mercoledì 7 agosto 2013

Ancora si ricorre al Tar contro i tagli agli organici della Gelmini


da La Tecnica della scuola

 
Ancora si ricorre al Tar contro i tagli agli organici della Gelmini
di A.G.
Dopo la Provincia di Roma e i Comuni di Napoli, Fiesole e Imola, alcuni sindacati e associazioni è la volta del Comune di Palermo: la circolare del 14 marzo 2011 era illegittima, perché lasciò per strada 150 mila precari senza prima consultare la Conferenza Unificata Stato-Città-Regioni. Ma se i giudici dovessero dare loro ragione cosa accadrebbe?
Anche il Comune di Palermo, come già altre amministrazioni locali, fra cui la Provincia di Roma e i Comuni di Napoli, Fiesole e Imola, si è costituito in giudizio ad adiuvandum presso il TAR del Lazio a sostegno del "Coordinamento nazionale per la scuola della Costituzione" e di un gruppo di cittadini, docenti e di associazioni che hanno promosso un ricorso contro la circolare Gelmini del 14 marzo 2011 e il conseguente decreto interministeriale che "ha tagliato indiscriminatamente gli organici della scuola pubblica lasciando per strada circa 150 mila precari tra docenti, bidelli e personale A.T.A.".
Secondo i promotori delliniziativa legale "quella dolorosa operazione - ha detto l'assessore alla Scuola Barbara Evola, per diversi anni in prima linea contro il precariato - che ha penalizzato fortemente il sistema scolastico delle regioni del sud e della Sicilia in particolare, è stata fatta dall'ex ministra senza richiedere il parere obbligatorio della Conferenza Unificata Stato-Città-Regioni e cioè della rappresentanza degli Enti Locali. Il ricorso, dunque, fa leva sull'illegittimità di un provvedimento che, nell'ottica miope di un risparmio per lo Stato, ha inferto un duro colpo ad un settore centrale e da troppo tempo maltratto in Italia come quello dell'Istruzione. Oggi con la Costituzione in Giudizio l'Amministrazione Comunale di Palermo ha voluto dare un segnale politico chiaro, cui speriamo si unisca anche la Regione Siciliana ed in particolare l'Assessore Scilabra".
Al di là del segnale politico, sarebbe interessante anticipare quali effetti potrebbe avere uneventuale accoglimento del ricorso presentato dai Comuni, da alcuni sindacati (in testa la Flc-Cgil) e associazioni: i 150mila posti cancellati verrebbero veramente restituiti alle nostre scuole? E con quali modalità, visto che nel frattempo le disposizioni normative introdotte, a cascata, a seguito della Legge 133 del 2008, oltre che la più recente riforma Fornero approvata a fine 2011, hanno determinato degli organici che in determinate realtà professionali (soprattutto docenti delle superiori, diversi Itp, alcune categorie di Ata in determinate province, ecc.) prevedono un esubero del personale di ruolo?
06/08/2013

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