martedì 25 ottobre 2011

Abbiamo rinunciato al futuro ?


Abbiamo rinunciato al futuro ?

by FRANZ on 27/09/2011 · 1 COMMENT
http://pcieuropa.org/wp/?p=689
Vorrei prendere le mosse dagli eccellenti articoli sui temi economici apparsi su aurora (http://aurorainrete.org/wp/archives/category/economia ).
Da questi articoli si deduce un futuro governato dalle istanze del capitale, con una continua erosione dei diritti conquistati negli ultimi decenni. Possiamo evitare questo scenario ?
Mettiamo in ordine alcuni fatti:
1.
La BCE attua la politica monetaria dei paesi dell’Unione Europea. E’ autonoma e indipendente. Il consiglio direttivo e’ costituito dai rappresentanti delle banche centrali dei paesi dell’Euro; le banche centrali Europee detengono il capitale (le Banche di DE, FR, IT, SP hanno la maggioranza del capitale).
2.
Le banche centrali sono banche private, il cui obiettivo e’ di massimizzare i profitti.
3.
La BCE e’ autonoma dal potere politico ed e’ controllata dalle banche centrali private. La BCE si trova in contraddizione con i suoi obiettivi statutari che sarebbero: “raggiungimento e mantenimento di un elevato livello di ocupazione”; “crescita sostenibile”. Obiettivi che non sono assolutamente raggiunti (nè perseguiti).
4.
Quando le banche si trovano a rischio di fallimento, i governi intervengono ripianando i loro debiti e aumentando il debito pubblico (alla faccia dell’ideologia del mercato che si autoregola e al non intervento pubblico)
5.
Quando i debiti pubblici di qualche paese sono elevati, i “mercati” decidono che si possono prestare a speculazioni, e intervengono rendendo gli interessi di quel paese insostenibili (es. spread sui bot).
Quando lo diventino non e’ chiaro agli esperti, figuriamoci ai comuni mortali come me (isteria collettiva creata ad arte?). Il debito pubblico italiano nel 1994 (primo governo Berlusconi) era del 121.8% del PIL , ossia maggiore di quello attuale, ma nessuno disse nulla. Nel 2011 l’Italia sarà l’unico Paese del G-7 a presentare un avanzo primario (ossia senza contae gli interessi sul debito del 0,2% del Pil). Nel 2016 il debito pubblico lordo americano sarà il 112% del Pil, ma che importa?
6.
La BCE impone (con il ricatto della leva monetaria sull’acquisto di BOT) ai paesi misure politiche ed economiche. Misure decise dai banchieri, quindi per gli interessi del capitale che rappresentano. Le misure sono richieste ai governi, ma addirittura non vengono neppure rese note, come per la famosa lettera della BCE al governo italiano (alla faccia del popolo sovrano).
7.
I governi , sono cosi’ liberi di ristrutturare l’economia, imponendo in tutta fretta e senza alcuna discussione (sulla fiducia) misure “d’emergenza” che in altri tempi, una volta comprese appieno, avrebbero trovato forti opposizioni istituzionali. Oggi provocano al massimo qualche rivolta.
8.
Le misure si trasformano in attacco ai lavoratori e ai loro diritti
- svendita di beni comuni e dei pochi servizi ancora gestiti da società miste o pubbliche a societa’ profit (da notare che quando il governo cinese ha provato a comprare alcune azioni di “gioielli di famiglia” il governo si e’ rifiutato di venderli dichiarandole di interesse strategico)
- riduzione dei salari diretti (blocco degli aumenti, riduzione del potere d’acquisto per aumento prezzi dovuto all’aumento iva)
- riduzione dei salari indiretti sociali (tagli dell’istruzione, tagli al servizio sanitario, aumento dei costi dei servizi)
- riduzione dei salari differiti (spostamento dell’eta’ pensionabile, riduszione sussidi di disoccupazione)
Non verranno tassate le transazioni finanzarie; non vi e’ la progressivita’ dell’imposizione sulle persone fisiche prevista in Costituzione [il tassare i ricchi]; la tassazione fra redditi da lavoro e rendite e’ sempre piu’ sbilanciata nei confronti del lavoro.
Verra’ smontata la Costituzione, che – scritta in un momento di rapporti di forze bilanciato – implementava un acettabile compromsso capitale-lavoro.
9.
Non vi sono misure per la crescita, non vi e’ creazione di infrastrutture, ne’ una politica di formazione e indirizzo economico (d’altronde il mercato deve fare da solo), rimandate ad un tempo successivo.
10.
I partiti di opposizione si propongono come i riferimenti di fiducia dei mercati e della confindustria, per implementare queste misure. Anzi criticano il governo per la lentezza nel decidere queste misure.
Concludendo:
La sovranita’ nazionale e la democrazie si sono perse, le banche (senza averne titolo) impongono le misure economiche e sociali. Un governo di esponenti della Confindustria sostenuto dal PD oppure un governo centristi-PD-IdV-SeL sostenuto da Confindustria pari sono: implementeranno le stesse misure antipopolari e aumenteranno le diseguaglianze, aumentando la “crisi”. “Crisi” che ad alcuni va bene, permette di cancellare decenni di conquiste sociali e di riduzione di diseguaglianze (cosi’ a questi alcuni privilegi e profitti aumenteranno), permette la riduzione del costo del lavoro e di implementare una precarieta’ diffusa. Continuando cosi’ le nuove generazioni in Europa avranno un misero futuro. L’ideologia liberista ha stravinto e si assume che il PIL nazionale (neppure quello individuale) sia l’esclusiva misura del benessere e della qualita’ della vita.
Di fronte a cio’ l’unica possibilita’ e’ la resistenza immediata, la formazione e il rafforzamento di strutture portatrici di una filosofia alternativa e che sappiano proporre soluzioni che prefigurino un diverso futuro.

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