martedì 22 ottobre 2013

News Comune-Info - 21/10/13


Quello di Agrigento è uno strano rito funebre, senza i corpi dei migranti annegati. Accanto alle rappresentanze del governo italiano siedono non i genitori e gli amati delle vittime, ma i rappresentanti della dittatura eritrea. Gli aguzzini dalle due sponde L'ARTICOLO COMPLETO
► DOSSIER LAMPEDUSA

QUEL CHE RESTA DEL GIOCO
Il gioco è il modo in cui gli adulti chiamano un’attività che è invece l’attività permanente dell’infanzia. Non è qualcosa che solo i «bambini più fortunati possono permettersi», ma è lo statuto dell’infanzia, nel suo sperimentare il mondo. “Anzi, spesso i bambini «meno fortunati» hanno accesso a fette di mondo e di esperienza che sono negate ai bambini «benetton» – spiega Franco La Cecla – Mi riferisco al gioco per strada, alla vita all’aperto e in mezzo agli adulti, certo più pericolosa di quella condotta in una nursery o in un kindergarten, ma molto più complessa e ricca”. Ma la mercificazione ha aggredito ovunque l’arte del gioco: i giocattoli, ad esempio, sono diventati l’immaginario su cui oggi i bambini sono invitati a modellare la propria identità. Bambole e pupazzi sono personaggi la cui storia, il cui carattere, sono già predefiniti. “Cosa accade a questi bambini quando li piazziamo per farli stare buoni di fronte alla tv o a un videogame? Che anche lì esercitano comunque la voglia di sperimentare. Ma è un po’ una trappola, perché la narratività inclusa in queste scatole non è infinita, bensì direzionata”. Eppure i bambini sanno giocare con i resti del mondo per ricomporlo a modo proprio, sanno dare nomi a stracci che diventano personaggi, sanno battezzare tappi di bottiglia, burattini fatti di pezzi assemblati, riescono a far parlare scarpe, bicchieri e lampadine. Purtroppo sempre meno spazio viene lasciato alla capacità di smontare e riassemblare. “Il bambino oggi può costituirsi esclusivamente in funzione di proprietario, di utente, mai di creatore. Gli si preparano gesti senza avventura, senza sorpresa né gioia” L'ARTICOLO COMPLETO
►► CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE  Almeno a scuola i bambini dovrebbero rallentare, tra allegria e cooperazione
 SARACHA, IL VILLAGGIO DEI MARTIRI
Qasim ha sentito la terza raffica: “I tuoi figli sono morti!”, hanno gridato. È uscito di casa correndo. C’erano tanti soldati. “Se ti avvicini, spariamo”. I corpi erano lì, a dieci metri,"ma non potevo riconoscerli. Loro scattavano fotografie". Un grande reportage afghano L'ARTICOLO COMPLETO
 DI BUONA FAMIGLIA
“La 16enne di Modena stuprata durante una festa da cinque “amici” (19.10.2013), non è stata zitta ma purtroppo non sono stati zitti nemmeno tanti adulti. Quelli che si sono chiesti se “ci stava” o se “magari le piaceva uno dei cinque” - scrive Maria G. Di Rienzo -, quelli che hanno stigmatizzato il fatto che avesse bevuto (dietro insistenze o meno) e persino che fosse andata alla festa, quelli che hanno implorato di non “rovinare i ragazzi per sempre” a causa di una “bravata”, quelli che in mille modi hanno razionalizzato, scusato e giustificato i suddetti stupratori e biasimato la loro vittima, e tutti quelli che ci hanno così informato: “i cinque giovani sono di buona famiglia”. Io ho qualche problema con questa definizione….” L'ARTICOLO COMPLETO
#19O. PORTA PIA FA BRECCIA
Un corteo partecipato, radicale, determinato, capace di raggiungere i suoi obiettivi L'ARTICOLO COMPLETO E LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 19 OTTOBRE
L’INSALATA CRESCE AL SUPERMERCATO?
Sul canale LaEffe i saperi della terra: agricoltura contadina e orti urbani L'ARTICOLO COMPLETO
LEZIONE DI STORIA: LA FOSSE ARDEATINE
Alcuni anni fa Ascanio Celestini ha portato a teatro uno spettacolo sull'eccidio L'ARTICOLO COMPLETO
FAR WEST ENERGETICO. A VOLTE RITORNANO
Tutti lo davano per interrato prima di vedere la luce, un esemplare fantasioso tanto insensato da risultare sostanzialmente innocuo, uno dei molti progetti fantasma agitati dalla propaganda del far west energetico italiano. E invece, a ridar fiato alle trombe sempre acu(mina)te dei mega-progetti inutili, ci ha pensato l’inflessibile Europa, il temibile Cerbero dei conti nostrani. Il metanodotto che collegherebbe l’Algeria alla Sardegna, alla penisola, e ora anche alla Corsica, sarebbe un’opera “strategica” europea. Fa infatti bella mostra di sé nei lista dei 31 progetti italiani per i quali la sacra Unione scucirebbe quasi sei miliardi di euro. Enel, Edison e soci tornano a sognare L'ARTICOLO COMPLETO
 UNA CITTA' A MISURA DI BICICLETTA
A Groningen, 190mila abitanti, sei persone su dieci si muovono in bici L'ARTICOLO COMPLETO
L’ITALIA E' UNA TERRA CHE STA SCOMPARENDO
Il cemento mangia 70-ettari al giorno. Il disastro del consumo di suolo L'ARTICOLO COMPLETO
LA FESTA DEGLI AGGIUSTA-TUTTO
Anche in Italia arriva la Restart Party, chi ripara e chi impara L'ARTICOLO COMPLETO
LAVORANO ANCORA, LAVORANO TROPPO
La conferenza mondiale Ilo contro il lavoro minorile ammette: abbiamo fallito L'ARTICOLO COMPLETO
IN NOME DI FRANCESCO
Quella chiesa dal basso che si è aperta ai "Nuovi-stili-di-vita" L'ARTICOLO COMPLETO
FERMATE LA POLIZIA DI DURBAN
Firmate subito l'appello del movimento dei baraccati del Sud Africa L'APPELLO COMPLETO

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari