lunedì 5 novembre 2012

NUOVE VITTIME DELLA SPENDING REVIEW

NUOVE VITTIME DELLA SPENDING REVIEW
Si taglia perfino su igiene e pulizie negli ospedali nonostante l'emergenza sanitaria per il diffondersi di infezioni.
La ASL 5 di Pisa ha diminuito del 5% l’investimento stanziato per l’appalto del servizio di pulizia ospedaliero gestito da “Sodexo italia spa” (azione obbligata dalla spending review che autorizza gli enti a ridurre l'importo degli appalti), la
 quale ha già aperto la procedura di licenziamento per il 25% dei dipendenti.
I licenziamenti colpiscono una buona parte del'attuale forza lavoro e le conseguenze si ripercuoteranno sui servizi, sui pazienti e sul personale ospedaliero, sui lavoratori che non verranno licenziati, oltre a gettare sul lastrico decine di famiglie.
Al di là dell’aspetto occupazionale (e umano ed economico) per i lavoratori che verranno licenziati, riporto a seguire considerazioni sulle ricadute fortemente negative dei tagli al personale delle pulizie, sia relativamente al livello igienico sanitario, relativamente a quello della salute dei lavoratori che manterranno l’occupazione, ma per i quali aumenterà il carico di lavoro.
RICADUTE NEGATIVE A LIVELLO IGIENICO SANITARIO
E’ risaputo che le infezioni ospedaliere sono una delle cause dei disturbi iatrogeni (patologie, effetti collaterali o complicanze dovute a trattamenti medici) e sono generalmente causate da microrganismi opportunistici, presenti nell’ambiente, che possono dare luogo a infezioni, sia ai pazienti, in particolare a quelli immunodepressi, durante il ricovero e anche dopo la dimissione, sia agli operatori sanitari.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità le definisce “Infezioni Correlate all'Assistenza” (ICA), riunendo nel concetto due aspetti fondamentali:
queste infezioni avvengono in ambienti ospedalieri e non ospedalieri come (RSA, ambulatori vari, ecc.);
l'infezione avviene quasi sempre tramite il contatto tra fonte-veicolo-ospite: il veicolo più frequente sono le mani degli operatori, coinvolte in tutte le pratiche terapeutiche ed assistenziali.
In particolare il meccanismo di trasmissione avviene mediante la trasmissione di batteri patogeni che dalle mani degli operatori sanitari si trasferiscono sulle superfici di oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie, rubinetti, ringhiere, corrimani, ecc. e da queste superfici ad altri pazienti/operatori.
Secondo alcune stime (P.Tierno “The Secret Life of Germs”, New York 2001) l’80% delle infezioni nosocomiali si trasmette proprio in questa maniera.
A livello di danno economico, da studi dell’Istituto Superiore di Sanità, risulta che per le 533 mila infezioni ospedaliere che ogni anno si contraggono negli ospedali italiani, si registrano tre milioni e 730 mila giornate di degenza in più, con un costo aggiuntivo per il Sistema Sanitario Nazionale di 865 milioni di euro.
Il metodo più efficiente per combattere le infezioni ospedaliere è quello di interrompere la trasmissione fonte-veicolo-ospite, riducendo o eliminando il numero dei microorganismi depositate sulle superfici citate (maniglie, rubinetti, ringhiere, corrimani, ecc.), mediante accurata igienizzazione delle superfici stesse con procedure e prodotti specifici.
E’ evidente che la riduzione dei servizi di pulizia prevista per l’Ospedale di Pisa non può che comportare la riduzione dell’efficacia del servizio di igienizzazione attualmente erogato e quindi l’aumento della possibilità di infezioni ospedaliere.
La riduzione del servizio comporterà quindi un maggior numero di trasmissione di infezioni, con aumento delle patologie ad esse correlate e, oltre che un evidente danno per i pazienti e per gli operatori, anche (come sopra visto) un costo indiretto aggiuntivo per il Sistema Sanitario.
RICADUTE NEGATIVE SULLA SALUTE E SULLA SICUREZZA DEI LAVORATORI
Una riduzione del 25% della forza lavoro di un’azienda di pulizia ospedaliera, oltre a riduzione dell’efficacia del servizio di igienizzazione, comporta un aumento del carico di lavoro per i lavoratori rimasti, chiamati comunque a cercare di mantenere il più possibile il livello di servizio precedentemente erogato.
E’ facile immaginare che le ditte appaltate, per cercare di mantenere i requisiti richiesti dai protocolli di igienizzazione (ammesso che ci riescano), ricorreranno in maniera decisa a un aumento del carico di lavoro e al ricorso continuo al lavoro straordinario.
E un aumento del carico di lavoro e delle ore lavorate, in un settore a rischio per la salute e la sicurezza, come quello della pulizia ospedaliera non può che comportate ricadute negative sul livello di rischio a cui sono sottoposti i lavoratori, oltre che a una ricaduta negativa sulla qualità del servizio, con le conseguenze sopra citate.
Secondo il documento “Profili di Rischio di Comparto - Imprese di pulizia”, realizzato da EBLA in convenzione con l’ISPESL nel gennaio 2004, i fattori specifici di rischio delle imprese di pulizie sono:
rischi da scivolate e cadute;
rischi nel contatto con prodotti chimici;
rischi nel contatto con agenti biologici;
movimentazione dei carichi;
movimentazione ripetitiva degli arti superiori.
A questi profili di rischio va poi aggiunto il fattore:
rischio da stress lavoro-correlato
(si veda ad esempio, per analogia del comparto lavorativo, il documento “Profilo di rischio nel comparto residenze sanitarie assistite” realizzato da ISPESL e ASL Bergamo nel dicembre 2003.
Tutti i rischi sopra citati sono destinati ad aumentare in conseguenza della riduzione del personale, a causa dell’aumento del carico di lavoro e delle ore lavorate dal singolo addetto.
E’ evidente infatti che lavorare con ritmi più incalzanti non potrà che aumentare il rischio infortunistico legato alle scivolate e cadute.
Come è evidente, che il ricorso al lavoro straordinario, con aumento delle ore lavorate inciderà negativamente sul rischio da movimentazione manuale dei carichi e sul rischio da movimentazione ripetitiva degli arti superiori, che sono entrambi legati (oltre che a peso dei carichi e a fattori posturali) in maniera importante al numero di ore giornaliere lavorate e all’assenza di periodi di riposo.
Parimenti, a parità di prodotti chimici utilizzati, il rischio dovuto al loro utilizzo aumenterà con il tempo di esposizione e quindi con l’orario di lavoro.
Lo stesso vale per il rischio biologico, con l’aggravante che, come sopra detto, a causa della riduzione del servizio e quindi una minore igienizzazione, aumenterà anche la presenza e la persistenza di agenti biologici potenzialmente pericolosi per la salute.
Infine lo stress lavoro-correlato non potrà che aumentare in maniera esponenziale, sia per l’aumento del carico di lavoro e delle ore lavorate, sia per il dover lavorare in una situazione di continua incertezza del proprio futuro lavorativo e nella quale, a causa dei ritmi più incalzanti sono destinati a crescere fenomeni di conflitti interpersonali tra lavoratori delle ditte di pulizia, operatori della ASL e pazienti.
CONCLUSIONI
Ridurre del 25% il personale delle aziende di pulizia attualmente operanti presso l’ospedale di Pisa, comporterà una riduzione del livello di igienizzazione, con conseguente ricadute negative sul fronte delle infezioni ospedaliere per pazienti e per operatori sanitari.
La riduzione del personale comporterà poi un aumento generalizzato dei fattori di rischio per la salute dei lavoratori che manterranno l’impiego, a causa dell’aumento del carico di lavoro e delle ore lavorate.
Ancora una volta la politica criminale del Governo e delle Istituzioni Locali vogliono fare pagare la crisi sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori!

Marco Spezia
Tecnico della salute e della sicurezza
SICUREZZA SUL LAVORO – KNOW YOUR RIGHTS!

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