martedì 17 giugno 2014

Newsletter Comune-Info

 
COME POSSIAMO CAMBIARE?
Gustavo Esteva scrive sulla divisione tra chi pensa di cambiare rivendicando il diritto a chiedere e chi non aspetta lo Stato per costruire un mondo nuovo. Anche il subcomandante Marcos aveva fornito una sua risposta interessante: “Le grandi trasformazioni non cominciano né in alto né con fatti grandiosi ed epici, bensì con movimenti piccoli nella loro forma e che appaiono irrilevanti per il politico e l'analista che stanno in alto. La storia non si trasforma partendo dalle piazze piene o dalle moltitudini indignate, ma piuttosto... partendo dalla coscienza organizzata di gruppi e collettivi che si conoscono e si riconoscono reciprocamente, in basso e a sinistra, e costruiscono un'altra politica” (foto: book cros sing a Macao; Chiapas) L'ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
AVETE TROVATO DIECI MINUTI PER LEGGERE L'ULTIMO MESSAGGIO DI MARCOS "TRA LUCE E OMBRA"?
FACCIAMO PACE
«Ci mettiamo in cerchio e ci diamo la mano. Iniziamo con questo rituale il "tempo per noi"», scrive Rosaria, maestra. Oltre il pacifismo di facciata, c'è una scuola che non rinuncia ad essere laboratorio di gestione del conflitto L'ARTICOLO COMPLETO
LA PATAGONIA HA MANDATO A CASA ENEL
La campagna Patagonia Sin Repres (#patagoniasinrepersas) ha costretto il governo cileno a prendere finalmente posizione contro il megaprogetto idroelettrico che prevedava la costruzione di cinque dighe sui fiumi Baker e Pascua nella Patagonia Cilena. Titolare del 51 per cento del devastante progetto era Enel L'ARTICOLO COMPLETO
AGRIHOODS, FATTORIE COMUNITARIE
Negli Stati Uniti c'è chi abbraccia la filiera corta alimentare attraverso gli agrihoods, quartieri ripensati con al centro la fattoria. Un modo esaltante per imparare nella vita di ogni giorno a mettere in comune e a collaborare L'ARTICOLO COMPLETO
IL PRETE DEI CLANDESTINI
Gerard Riffard, il sacerdote della parrocchia di Saint-Anne, è stato convocato in tribunale per aver aperto le porte della sua chiesa a una quarantina di richiedenti asilo africani. Per quella scelta rischia almeno una multa di 12.000 euro. Succede a Saint-Etienne, in Francia. “La giustizia può dire ciò che vuole, mi è assolutamente impossibile lasciare dormire un bebé all’aperto”, ha protestato padre Gerard, spiegando che i rifugiati accolti in questi ultimi anni “provengono in maggioranza dalla Repubblica democratica del Congo o dall’Angola… e hanno lasciato i loro Paesi perché erano in pericolo di vita” LA NOTIZI A COMPLETO
IMMOBILI ABBANDONATI IN CERCA DI UN DESTINO
Il Comune di Milano ha censito gli immobili abbandonati in una mappa pubblicata on line. Se i proprietari non interverranno, soprattutto in seguito alle messe in mora, potrà richiedere «l’attribuzione a tali beni di una destinazione pubblica, di interesse pubblico o generale», come previsto dal nuovo regolamento edilizio adottato dal consiglio comunale: si presumono abbandonati gli edifici che non siano manutenuti e utilizzati per più di cinque anni, «ove tale non utilizzo riguardi almeno il 90 per cento delle loro superfici» LA NOTIZIA COMPLETA
LA CITTÀ DEI NEONATI MORTI
Per diciannove anni Donna Young ha lavorato come ostetrica a Vernal, piccola città statunitense. Non le era mai capitato di far nascere un bimbo morto fino al maggio del 2013. Scossa, va al funerale di questo bimbo pochi giorni dopo. Al cimitero nota una cosa strana: un numero impressionante di bambini con una sola data per la nascita e la morte. Comincia a farsi domande, e visto che non ha accesso a dati ufficiali sul 2013, scova fra gli obituari della zona. I numeri raccolti sono sconvolgenti. Nella valle di Vernal convivono 30 mila persone e 11 pozzi di petrolio e di gas (fracking) L'ARTICOLO COMPLETO
UNA COPPA DEL MONDO PER CHI?
Non sono solo i costi di un megaevento a devastare il Brasile L'ARTICOLO COMPLETO
LA LAVASTOVIGLIE E LA GUERRA
Meglio a mano o in lavastoviglie? Ci sono molti articoli e video in rete a proposito di risparmio economico, meno su quello energetico. Naturalmente esiste una forte relazione tra i due tipi di riduzione, tuttavia la cultura del risparmio energetico fatica ancora a diffondersi, a causa delle bugie della green economy. Di certo, sono sempre più evidenti i nessi tra i temi della guerra, del cambiamento climatico, della mobilità con l’urgenza di ridurre il consumo di energia nei paesi del Nord del mondo, attraverso scelte individuali e collettive. Vale la pena allora guardare, con un po’ di spirito critico, il simpatico video segnalato qui di seguito, il risultato è sorprendente L'ARTICOLO COMPLETO
IL LIBERO SCAMBIO CHE VOGLIAMO
Il colpo d’occhio è impressionante. Un intero capannone di 3.000 mq della fabbrica recuperata RiMaflow a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, ogni sabato e domenica, è animato da centinaia di rigattieri, rivenditori in conto vendita, riciclatori di oggettistica usata d’ogni genere. Del resto, il settore è in crescita in tutti i suoi segmenti: dai tradizionali mercatini delle pulci (tipo Porta Portese), alle storiche botteghe parrocchiali (sul modello delle Charities inglesi), ai negozi specializzati, ma è evidente che il grosso del settore è dominato dalla informalità, con feste e festival dell’usato che fioriscono ovunque nei giorni di festa, vere aree di libero scambio L'ARTICOLO COMPLETO
SPAZZIAMO LE MERCI. LE SCOPE IN SAGGINA
Nella stagione invernale e quando il lavoro dei campi non era possibile, un tempo c'era chi si dedicava a molte altre attività che univano saperi diversi: ogni nucleo familiare era quasi autosufficiente e si ricorreva agli artigiani solo se indispensabile. Quando non esisteva la dittatura del mercato e dei centri commrerciali, la natura offriva (ed offre) la materia prima per costruire ogni genere di suppellettile. In particolare, c'era chi aveva una conoscenza profonda delle specie vegetali e dei loro migliori utilizzi. Grandissima era anche l’abilità manuale con cui realizzavano, con il semplice intreccio di rami, vere e proprie opere d’arte, pratiche e durevoli nel tempo. Si riparavano, ad esempio, gli attrezzi agricoli e si costruivano gli oggetti dome stici, a cominciare da cesti, ramazze e scope in saggina. Ecco come e perché autocostuirsi scope artigianaliL'ARTICOLO COMPLETO
BICI E PC DI UNA CITTÀ DIVERSA
A Roma c’è una rete di produttori, cooperative e Gas che si ostina a mettere in relazioni gruppi e cittadini per progetti in cui al centro non c’è il profitto. Ad esempio, attraverso un’associazione, una bottega del commercio equo e una cooperativa di agricoltura sociale, vengono raccolti e riassemblati computer obsoleti ma funzionanti, per essere consegnati a scuole, associazioni e nuclei familiari in difficoltà economiche. Tramite un’altra cooperativa, invece, si promuovono iniziative di incoraggiamento all’uso della bici, tra cicloturismo, noleggio e corsi sulla manutenzione della bicicletta. Non è vero che la cultura del mercato non può essere sfidata L'ARTICOLO COMPLETO
ASSALTO ALLE TERRE AFRICANE
Che cosa spinge un’impresa italiana a volare in Madagascar, dove nel 2008 si è consumato un sanguinoso colpo di Stato provocato, tra le altre cose, dall’indignazione per il furto legalizzato di terre agricole da parte di imprese straniere, per mettere in piedi proprio un progetto agricolo?L'ARTICOLO COMPLETO
LA LEZIONE DELLE PALUDI
Ecco come e perché autocostuirsi un impianto di fitodepurazione L'ARTICOLO COMPLETO
CENTOCELLE, UN PARCO VIVO E POPOLARE
Accade a Istanbul come nella periferia di Roma e in molte altre città: gruppi di cittadini si prendono cura di spazi verdi abbandonati, spesso occupano, tirano fuori progetti per renderli luoghi sociali. L’ultimo caso è il parco romano di Centocelle, centoventi ettari di verde con un grande valore anche archeologico. Scrivono quelli della rete territoriale Cinecittà Bene Comune: “Non siamo più disposti a guardare questa terra, la nostra terra, marcire di incuria. Per questo siamo disposti a riprendercene un pezzo: per marcare la nostra piena e ferma posizione di cittadini che vogliono un Parco vivo, aperto, funzionante realmente popolare” L 'ARTICOLO COMPLETO

UN APPRENDIMENTO DIVERSO AL CENTRO
Niente voti, appprendimento individualizzato, decisioni per consenso, passeggiate ed eplorazioni al parco, pochi libri di testo, laboratori di musica e cucina, coinvolgimento dei genitori. C'è una scuola che si chiama «La vita al centro»... L'ARTICOLO COMPLETO

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari