venerdì 4 luglio 2014

Aggressione fascista a Fiesole


In un Paese che ha conquistato a caro prezzo la Liberazione dal fascismo e che con altrettanto ardore ha lottato per darsi un ordinamento repubblicano fondato su una Costituzione che garantisce i diritti di tutti,nessuno vorrebbe mai sentire di minacce fatte ricordando i “bei tempi in cui c’era il duce”.

Ieri è stata recapitata ad un militante di Rifondazione Comunista residente a Fiesole una lettere minatoria di questo tipo. L’autore si è scagliato contro il compagno a causa delle convinzioni politiche ricordando la fine dei perseguitati politici durante il ventennio e auspicando la stessa sorte (“Comunista zecca leva il volantino o ti trovi nei campi di…”).
Abituati comunque alle modalità vili di cui si serve chi, ancora oggi, nonostante la storia lo abbia dichiarato sconfitto senza appello, si definisce fascista, ci uniamo in solidarietà al compagno vittima dell’attacco: il clima di crescente scontro sociale e di lenta ma sempre più diffusa riabilitazione di argomenti e idee legati ad un passato finito (alle volte non arginate con la decisione necessaria da parte delle istituzioni) portano ad una situazione in cui anche un singolo si impegna per la costruzione di una società migliore viene sottoposto a minacce. Nonostante questo, dopo aver sporto denuncia, continueremo con il nostro impegno quotidiano: questi fatti dimostrano come in questo Paese ci sia ancora molto da fare.
La Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista di Firenze
In un Paese che ha conquistato a caro prezzo la Liberazione dal fascismo e che con altrettanto ardore ha lottato per darsi un ordinamento repubblicano fondato su una Costituzione che garantisce i diritti di tutti,nessuno vorrebbe mai sentire di minacce fatte ricordando i “bei tempi in cui c’era il duce”.
Ieri è stata recapitata ad un militante di Rifondazione Comunista residente a Fiesole una lettere minatoria di questo tipo. L’autore si è scagliato contro il compagno a causa delle convinzioni politiche ricordando la fine dei perseguitati politici durante il ventennio e auspicando la stessa sorte (“Comunista zecca leva il volantino o ti trovi nei campi di…”).
Abituati comunque alle modalità vili di cui si serve chi, ancora oggi, nonostante la storia lo abbia dichiarato sconfitto senza appello, si definisce fascista, ci uniamo in solidarietà al compagno vittima dell’attacco: il clima di crescente scontro sociale e di lenta ma sempre più diffusa riabilitazione di argomenti e idee legati ad un passato finito (alle volte non arginate con la decisione necessaria da parte delle istituzioni) portano ad una situazione in cui anche un singolo si impegna per la costruzione di una società migliore viene sottoposto a minacce. Nonostante questo, dopo aver sporto denuncia, continueremo con il nostro impegno quotidiano: questi fatti dimostrano come in questo Paese ci sia ancora molto da fare.
La Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista di Firenze

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