mercoledì 31 luglio 2013

Decine di operai-fantasma nelle ditte del circondario

Decine di operai-fantasma nelle ditte del circondario 
(Tirreno 31.7.2013)

Maxi-operazione della finanza contro il lavoro in nero anche a Castello e Vinci Scattano sequestri di immobili e macchinari, denunce e maxi-multe

CASTELFIORENTINO Una maxi-operazione della guardia di finanza per contrastare il lavoro in nero, soprattutto nei capannoni che ospitano aziende gestite da cinesi, dove troppo spesso viene sfruttata la manodopera di clandestini o di soggetti comunque non in possesso di un regolare contratto, sfruttati e costretti a lavorare con macchinari che non rispettano le vigenti normative di sicurezza. E il circondario è sempre più “culla” di queste attività che si “nascondono” all’interno di capannoni-prigioni, con contratti di locazione spesso anch’essi “fantasma”. Oltre trenta militari delle fiamme gialle di Firenze e Prato unitamente alla Direzione territoriale del Lavoro ed Ispettorato del lavoro dell'Inps di Firenze hanno sottoposto a controllo diversi capannoni a Lastra a Signa, Vinci, Castelfiorentino e Prato (zona China Town), anche al fine – appunto – di accertare l'impiego di lavoratori in nero o clandestini. Sono nove le ditte complessivamente controllate (di cui soltanto una è risultata regolare) che hanno permesso di conseguire i seguenti risultati: un immobile è stato sequestrato, sono stati scoperti ventiquattro lavoratori "in nero" di cui uno clandestino (a Vinci), individuato un lavoratore irregolare. Al vaglio inoltre la posizione di cinque lavoratori che si trovavano all’interno di una ditta sul territorio di Vinci; denunciato un soggetto cinese, sospese le attività lavorative di cinque aziende che sono state colpite dalla "maxi sanzione", per il superamento del 20% di impiego di lavoratori in nero o irregolari, rispetto al personale regolarmente assunto. Sono state irrogate sanzioni dalla Direzione territoriale del Lavoro di Firenze per oltre cinquantacinquemila euro. Sequestrati infine dieci macchinari da cucito non autorizzati. Sono al vaglio le posizioni fiscali ed amministrative delle società e degli operai, nonché la regolarità dei contratti di locazione delle imprese presenti nell'immobile. Il dispositivo di controlli ai cosiddetti "capannoni alveari", intensificato nel periodo estivo e comprensivo dei risultati ottenuti in quest’ultimo blitz che ha riguardato – come detto – anche alcune zone dell’Empolese e della Valdelsa, ha permesso di conseguire a partire dallo scorso mese di giugno nell'asse delle province di Firenze-Prato i seguenti risultati: sedici ditte controllate (di cui solo una è risultata regolare; otto immobili sequestrati per un valore commerciale di oltre quattro milioni di euro; scoperti quarantotto lavoratori "in nero" di cui sette clandestini; individuato un lavoratore irregolare. Al vaglio delle fiamme gialle anche la posizione di altri cinque lavoratori; denunciati in tutto ventitré soggetti cinesi; ad oggi, irrogate sanzioni per oltre ottantaquattromila euro; applicate infine quarantuno "maxi sanzioni". La guardia di finanza (impegnati nell’operazione anche gli uomini della Compagnia di Empoli e della Tenenza di Castelfiorentino), nel corso di questi due mesi di controlli serrati nelle province di Firenze e Prato ha sequestrato 289 macchinari da cucito non autorizzati per un valore di oltre 250mila euro

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