IL PROVINCIONE
ALTRO
CARROZZONE DI NOMINATI
SUL RIORDINO
DEGLI ENTI DO RAGIONE AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI
LUCCA
AVANTI CON LA MOBILITAZIONE IN DIFESA DELLA
DEMOCRAZIA
La schizofrenia sul riordino delle
Province è una riprova su quanto sia caduta in basso la politica e quanto sia
evidente l’affondo alla democrazia. Nel nome del “risparmio fittizio” che non
considera affatto le ripercussioni negative economiche-funzionali sulla gente, si mette mano con l’accetta al taglio ed
accorpamenti strampalati di istituzioni democratiche elette dai cittadini, per
sostituirle con carrozzoni di nominati, senza una valutazione socio-scientifica dell’efficienza
dei servizi ed in forzoso spregio al rapporto democratico istituzioni-cittadini.
Per non dare risposte vere al degrado di una politica, aimè prevalente, siamo
cascati nel regno della demagogia, dell’ignoranza e del pressappochismo. Di
contro, aimè anche in questo caso, la resistenza e la risposta massima a questa deriva populista la
vedo, prevalentemente solo in termini di “campanili”. Siamo arrivati al punto
di strumentalizzare il giusto disgusto dei cittadini nei confronti di una
politica corrotta e pasticciona (anche se non si può fare d’ogni erba un fascio)
per abusare con cure peggiori dei mali. Quindi, “beffa alla beffa”.
La spinta al decentramento delle
istituzioni per renderle più vicine ai bisogni della gente, apprezzabile nei
principi, è stato un altro cavallo di battaglia stravolto dalla demagogia, per
farlo approdare alla costituzione di un numero spropositato di ulteriori enti
inutili, tra cui anche nuove province. Bene!
Invece di riconsiderare queste anomalie, per arrivare a una ridefinizione degli
enti veramente necessari, ai cittadini, siamo arrivati alla “legge del taglione”
brandita “ndo coio coio” senza una premessa scientifica seria sui territori che
abbia presente, tra l’altro, e non di poco valore anche le ripercussioni sui
dipendenti di ruolo e quelli rimasti vergognosamente precari da una vita. Non
si vuole portare avanti, purtroppo, un riordino serio di tutti gli enti e delle
loro competenze (regioni, province, comuni, prefetture, ecc.) e qui debbo dare
ragione al Presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli.
Un riordino, quindi, che avrebbe dovuto considerare certamente
anche i motivi del risparmio (quello vero) da ottenere eliminando soprattutto e
in via prioritaria gli sprechi e i doppioni burocratici dovuto all’accavallarsi
di competenze tra enti che, oltre a far
lievitare i costi, sono solo d’intralcio e danno all’efficienza dei servizi da dare ai
cittadini.
Altro capitolo da non sottovalutare
assolutamente, come già accennato e purtroppo è grave che se ne parli poco
negli ambienti della politica, è che
questi nuovi carrozzoni saranno composti
da gente nominata e non eletta dai cittadini. Un esproprio grave e
intollerabile di democrazia, sostituita con i “podestà” di memoria fascista.
Gente nominata dai nominati dato le
vigenti leggi elettorali che ancora una volta fanno comodo a tutte le
nomenclature dei partiti.
4 novembre 2012 Emiliano Favilla

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