martedì 29 gennaio 2013

Livorno, 31 Gennaio - Per un progetto condiviso di Città futura


Libreria ERASMO
via degli Avvalorati 62
LIVORNO 31 gennaio 203 p.v. alle ore 17,30
osservatorio trasformazioni urbane
Per un progetto condiviso di Città futura


Contribuire alla stesura di un documento da inviare all’Amministrazione Comunale affinché attraverso un percorso partecipativo si possa giungere a concepire uno strumento urbanistico che affronti i problemi reali della “città dei cittadini”.
***

segue una riflessione sulla situazione dell’urbanistica a Livorno ed una nota dell’Osservatorio Trasformazioni Urbane che possa servire da traccia per gli argomenti della riunione
Livorno, 21. 01. 2013
Anche questa volta il PRG vigente, che ha il compito di tracciare le linee dello sviluppo futuro della città, secondo un progetto che ne interpreti la natura la storia e le potenzialità, ha fatto una brutta fine, come del resto i precedenti strumenti urbanistici generali.
Il Piano disegnato da Edoardo Detti fu immediatamente ripudiato dal progettista a causa dell’introduzione del quartiere “La Rosa” , e rimase largamente inattuato, salvo l’aumento di volumi edificati per altezze misurate da viabilità mai realizzate.
Il Piano Insolera è stato tradito a tal punto che l'architetto autore del prg si rifiutò di firmare la versione definitiva; la scelta della Leccia stravolgeva radicalmente la filosofia generale di crescita ZER0 (oggi si direbbe di decrescita e riuso).    
L'attuale Piano Cagnardi, in vigore da più di un decennio, ha conosciuto una metamorfosi che rasenta la degenerazione: la città non è stata trasformata in un sistema bipolare, si è solo indebolito il centro storico; la Porta a Terra è rimasta sostanzialmente un episodio separato dalla città, aldilà del ricollocamento di attività commerciali, non riuscendo a diventare lo snodo infrastrutturale tra l'interno della città e il comprensorio, rimanendo periferia senza carattere.                          
La Porta a Mare, dolorosa scelta per il destino dello storico cantiere Orlando, anziché trasformarsi in un sistema complesso di servizi al nuovo porto turistico per un rilancio della città, con la valorizzazione dello storico quartiere Venezia e del sistema di fortezze fossi e fondaci, cerniera della passeggiata a mare e dei borghi ottocenteschi, si è trasformata in una banale speculazione edilizia, priva del porto turistico che ne costituiva la ragione e la premessa
Quanto al Nuovo Centro, che già invadeva il canale visivo verso le colline tra la città  costruita e i nuovi quartieri a sud, distruggendo un’area a parco (mai terminato) su cui l’Amm. Com.le aveva già investito cospicue risorse finanziarie, per diventare il secondo baricentro di Livorno, centro civico di collegamento tra il vecchio e il nuovo e corridoio di verde dalle colline al mare, è destinato alla consueta banalità di una cementificazione senza qualità urbana.
Falliti dunque i presupposti del PRG, fallita la difesa della fascia collinare, sepolta sotto tonnellate di villini e villette, mentre il proliferare di un abusivismo senza vergogna ha divorato boschi e orti, è rimasto ben poco delle ambizioni iniziali.
Nessun problema è stato risolto, né la valorizzazione del patrimonio storico né la riorganizzazione del sistema commerciale, tanto che si avverte la distanza etica tra i citati progettisti dei Piani degli anni ‘60 e ‘70 , e gli attuali, che ritornano tranquillamente in una città che  ha sostanzialmente tradito le loro idee.
Il porto di Livorno, fonte per decenni della ricchezza di Livorno è sempre stato il grande assente di questa narrazione urbana.
In effetti non si è potuto interfacciare il Prg con il Piano della portualità, da anni promesso ma mai ufficialmente varato. Come se la questione degli assetti e della riorganizzazione delle banchine e dei traffici fosse una questione privata degli operatori portuali (in conflitto perenne dopo la stagione della Compagnia Portuale e dell'azienda mezzi meccanici) e non fosse, come è, questione centrale per la programmazione di una città portuale.
Questa amministrazione a fine legislatura si è data l'obbiettivo di adottare il nuovo Piano Strutturale. Nel frattempo approva  varianti che definisce “anticipatrici” (di un disegno che non c’è) o “variantine” (che tenerezza !).
Difficile poi farsi un'idea della città immaginata da questa giunta, leggendo il documento preliminare, che è un collage di documenti incoerenti su tematiche disparate, da cui è assai difficile cogliere una visione strategica d’insieme.
Il momento di crisi devastante ha come ripercussione lo svuotamento delle casse comunali, limitando le possibilità di intervento nel sociale e di erogazione dei servizi minimi.
C'è il rischio col nuovo piano di aprire la porta agli appetiti di soggetti economicamente forti che potrebbero approfittare della situazione di debolezza istituzionale: la scelta di sperimentare una vera partecipazione nel disegno del futuro della città, è il miglior antidoto contro derive dettate da interessi privatistici.  
Il primo atto di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale, cioè l’informazione sullo stato di realizzazione del piano Cagnardi, fornendo un quadro consuntivo degli indici utilizzati nelle zone di trasformazione urbana, le quantità realizzate di edilizia per civile abitazione, a uso commerciale o terziario è per ora fallito, come sottolineato dall’ex assessore Grassi, per una insufficiente capacità dell’ufficio urbanistico comunale, e nessuna comunicazione viene fornita sul processo partecipativo che dovrebbe essere messo in esecuzione. 

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Con queste brevi note l'Osservatorio Trasformazioni Urbane intende avviare una riflessione collettiva con tutti gli interlocutori politici e i cittadini del movimento partecipativo e ambientalista. 
Molti sono i punti critici da approfondire e su alcuni siamo già impegnati anche con l'università di Architettura di Firenze a un confronto, tra questi, la porta a mare e il piano della costa. Per sollecitare contributi (che invitiamo a mettere in rete a disposizione di tutti), evidenziamo un elenco, non esaustivo ed aperto, delle questioni che necessitano di un’analisi critica. 
·         Un’ampia visione territoriale della progettazione urbanistica (Area Vasta)
·         Il Piano del porto ed i collegamenti con l’interland
·         Nuove fonti energetiche pulite per una città ecologicamente sostenibile, priva delle fonti di pericolo e di inquinamento (rigassificatore, inceneritore, centrali a biomasse, ecc.)        
·         Il Piano del traffico
·         La Venezia, i borghi e il Porto Turistico.
·         Le tre fortezze, le mura, i fossi e i fondaci.
·         Porta a Terra, Terme del Corallo e Stazione.               
·         La Rotonda, la Ceschina nel piano della costa
·         La questione ospedale e sanità pubblica
·         Superamento del liberismo per pensare un vero Abitare Sociale.
·         Mercato ortofrutticolo l'importanza del ciclo breve alimentare.            
·         Centri civici e sociali per l'aggregazione sociale.    
·         Il sistema dei parcheggi, il sistema di trasporto pubblico, le zone pedonali; la collocazione dei servizi e delle strutture di valenza cittadina.
·         Il collegamento tra la costa e il parco collinare       
·         Ex Caserma Del fante: un laboratorio per pensare il futuro; l'occupazione pacifica degli spazi dismessi per riprendersi il diritto alla città come luogo pubblico.
    
Le questioni qui elencate sono problemi aperti e non risolti, su ognuna occorrerebbe aprire un confronto di approfondimento per arrivare a redigere dei dossier utili ad una discussione più ampia ed informata. A partire da queste tematiche possiamo cominciare il confronto anche in rete, puntando a costruire un incontro collettivo. 
Sono nati in città diversi tavoli e gruppi di studio sull'urbanistica: è buon segnale di interesse purché non diventino auto referenziali. E’ necessario creare una rete di collegamento affinché ogni segmento diventi parte di un sistema più generale di osservazione sull’urbanistica.
Vi invitiamo a costruire insieme con noi questo importante appuntamento per discutere del futuro assetto territoriale e di come partecipare a un progetto condiviso di Città futura.

Livorno 21 gennaio 2013
Osservatorio Trasformazioni Urbane



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