mercoledì 28 maggio 2014

No alla repressione nei luoghi di lavoro



I processi di privatizzazione hanno subito l’accelerazione del modello Renzi. Per far passare queste misure che peggiorano le condizioni dei lavoratori e, nel caso di poste italiane, anche del servizio, gli strumenti sono la repressione accompagnata dalla negazione del diritto di rappresentanza sindacale.
Si vuole mettere a tacere la denuncia dei sindacati conflittuali, attaccando i loro rappresentanti nel tentativo di impaurire gli altri lavoratori e reprimerne il dissenso verso un processo che vuol portare all'interno dell'azienda tagli e condizioni odiose per i dipendenti.
In questo contesto un compagno, rsu/rls di Cobas Poste è stato pesantemente colpito da due sanzioni disciplinari nel giro di pochi giorni.
È chiaro che l'attacco che viene effettuato contro un compagno da sempre impegnato nelle lotte è un attacco all’intero movimento dei lavoratori.
Chi tocca uno, tocca tutti!

Solidarietà al compagno EDO di CobasPoste 

Comitato Comunista Fosco Dinucci, Firenze

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