Lettera / Appello aperta alla Magistratura
Un cargo della
Compagnia Grimaldi, salpò il 16 di Dicembre da Catania, nel carico , c'erano
anche 40 tonnellate circa di catalizzatore a base di monossido di Cobalto e
Molibdeno.
Verso le cinque del
17/11, al largo della Gorgona, durante una brutta tempesta, un'onda di 9/10
metri, fa inclinare la nave pericolosamente.
L'equipaggio alle
7,30 del 17 , nell'attraccare a Genova, si accorge che mancano due
semi-rimorchi e circa 200 fusti da 200 litri, del pericoloso materiale.
Il Comandante ne
deduce, che durante quella tempesta e forse in quella “ sbandata “ a causa
dell'onda, quei bidoni ed i rimorchi sono finiti fuori bordo.
Praticamente 35 Tonnellate di monossido di Cobalto e
Molibdeno, adesso sono davanti alle nostre coste !!.
il Comandante , ci
dice che informò IMMEDIATAMENTE ,
la Capitaneria del Porto di Livorno.
Viene da pensare, che
forse abbia anche informato i proprietari della nave, o perlomeno il buon senso
comune lo avrebbe consigliato, visto il gravissimo incidente, che metteva a
repentaglio vite umane tra i
pescatori ed i naviganti, senza sottovalutare l'enorme disastro ambientale che
ne potrebbe derivare !.
Se gli atti ufficiali
confermassero la versione del Comandante del cargo, la Capitaneria del Porto di Livorno, come mai è stata
silente per undici lunghissimi giorni ?.
I cittadini sono
stati informati per fortuna dalla stampa locale, che sembra abbia appreso la
notizia in modo casuale.
Ci sono enti
pubblici, che considerano la nostra vita ed il bene comune ambientale ZERO ?.
In questi undici giorni, la nave
probabilmente ha scaricato a Genova, a Malta e chissà in quanti altri porti,
del carico che aveva a bordo ?.
Perchè la nave non è
stata fermata subito e fatto un controllo sulla dinamica dei gravissimi fatti
successi e l'esatta ubificazione dei rimorchi ,dei fusti e dell'intero carico
?.
La Magistratura è
stata allertata celermente dell'accaduto ( come sarebbe logico pensare ),
in modo che potesse
agire in modo efficiente ed
efficace ?.
Ci affidiamo e
speriamo che la Magistratura, sappia celermente accertare tutte le
responsabilità del mancato allarme e metta in opera tutte le prescrizioni in
modo da tutelare la salute dei cittadini e tutto l'ambiente marino coinvolto.
Un fatto così grave,
non può, non deve essre abbuiato e nascosto, la verità deve venire fuori in
maniera limpida e totale 1.
chissà se esistono
dei dispositivi legislativi, per mettere sottosequestro e fermo giudiziario la
nave , affinchè gli organi preposti la possano ispezionare accuratamente facendo un sopralluogo per verificare i
fatti accaduti.
Chissà se per
accelerare le ricerche del carico ed il recupero dei 200 fusti caduti in mare,
si possa mettere immediatamente sotto sequestro cautelativo tutti i beni della
Società di compagnia Grimaldi, in modo che lo Stato , la Regione e tutti gli
enti pubblici potessero rivalersi delle eventuali spese sostenute per il
recupero dei bidoni e per il ripristino ambientale.
Sembra accertato che quel materiale
finito in mare, e disperso prima o
poi entri nella catena alimentare marina, e quindi nei molluschi e nei pesci.
Non ci dobbiamo
dimenticare che quel mare è il Santuario
Marino dei cetacei.
Belcari Renzo
Rifondazione comunista – Federazione della sinistra di Cecina
06 gennaio 2012
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