sabato 27 ottobre 2012

Newsletter PRC n. 152


Newsletter PRC n. 152

La pura tecnica della conservazione

di Alberto Burgio - 26.10.12Se ne va? Non se ne va? Berlusconi è talmente inaffidabile che non sarebbe ragionevole azzardare pronostici. Ma forse non è nemmeno così importante saperlo. Ancora un paio di anni addietro, non avremmo immaginato che il suo personale destino politico potesse apparire irrilevante. Berlusconi aveva il monopolio della rappresentanza di un composito blocco sociale e della direzione del centrodestra. Oggi è tutt'al più un comprimario, sempre meno influente, sempre meno ascoltato all'interno del suo stesso partito. L'insieme degli interessi che aveva saputo tutelare ha trovato un garante ben più autorevole. Se Berlusconi ha deciso di ritirarsi, non è soltanto perché i sondaggi dicono che la sua immagine è in declino. Medita un passo indietro anche perché la sua «rivoluzione» ha trovato il legittimo erede. Leggi tutto

La passione di Giovanna

Intervista a Giovanna Marano di Patrizia Abbate - 26.10.12«Ho toccato con mano la distanza del palazzo dalla vita reale di chi si impoveriva ogni giorno di più». Il Pd? «Ha ritenuto prioritario allearsi con l'Udc, grave responsabilità» Lavoro, giovani. Sono le due parole che ripete più spesso in questo tour de force che la sta portando in giro per la Sicilia da circa un mese, in una ostinata e difficile rincorsa come candidata "di rimpiazzo" della sinistra. E non potrebbe essere altrimenti visto che Giovanna Marano fino a un mese fa era una sindacalista della Fiom, di cui è stata a lungo segretaria regionale. In prima linea nelle vertenze più aspre degli ultimi anni, a cominciare da quella dolorosissima di Termini Imerese, sulla quale si infiamma molto: «Bersani ha avuto coraggio a venire qui a parlare di lavoro, lui che quando hanno chiuso lo stabilimento Fiat non ha detto una parola e riteneva credibili i piani di Marchionne. E poi mi pare che sia anche uno dei complici della riforma Fornero, o no?». Leggi tutto

Il 10% del Paese ha in mano il 45%. È ora che paghi

di Vladimiro Giacchè - 26.10.12«Il contributo di solidarietà del 3% sui redditi sopra i 150 mila euro a favore degli esodati è iniquo»: così ha dichiarato ieri il vice presidente di Confindustria Aurelio Regina. Il contributo per finanziare l'ampliamento delle garanzie per gli esodati, a suo avviso, colpirebbe inoltre «una fascia di popolazione che è l'unica che spende, minacciando ulteriormente i consumi». La prima reazione, nell’apprendere dell’attacco di Confindustria all'emendamento a favore degli esodati approvato dalla commissione Lavoro della Camera, è stata di soddisfazione. In Italia c’è ancora qualche istituzione che funziona: la difesa dei propri associati da parte di Confindustria è stata pronta e decisa. La cosa è ammirevole. E dovrebbe anche suscitare anche un po’di invidia, soprattutto nel mondo dei lavoratori dipendenti: basti pensare che il provvedimento di “riforma ” delle pensioni - proprio quel provvedimento che, elevando bruscamente l’età minima di pensionamento ha creato, tra l’altro, il dramma degli esodati senza stipendio né pensione – è diventato legge nel silenzio del mondo sindacale, e che non una sola ora di sciopero è stata indetta dai principali sindacati per contrastarlo. Leggi tutto

«Dopo Monti, un'altra politica»

Intervista a Maurizio Landini di Loris Campetti - 26.10.12«Non si esce dalla crisi aumentando l'orario e riducendo ancora l'occupazione. Cisl e Uil negano la democrazia» Chiunque vincerà le elezioni dovrà continuare la strada imboccata da Monti. Questo è il diktat che giunge dal Quirinale e da palazzo Chigi. Maurizio Landini è di tutt'altro avviso: «Io penso l'opposto, perché le politiche di Monti non ci hanno portato fuori dalla crisi economica e hanno aggravato la crisi sociale. Se non si mettono in discussione le cause che hanno prodotto la crisi, non c'è via d'uscita, solo macelleria sociale. Bisogna invece difendere il lavoro e costruirne di nuovo, dentro un diverso modello di sviluppo rispettoso dell'ambiente e dei diritti. Per questo serve una politica industriale mirata, investimenti pubblici e privati, ricerca e innovazione. I soldi vanno cercati dove sono, colpendo i redditi più alti e la rendita e non tagliando sulla scuola, la cultura e la sanità. Servono politiche finalizzate a cancellare diseguaglianze, discriminazioni ed esclusione dal lavoro di intere generazioni di giovani». Col segretario generale della Fiom parliamo di lavoro, contratti e politica. Leggi tutto

«Un No Monti day politico e sociale per mettere in moto l'opposizione»

Intervista a Giorgio Cremaschi di Ylenia Sina - 26.10.12«C'è un gap tra movimenti europei di lotta contro le politiche della troika e dinamiche italiane; è ora di colmarlo» «In Italia manca una vera opposizione politica al governo Monti. La manifestazione di sabato riempie un vuoto». Giorgio Cremaschi, coordinatore della Rete28Aprile nella Cgil, racconta le ragioni del No Monti Day. Perché una giornata contro il governo Monti? In questi mesi abbiamo lavorato alla giornata di sabato coperti dalla censura più totale. In Italia si è instaurato intorno al governo Monti un regime dell'informazione senza precedenti. Il 99% dei media è allineato alle politiche del premier. Con questa manifestazione stiamo coprendo il gigantesco vuoto politico dell'Italia rispetto al resto d'Europa. In tutti i paesi colpiti dall'austerity sta crescendo un movimento che la rifiuta. In Italia tutto questo manca sia sul piano politico che su quello sindacale. Non si può manifestare sulle singole questioni senza respingere l'intera politica di governo. Leggi tutto

Vendola a giudizio «Se condannato mi ritiro da tutto»

di Daniela Preziosi - 26.10.12La richiesta della procura di Bari contro il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è pesante: un anno e otto mesi per concorso in abuso d'ufficio. E questo nonostante ieri, in aula, i legali dell'accusa che pure avevano presentato un memoriale, alla fine abbiano fatto tre passi indietro. «I miei avvocati hanno spiegato tecnicamente che non c'è reato», ha detto Lea Cosentino, la Lady Asl pugliese, ex direttrice generale dell'Asl di Bari e accusatrice di Vendola. Lui, il presidente nonché candidato alle primarie del centrosinistra, ieri si è presentato in tribunale ed ha parlato. Fuori dall'aula si è detto «tranquillo». Ma «se dovessi essere condannato mi ritirerei dalla vita pubblica». È stato lui infatti a chiedere il rito abbreviato, per liberarsi prima possibile dalla spada di Damocle che pende su di sé e per forza di cose anche sulle primarie. Ma la sentenza, attesa per ieri, è stata rinviata a mercoledì 31 ottobre. La vicenda è nota: secondo l'accusa un primario dell'ospedale San Paolo, Paolo Sardella, sarebbe stato favorito da Vendola. A Lea Cosentino il presidente avrebbe chiesto di riaprire i termini per le le domande del concorso per la nomina. Leggi tutto

Ostinatamente contro Internet

di Guido Scorza - 26.10.12Anche i blogger obbligati a rettificare entro 48 ore, a pena di vedersi condannati a pagare fino a 25 mila euro qualora non arrivino in tempo al mouse. E’ questo il contenuto – o, almeno, una facile e verosimile interpretazione – di un emendamento a firma del Sen. Mugnai e di altri, approvato oggi, dall’assemblea di Palazzo Madama, attraverso il quale si è esteso a tutti i “prodotti editoriali diffusi per via telematica, con periodicità regolare e contraddistinti da una testata” l’obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa. Prevedere l’estensione dell’applicabilità della disciplina sulla stampa a tutti i prodotti editoriali online, purché diffusi con periodicità regolare e contraddistinti da una testata è esattamente il contrario di quanto di recente affermato dalla cassazione e, ancor più di recente dallo stesso Parlamento che ha previsto che le disposizioni sulla stampa si applichino solo a quei prodotti editoriali con ricavi superiori ai cento mila euro l’anno. Leggi tutto

“Cambiare il Paese per non dover cambiare Paese”. Un appello di giovani precari

26.10.12“L’alternativa alla fuga dall’Italia dipende da noi”. Promossa da un gruppo di giovani precari verrà lanciata il 10 novembre a Firenze "Noi vogliamo restare", una campagna nazionale di partecipazione politica e impegno sociale su precarietà, lavoro e welfare. da www.vogliorestare.it NOI VOGLIAMO RESTARE: L'APPELLO Più di un italiano su tre, tra i 18 e i 24 anni, è senza lavoro, e negli ultimi 5 anni sono stati persi 1,5 milioni di posti di lavoro tra gli under 35. La disoccupazione giovanile cresce tre volte più velocemente di quella complessiva, con picchi che superano il 50% per le donne nel Mezzogiorno. I pochi che lavorano, se non sono in nero, sono costretti a destreggiarsi tra i vari contratti precari, senza alcuna tutela da parte del sistema di welfare, senza alcuna protezione contro discriminazioni e licenziamenti arbitrari, senza alcuna possibilità di costruirsi autonomamente un percorso di vita dignitoso. Le disparità tra i generi vengono ampliate da una precarietà che è generalizzata, ma da cui le donne escono più difficilmente. Al paradosso di un Paese che ha pochissimi laureati, e non riesce a dare un lavoro neanche a quei pochi, si risponde chiudendo sempre di più l’accesso al sapere ed espellendo un numero sempre crescente di studenti dai luoghi della formazione con tagli e aumenti delle tasse.Leggi tutto

Intervista esclusiva di FP a Mauricio Valiente (PCE-IU)

a cura di Alessio Arena - 26.10.12Per quelli che, come chi scrive, conoscono e frequentano Madrid da anni, il cambiamento degli equilibri sociali e politici prodotto dalla violenza con cui la crisi economica si è abbattuta sulla Spagna è del tutto evidente. La città appare ancora ben curata, efficiente, e questo in ragione della posizione privilegiata che essa occupa come capitale dello Stato e dei benefici che le comporta l’essere al centro dell’organizzazione politica ed economica iberica. Tuttavia, sotto l’apparenza placida della normalità, le stridenti, imploranti contraddizioni prodotte dalla disoccupazione record, dalle crescenti politiche di tagli, dall’estendersi delle difficoltà di elementare sopravvivenza a settori sociali che fino a qualche anno fa si ritenevano posti al sicuro dalla fallace crescita economica indotta dalla speculazione finanziaria e immobiliare e di cui il socialista Zapatero si era fatto volto rappresentativo, capace di sedurre e affascinare profondamente la vacua, superficiale sinistra non solo riformista nostrana, conferiscono alla città un’apparenza incongrua, inquietante. Leggi tutto

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari