Osservazioni al piano interprovinciale rifiuti ato centro (Fi - PO - PT) presentate nelle tre province da Fed Sinistra, SEL, IDV, Italia Nostra, Med Democratica. Oggi la conferenza stampa di presentazione
Comunicato stampa
Osservazioni al Piano Interprovinciale dei Rifiuti dell’ATO Centro presentate nelle provincie di Prato Firenze e Pistoia da Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Medicina Democratica, Italia Nostra. Oggi la Conferenza stampa di presentazione
Firenze, 12 luglio. Presentate nelle scorse settimane nelle province di Prato Firenze e Pistoia otto osservazioni al Piano Interprovinciale dei Rifiuti dell’Ato Centro da parte di Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Medicina Democratica e Italia Nostra che puntano a modificarlo e farlo uscire dalla logica imperniata solo sulla filosofia dell’aumento della produzione dei rifiuti – forte potenziamento di discariche e inceneritori. Occorre invece fermare la crescita ed iniziare a ridurre i rifiuti, modificarne la composizione al fine di favorire strategie di raccolta differenziata “spinta”, recupero, riutilizzo, riprogettazione e riciclaggio. Questo il frutto di un percorso puntale e partecipato. Osservazioni illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa. A livello europeo – ricordano i partecipanti alla conferenza stampa (fra gli altri i Consiglieri Regionali Monica Sgherri – FdS - Verdi, Marco Manneschi – IDV, il responsabile nazionale rifiuti del forum ambiente di Sel Eugenio Baronti, alcuni dei segretari provinciali e rappresentanti di Prato, Firenze e Pistoia delle tre forze politiche, delle associazioni sottoscrittrici ecc) si sta spingendo verso la “Società del Riciclaggio” ed è stata stabilita una precisa gerarchia delle fasi del trattamento dei rifiuti, con al primo posto delle priorità la prevenzione e riduzione per arrivare a smaltire solo il non più eliminabile. Così come in numerose aree d’Italia, anche in Toscana si sono affermate esperienze di raccolta differenziata “porta a porta” che hanno raggiunto in pochissimo tempo percentuali superiori al 70%. Queste esperienze hanno contribuito ad innescare – e sono quindi replicabili e generalizzabili anche nella “piana” - processi culturali di responsabilizzazione delle famiglie; a rimuovere il degrado dei cassonetti filo strada sommersi di rifiuti; a liberare spazi migliorando il decoro urbano; a creare nuova occupazione; a migliorare la qualità dei materiali separati rispetto alle RD con cassonetti stradali; a ridurre considerevolmente la produzione dei rifiuti attraverso una separazione e intercettazione dei flussi provenienti dalle attività produttive, oggi impropriamente assimilati, che hanno portato la Regione Toscana al vertice della produzione procapite dei rifiuti nel nostro paese. Le osservazioni presentate – proseguono gli intervenuti – vanno in questa direzione, puntando a modificare un piano interprovinciale – adesso adottato, in attesa di approvazione da parte dei consigli provinciali – che parte da una previsione di produzione rifiuti assolutamente esagerata (tanto più in tempi di crisi economica) e ne fa discendere un incremento altrettanto spropositato in primis dell’impiantistica inceneritorista. Seguendo invece la l’altra strada sopra delineata si possono raggiungere risultati che – come indicato in una delle osservazioni – permettono tranquillamente di ridurre i rifiuti prodotti, raggiungere percentuali di Raccolta differenziata del 70 % al 2015, prevedere un impiantistica capace di migliorare tutta la filiera della raccolta, selezione, riciclaccio e riuso – come gli impianti cosiddetti “a freddo”, enormemente meno costosi degli inceneritori – che, riducendo i fabbisogni, renderebbe inutile proseguire nella strada di forte potenziamento dell’impiantistica inceneritorista. Su questo nelle osservazioni presentate si prevede uno step di verifica degli effettivi fabbisogni al 2015 e fino a quel momento, una moratoria di nuove discariche e di nuovi impianti o ampliamenti di impianti di incenerimento, fermo restando la dismissione di quelli esistenti obsoleti. Un corpus – le osservazioni presentate - che avanza proposte capaci di modificare il Pianodandogli un respiro e un’impostazione culturale moderna in grado di affrontare non solo la migliore soluzione tecnico organizzativa di raccolta e la migliore tecnologia di trattamento e smaltimento oggi disponibile, ma che sappia anche pensare, progettare e realizzare tutte quelle buone pratiche per attivare processi di responsabilizzazione, non solo dei cittadini, ma anche dei produttori e dei distributori di beni e merci, per riportare al primo posto della scala delle priorità la prevenzione e la riduzione dei rifiuti.

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