di Luca Melloni
Sull’Unità di qualche giorno fa Michele Prospero ha azzardato una lettura della storia repubblicana basata sulla comparsa dell’anti-politica ogni qualvolta si era alle porte di un cambiamento epocale. L’anti-politica è stata, a suo parere, la stampella della destra per bloccare l’ascesa al potere della sinistra – dietro le parole anti-establishment si è mirato invece ad una conservazione del sistema politico ormai decadente.
I 3 passaggi storici che Prospero inquadra sono: il 1948 e l’Uomo Qualunque contro Togliatti; il 1977 e i “Movimenti” contro Berlinguer; ed ora Il Fatto, la 7, Libero, Stella e Rizzo, Grillo e Di Pietro contro Bersani ed il PD. Mi pare una lettura assai forzata, tre episodi molto diversi tra loro che poco, forse nulla, hanno in comune. Leggi tutto

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