Trasporto pubblico. "a livello nazionale sempre più richiesto ma sempre più caro, qual'è la situazione in Toscana ?"
Interrogazione di Monica Sgherri.
Firenze, 12 settembre. Trasporto Pubblico: siamo di fronte ad un quadro a livello dell’intero paese che vede una contraddizione sempre maggiore. Da una parte, ed è la novità che emerge – secondo dati dell’Osservatorio Isfort sulla mobilità – dal 2009 al 2012 si registra un netto spostamento nell’utilizzo dei mezzi da quelli privati – sia a quattro che a due ruote - a quelli pubblici (aumentati di un terzo, andando a coprire il quindici percento del totale degli spostamenti) e dall’altra una riduzione netta dei trasferimenti statali per il trasporto pubblico, che sono passati da 6,4 miliardi del 2010 a 4,3 nel 2013. A fronte di questo si è registrato – più che scelte che incrementassero il numero dei passeggeri serviti - ad un generalizzato (sempre a livello generale del paese) aumento dei costi delle corse singole, aumentato a livello nazionale del 64% in dodici anni (un po’ meno, il 29% quello degli abbonamenti). Questo il quadro fortemente critico a livello nazionale: nel momento c’è più richiesta di trasporto pubblico (certamente complice la crisi economica, i costi dei carburanti e i sempre più magri bilanci familiari) si registrano aumenti dei biglietti che rischiano di minare le possibilità di utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini. Questa tendenza all’aumento dell’utilizzo del tpl si registra anche in Toscana ? E le varie realtà territoriali registrano fenomeni di aumento dei biglietti anche nella nostra Regione? Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio e le domande di fondo poste nell’interrogazione presentata oggi alla Giunta Regionale. A quanto consta – ricorda Sgherri – nel corso degli anni si è assistito ad una forte riduzione dei trasferimenti statali per i fondi relativi al tpl anche nella nostra regione, che – con grande sforzo – sono stati coperti da fondi regionali, il problema per il futuro certo si pone con forza tantopiù alla luce della novità rappresentata da questi dati. Tutto ciò senza dimenticare – conclude Sgherri – l’attenzione alla dinamica relativa ai posti di lavoro degli operatori del settore, come si sta evolvendo anche nella nostra Regione e quali azioni si intendono porre per la loro difesa? Questa l’ulteriore domanda posta nell’interrogazione presentata.

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