martedì 25 ottobre 2011

PENSIONI. NICOLOSI (CGIL): DA LAVORO A TOMBA, É GIUSTO RIBELLARSI

PENSIONI. NICOLOSI (CGIL): DA LAVORO A TOMBA, É GIUSTO RIBELLARSI

(DIRE) Roma, 24 ott. - "Non si puo' andare in pensione con un
piede nella fossa tanto piu' che l'allungamento dell'eta' di vita
e' una bufala, perche' a 80 anni i lavoratori ci arrivano di
norma in difficili o pessime condizioni fisiche. E allora se il
disegno di Berlusconi e' costringere milioni di cittadini a
passare direttamente dal lavoro alla tomba, l'urlo di ribellione
diventa assolutamente necessario". Cosi' Nicola Nicolosi,
segretario confederale Cgil.
   Il coordinatore dell'area 'Lavoro Societa'' denuncia
"l'inaccettabile processo di mistificazione che accompagna la
questione previdenziale. I dati dimostrano come l'eta'
pensionabile in Italia sia piu' alta al cospetto degli altri
paesi: anche l'eta' effettiva, per citare un caso, e' gia' oggi
piu' alta rispetto a Francia e Germania". Non solo. Prosegue
Nicolosi "i versamenti contributivi mostrano intollerabili
difformita' che Berlusconi si guarda bene dall'andare a toccare:
basti pensare che dinanzi all'aliquota del 33% pagata dai
lavoratori dipendenti per poter sperare in una pensione decente,
ben 6 milioni di lavoratori autonomi versano tra il 10% e il 23%,
accanto ai lavoratori agricoli che versano il 18%. Si tratta
dunque- chiude il sindacalista- di rigettare le mistificazioni
per poter difendere il sistema previdenziale italiano e i
lavoratori che lo sostengono concretamente".

  (Com/Tar/ Dire)
14:30 24-10-11

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