martedì 4 ottobre 2011

PRC Lamporecchio: Applicare subito il referendum sull’acqua


Applicare subito il referendum sull’acqua
Subito dopo il referendum, ORIZZONTI ospitò un nostro intervento intitolato ”urgono risposte serie”, dove si faceva presente che l’ampiezza della partecipazione popolare e le percentuali travolgenti di SI (“bulgare” si sarebbe scritto una volta) non permettevano margini di manovra né errori sulla questione dell’acqua: il risultato andava applicato subito, nonostante la casta della tecnocrazia (cioè quelli che decidono con i soldi nostri, ma nessuno li ha votati) in Toscana già cominciasse a darsi da fare per annullare la volontà popolare. E, infatti, il Sindaco di Lamporecchio, dopo aver sventolato la bandiera dei SI all’acqua bene comune con tanto di foto sui giornali, alla prima occasione ha piegato la testa ai voleri della tecnocrazia (ATO 2, ACQUE spa) e all’assemblea del 25 luglio scorso ha votato una deliberazione che smentisce le dichiarazioni dei giorni felici del referendum: in quella Delibera c’è scritto chiaro e tondo che Acque spa può continuare ad applicare le stesse tariffe di prima e che i cittadini possono aspettare i comodi di un governo nazionale moribondo che ha solo il pensiero di salvare dalla galera il Capo e che certo non farà nulla per rispettare il volere  dei cittadini. In pratica i sindaci (quasi tutti PD, naturalmente) che fanno parte della assemblea dell’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (AATO) 2 del Basso Valdarno hanno deliberato di mantenere tutto come prima. Ma allora che l’abbiamo fatto a fare il Referendum e perché il PD si è mosso (gli ultimi giorni a dire il vero) per far votare SI? Lor signori sostengono che bisogna aspettare. Peccato che la Corte Costituzionale, nella sentenza del 12 gennaio 2011 con cui aveva dichiarato ammissibile il referendum e ne aveva chiarito i possibili effetti, avesse già affermato che l’eliminazione del capitale investito dal calcolo della tariffa sarebbe stato direttamente applicabile dopo la vittoria del sì. Per altro, lo stesso parere legale a cui l’assemblea dell’AATO fa riferimento nella propria delibera ricorda la necessità di adeguarsi al risultato del referendum una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Pubblicazione avvenuta il 20 luglio scorso, ossia prima dell'assemblea in questione. Qualcuno fa il furbo e allora, noi di Sinistra per Lamporecchio, abbiamo deciso di stanare i furbetti e abbiamo presentato al Consiglio Comunale di Lamporecchio una mozione che impegni il sindaco Chiaramonte a richiedere una nuova convocazione dell'assemblea dell’AATO 2, con un unico punto all'ordine del giorno: l’adeguamento della tariffa del sistema idrico all'esito del referendum. In quella sede, per rispetto della volontà popolare e della legalità, chiediamo che i sindaci che si sono espressi per i 4 SI ai referendum si facciano parte attiva per chiedere l’immediata eliminazione dalla bolletta della quota prima destinata a remunerare il capitale investito e ad applicare correttamente l’esito del voto popolare dello scorso giugno. Che faranno il Sindaco e la maggioranza in Comune tutta PD? Da che parte staranno: con i 27 milioni di SI all’acqua bene comune o con i tecnocrati che al riparo degli sguardi di tutti gestiscono pezzi dello Stato come fossero cosa loro?
 Ivano bechini
SINISTRA PER LAMPORECCHIO

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