venerdì 16 agosto 2013

N+1 - Newsletter numero 201, 15 agosto 2013

n+1Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente"
Newsletter numero 201, 15 agosto 2013
Supplemento alla rivista n+1
Direttore responsabile: Diego Gabutti
Registrazione al tribunale di Torino n. 5401 del 14 giugno 2000

Numeri arretrati della newsletter
Tutti i numeri della rivista
n+1 QuinternaLab 
n+1 su Twitter
n+1 su Facebook

Spionaggio automatico
In un primo tempo il presidente degli Stati Uniti aveva negato le accuse sullo spionaggio da parte della National Security Agency nei confronti di nemici e amici, cioè nei confronti di ogni cosa o essere vivente che coinvolgesse gli interessi americani. In un secondo tempo il ruolo imperialistico ha preteso che si ammettesse l'armamentario completo usato nella "lotta per la libertà e la democrazia". Obama ha promesso che Washington spierà spietatamente i nemici, senza esagerare con gli amici. Suvvia, nell'era dell'informazione semplicemente non è possibile fare a meno dell'informazione. L'attività umana produce miliardi di miliardi di miliardi di dati, che rappresentano una rete neuronale da cui ormai non si può prescindere. Questi dati-bit hanno sia un prezzo di mercato in quanto merci, sia un valore politico per il controllo sbirresco e militare. Chi ne colleziona di più, e soprattutto sa leggerne il significato, controlla il mondo. Gli obiettori morali come gli Assange, i Manning, gli Snowden non possono rivelare nulla che a grandi linee non si sappia già. Le "campagne di denuncia" di leniniana memoria sono ormai condotte dalle frazioni della borghesia in lotta l'una contro l'altra. Non c'è più bisogno di spiegare che il sistema è marcio, lo vedono tutti. Il passo essenziale è capire che occorre abbatterlo.
2001: La guerra planetaria degli Stati Uniti d'America

Risparmio di capitale costante
Autobus nel burrone in Irpinia, 38 morti. Il mezzo perdeva pezzi, i freni non funzionavano, il conducente tentava giustamente di decelerare strisciando contro il guardrail del viadotto. Ma l'acciaio era posticcio, non ancorato al cemento. Nella formula del saggio di profitto, il plusvalore è un dividendo e il capitale-macchina è un divisore. Risparmiare sul divisore significa aumentare il saggio di profitto. Si è risparmiato sull'autobus, vecchio e decrepito, si è risparmiato sulla struttura del viadotto, nuovo ma costruito male. Il dividendo è sempre un prodotto del lavoro vivo, attuale. Il divisore (anche nella forma di capitale) è sempre un prodotto di lavoro passato, lavoro morto. Per salvaguardare pochi euro di lavoro morto si sono sacrificati 38 vivi. È il capitalismo, bellezza.
1951: Omicidio dei morti

Un anno su Marte
Curiosity compie un anno. È un simpatico robot a ruote. Non serve a niente, ma fa cose meravigliose, come cercare tracce di vita su Marte. La sua meccanica è perfetta, la sua capacità di eseguire i compiti previsti dalla mission è straordinaria. È ovviamente meglio di un umano: non dorme, non mangia, non ha bisogni fisiologici. Buca le rocce col trapano, bombarda la polvere con il laser, analizza campioni, fotografa, guarda ed esplora, trasmette dati, riceve ordini. Gli hanno persino fatto girare un film su sé stesso, con la telecamera sul tecnologico braccio, moderno Narciso. In una società diversa potrebbe benissimo lavorare al nostro posto, ma in questa gli fanno fare il cretino su Marte mentre qui metà della popolazione è schiavizzata e l'altra metà è disoccupata.
1957: Triviale rigurgito di illuminismo

"Il peggior veleno dell'anima…"
"Il più assassino in questo ripugnante mondo". Dall'inizio di quest'anno, 28 italiani su 100 hanno ascoltato Shakespeare e si sono liberati dell'oro. Ma forse non per disintossicare l'anima. Una volta, anche solo per andare in vacanza, si andava al Monte di pietà, si riceveva un prestito lasciando in pegno i gioielli di famiglia, poi li si riscattava mettendo da parte poco per volta la cifra necessaria. Oggi i "compra-oro" stanno spuntando come funghi e ad essi si rivolgono soprattutto giovani coppie. Hanno ereditato dai vecchi genitori anelli, spille e catenine che, con l'aumento del prezzo dovuto alla crisi, permettono di racimolare un certo gruzzolo. Ma dopo non c'è riscatto: s'è già raschiato il barile.


La bistecca democratica
Si prendono alcune cellule staminali dal collo di un bovino. Le si coltiva in una soluzione che simula il liquido amniotico. Si raccolgono filamenti di cellule aggregandoli in un simil-tessuto biologico a forma di hamburger. La simil-carne, arrostita al barbecue, presenta ancora qualche problema di sapore. Niente paura, l'industria produce già sapori artificiali di tutti i tipi, dalla fragola al tartufo. Milioni di persone potranno mangiare carne a volontà senza far soffrire gli animali in crudeli allevamenti intensivi. Senza ricorrere all'immane dissipazione dovuta all'attuale ciclo della carne. Sarà. Ma questa storia assomiglia molto a quella dei biocarburanti e a quella dello shale gas. Erano balle. Interessate campagne propagandistiche avevano nascosto le leggi fisiche del rendimento pur di investire capitale. La bistecca democratica non sfuggirà alla prova di queste leggi.
2000: Le prerogative di Dio (la discussione sulle biotecnologie)2001: Il crogiuolo bio(tecno)logico

Neoborbonici
Si rafforzano e imperversano, impegnati ad elencare i primati conseguiti dal Regno delle Due Sicilie: le manifatture tessili, i treni, le navi a vapore, i pastifici, il commercio estero. Tutto rovinato da quei burini di piemontesi che manco parlavano italiano, annessionisti e rapinatori di ricchezze altrui. Dotti notabili di un tempo che fu, i neoborbonici non si accorgono di fare lo stesso errore degli stalinisti, cioè di credere che il Sud fosse una sopravvivenza feudale. Nobile per i nostalgici, esecrabile per i bolscevizzati. I nordisti, è ovvio, rispondono per le rime, evocando le potenze capitalistiche di Genova, Venezia, Milano. E tutti quanti dimenticano che la spinta rivoluzionaria risorgimentale è consistita proprio nell'identità Nord-Sud sul piano del capitalismo agrario maturo, il quale aveva bisogno di fare il salto al livello industriale moderno, cioè nazionale. Dimenticano che la piccola, insignificante "Prussia piemontese", Garibaldi o meno, poteva essere solo uno strumento delle potenti spinte materiali che fecero cadere uno dopo l'altro gli ostacoli alla rivoluzione borghese.
2012: La classe dominante italiana a 150 anni dalla formazione del suo stato nazionale

Non solo avidità di plusvalore
Un operaio americano produce mediamente 90 dollari all'ora di valore e ne riceve 15. Ciò significa che in un'ora e 20 minuti riproduce la propria vita e quella della propria famiglia mentre nelle restanti sei e 40 produce plusvalore per il Capitale. Nonostante tale saggio di plusvalore, negli Stati Uniti la produzione industriale continua a scendere a causa delle delocalizzazioni, soprattutto verso la Cina. Dalla sola Shenzhen partono per l'Occidente 25 milioni di container all'anno pieni di merci. C'è chi teorizza una perfetta divisione internazionale del lavoro, servizi da una parte, merci materiali dall'altra. Sembra infatti che funzioni. Ad esempio la Apple ricava il 65% di profitto sul prezzo di un i-Phone senza fabbricarne nemmeno un componente. Tutto a posto, dunque? Vediamo: alla voce "servizi" troviamo la cosiddetta proprietà intellettuale, che forma il 45% delle esportazioni americane. Non si tratta solo di film, canzonette, libri. Ad esempio il grano, il riso, il mais, la soia, sono ormai coltivati ovunque con seme ibrido brevettato in USA. Il cibo del mondo è in mano americana. Buona parte della farmacopea mondiale è coperta da brevetto americano. Idem per il software. Si dirà: ma questo in caso di necessità si può copiare. Non è così semplice. Ad esempio la Turchia si sta preoccupando per il suo software militare: possiede armamenti adeguati al suo rango di potenza locale, parte importato dagli Stati Uniti e parte fabbricato in casa su licenza. Ma il software per farlo funzionare è tutto americano e senza di esso l'hardware è ferraglia inutile.
2002: Leggi di simmetria e scenari da incubo

La recessione è finita?
Il 7 agosto tutti i giornali riportavano in prima pagina una dichiarazione del ministro dell'economia Saccomanni: dal prossimo trimestre ci sarà la ripresa, la recessione è finita. Dopo cinque anni di caduta, una ripresa sembra verosimile. Anche Marx ha detto che le crisi sono cicliche: la pletora di merci e di capitali si riduce, parte dei vecchi capitali viene azzerata, e siccome la capacità produttiva è intatta, il ciclo riprende, vengono riassunti i disoccupati, ecc. Un momento: c'è qualcosa che non funziona. Quasi nessun capitale è stato azzerato in confronto alle cifre in ballo. Per di più è stata creata moneta dagli interventi statali anti-crisi e nonostante ciò non c'è inflazione. E nemmeno si profila un calo della disoccupazione, mentre la produzione industriale non accenna a salire. Dov'è allora la ripresa? Nei servizi, leggi soprattutto banche e giro finanziario. Ci voleva un ministro bocconiano per vedere ripresa in una ripetizione del 2007-8.
2008: Non è una crisi congiunturale

Disfacimento
Non hanno più i soldi per rattoppare le strade e togliere erbacce e rovi. Lasciano decomporre la sanità e l'assistenza. I loro amministratori non fingono neanche più di amministrare, rubano e basta. Regioni e province sono al collasso. I comuni non parliamone: 52 sono ufficialmente falliti, 59 lo sono tecnicamente, 374 hanno esaurito espedienti amministrativi di taglio delle spese. Così in genere aumentano le tariffe, cioè inventano imposte camuffate. La gestione dei sistemi complessi di infrastrutture è una bomba a orologeria: non "rende", ma non si può eliminare, esploderà. Lo stesso problema del resto comincia a toccare direttamente anche i cittadini: tutte le case costruite negli anni del boom, speculazione pura, hanno già bisogno di manutenzione straordinaria. Alcune sono da demolire. Altre le erediteranno giovani precari mal pagati, non in grado di far fronte a spese e tasse.
1956: Drammi gialli e sinistri della moderna decadenza sociale
NEWS DAL WEB
Egitto nel caos: centinaia di morti
Tunisia, sciolta l'Assemblea Costituente
Tunisia: finirà come in Egitto?
Peer to Peer Production as the Alternative to Capitalism
Ancora logistica: picchetto al magazzino Battaglio
Inchiesta tra i lavoratori della logistica
Facchini, la vittoria del cappuccino
Considerazioni sull'accordo alla Granarolo
#StrikeFor15 (scioperi per aumenti salariali negli States)
Dossier Cina/ Una nuova lotta di classe
Bangladesh, la fabbrica di "like" e "follower"
Lotta dura nella grande ristorazione
Una guerra lampo in 140 caratteri
Storia di ordinaria repressione in Val di Susa
Arresti e fermi dopo le cariche in Val di Susa
Terrore contro i No Tav
Il governo vuole schierare l'esercito per le proteste
Belfast, unionisti scatenati: scontri e feriti
Muos, scontri manifestanti - forze dell'ordine a Niscemi
Il primo hamburger del mondo senza crudeltà
La crisi alimentare in Grecia
Grecia, statali in sciopero
Spagna, pagare per lavorare
Napoli: lavoratori Conateco in sciopero a oltranza
Taksim Commune: Gezi Park and the Uprising in Turkey
OWS (Inter) National Gathering: decolonize the 99%
Girarsi indietro per guardare il picco del petrolio
Birmania: il petrolio dei disperati

***

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari