giovedì 30 giugno 2011

Arezzo: A quale film ha assistito il Coordinamento Provinciale del PD?

Rifondazione Comunista-V Po, 37-Arezzo

A quale film ha assistito il Coordinamento Provinciale del PD?

Arezzo, 29.6.2011

Leggendo il comunicato del Coordinamento Provinciale del PD sugli esiti dei 2 Referendum sull’acqua, viene da chiedersi a quale film abbiano assistito il 12/13 giugno gli amici che compongono tale autorevole organo politico. Delle due l’una: o hanno compreso anche troppo bene il senso devastante - per il liberista PD - dei due SI ai quesiti (ragion per cui tentano di stravolgerlo) che sarebbe un male…oppure non lo hanno capito, che sarebbe peggio!
In esso, infatti, c’è scritto che “Il referendum ci dice che esistono beni, come l’acqua, che sono e debbono rimanere pubblici” (questo lo dice persino l’ex Ministro Ronchi, padre delle privatizzazioni selvagge) oppure che il PD ha già presentato una Proposta di Legge dove si mette in primo piano addirittura “la proprietà pubblica dell’acqua e delle reti, la modulazione delle tariffe che vada incontro alle famiglie ed alle fasce deboli della popolazione”. O ancora il colpo di genio di voler chiedere all’ATO “Una revisione del piano d’ambito che tenga conto del nuovo quadro scaturito dal referendum”…
Ci permettiamo – umilmente - di dare qualche dritta agli amici del PD:
1. Gli esiti dei Referendum hanno sentenziato politicamente ed in modo inequivocabile la volontà della grande maggioranza del popolo italiano di voler affidare la gestione (oltre che la proprietà) dei Servizi Pubblici Locali – in primis del Servizio Idrico Integrato – ad enti totalmente pubblici, senza la partecipazione di società private che mirano esclusivamente al profitto.
2. il primo effetto dei Referendum consiste nell’abolizione dell’art. 23bis del D.L. n. 122/2008 e del suo Regolamento attuativo (DPR 168/2010) che dovranno essere sostituiti da normative che evidentemente rispettino il risultato referendario, tendente ad una gestione del tutto pubblica e partecipata del servizio in oggetto.
3. un ulteriore effetto si concretizza con l’abolizione della norma sulla “adeguata remunerazione” del capitale investito, che dovrebbe comportare l’immediata e sostanzialmente automatica revisione al ribasso delle tariffe praticate dal gestore aretino.
4. la nuova legislazione di cui sopra dovrà – al fine di uniformarsi allo spirito dei Referendum – trarre linfa vitale dalla proposta di legge di iniziativa popolare presentata in Parlamento nel 2007, della quale fu avviata la discussione il 22.1.2009 ma subito accantonata, recante in epigrafe “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, per la quale furono raccolte oltre 400.000 firme (altro che l’inguardabile Proposta di Legge del PD…).
Invece di ragionare sul nulla, quindi, occorrerebbe invece avviare il processo per la fuoriuscita dal sistema fallimentare (soprattutto per le cittadine ed i cittadini utenti) pubblico/privato Nuove Acque, tenuto conto anche dell’ illegittimo ingresso di ACEA nella compagine privata di Nuove Acque SpA, certificato dagli stessi avvocati di ATO4.
Sperando di essere stati utili.
Il Segretario Provinciale PRC Il Segretario del Circolo A. Giusti PRC di Arezzo
Fausto Tenti Gino Caneschi

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