venerdì 30 marzo 2012

In piazza contro Monti-Thatcher



[redazione del sito www.rete28aprile.it]

In piazza contro Monti-Thatcher
di Giorgio Cremaschi
30.3.2012

Il Wall Street Journal pochi giorni fa ha giustamente paragonato Monti alla signora Thatcher, cioè al capo di governo più di destra, più antisociale, più autoritario del dopoguerra britannico.
Questo ha provocato qualche piccolo scandalo in Italia, in particolare Repubblica si è spesa nel negare questo paragone. Subito dopo la grande stampa italiana ha potuto sparare in prima pagina gli elogi giapponesi di Obama a Monti. Pareva che il Presidente degli Stati Uniti avesse già dato il suo via libera alla controriforma sull’articolo 18. In realtà questi elogi di Obama erano totalmente inventati, erano una delle tante non notizie che oggi si diffondono nel nostro paese per sostenere il governo. L’unica cosa veramente giusta l’ha detta in realtà il giornale degli affari americano. Abbiamo di fronte il governo socialmente più di destra della storia della Repubblica italiana.
Per questo la manifestazione del 31 marzo può essere una grande occasione. Essa non solo è un punto di incontro di tanti movimenti e lotte differenti, che riconoscono oggi di avere di fronte lo stesso avversario. Quel governo delle banche, della finanza e degli affari, che in tutta Europa sta distruggendo diritti sociali, ambiente e democrazia. Hanno cominciato in Grecia, continuano in Portogallo, vanno avanti in Spagna, trovando però un’eccezionale sciopero generale, e agiscono naturalmente in Italia.
Ma non c’è solo questo nella manifestazione di domani. c’è anche la volontà di cambiare l’agenda politica del paese. Di uscire da una cappa di conformismo e di acquiescenza verso il governo Monti, che sta facendo passare, nel silenzio più totale dell’opinione pubblica, terribili controriforme dal lavoro al bilancio. La Costituzione viene cambiata imponendo l’assurdità del pareggio di bilancio, senza che i cittadini possano dire alcunché. Il governo prende impegni fino al 2034, con il fiscal compact, sottoponendo tutta l’economia italiana a una sorta di debito di guerra, da pagare in vent’anni per restituire metà del debito pubblico. Insomma, si sta costruendo un regime economico-finanziario feroce verso i cittadini e la società e anche incapace di affrontare davvero i nodi della crisi. Eppure vanno avanti, soprattutto in Italia, per l’assenza di una vera e diffusa opposizione.
Certo, cominciano a muoversi anche i grandi sindacati confederali. Alla fine anche in Italia arriverà l’onda che sta scuotendo tutto il mondo del lavoro in Europa. Però non basta. Anche perché le mobilitazioni di Cgil, Cisl e Uil finora non hanno avuto il coraggio di mettere sotto accusa il governo e il Partito democratico e gran parte del centrosinistra sono terrorizzati dall’idea di una crisi politica. Occorre quindi portare nell’agenda politica la lotta al governo Monti in quanto tale. Bisogna avere il coraggio di dire che non solo Monti non è la soluzione, ma è il problema. Perché il programma che sta realizzando, quello della Banca Centrale Europea, è il programma economico che sta distruggendo l’Europa.
A Milano cominciamo, quindi, con una grande manifestazione che abbiamo definito al tempo stesso antagonista e pacifica. Scendiamo in piazza contro Monti e il suo governo per sentirci più forti in tutte le indispensabili lotte future. A Milano ricominciamo.
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