giovedì 31 gennaio 2013

PRC Firenze incontra lavoratori Esselunga


Comunicato stampa
Il gruppo consiliare della Provincia di Firenze di Rifondazione Comunista ha incontrato una delegazione dei lavoratori e della RSU Filcams-Cgil dei supermercati Esselunga di Firenze, impegnati a contrastare le scelte antisociali portate avanti dalla grande distribuzione.
L’Esselunga in nome del mercato e del profitto cancella i diritti e istituisce gabelle e prelievi forzosi dai salari dei lavoratori obbligati a pagare il  “posto macchina “ per lavorare.  Rifondazione Comunista nel sostenere l’iniziativa della RSU chiede la revoca dell’obbligo di pagamento del parcheggio ai lavoratori in turno e l’attivazione di un tavolo interistituzionale Comune e Provincia di Firenze con le parti sociali.


La delegazione dei lavoratori Esselunga e della Rsu aziendale Filcams-Cgil,  ci ha incontrato per  informarci sulle  conseguenze che subiranno i lavoratori  a seguito della decisione di impedire ai lavoratori l’accesso al parcheggio interno e dell'introduzione dei parcheggi a pagamento nella zona di Coverciano e più precisamente nella zona dell’Esselunga di Via del Gignoro a Firenze.
Dopo aver esposto e denunciato la situazione di disagio, attraverso una lettera rivolta a tutte le Istituzioni competenti - Sindaco di Firenze; Presidente della Provincia di Firenze; Assessore al Trasporto Pubblico Locale del Comune di FI; Assessore Welfare – Politiche del Lavoro del Comune di FI; alla SAS; - a tutt’oggi i problemi sono rimasti invariati.
Sono circa  200 i lavoratori dipendenti di Esselunga sul sito in questione, di cui l'80 per cento interessato al problema del raggiungimento del luogo di lavoro fuori dalle fasce garantite dal TPL, infatti “l'organizzazione del lavoro prevede orari di entrata ed uscita in cui i mezzi di trasporto pubblico non consentono di arrivare in orario e mettono talvolta a rischio anche la sicurezza personale. Converrete che entrare a lavorare alle 05,00 del mattino, per esempio,  per una donna comporta la necessità di utilizzare il proprio mezzo”.
Il sempre più frammentato e precarizzato quadro delle tante le tipologie contrattuali che ormai pervadono il sistema della grande distribuzione, unite ai processi di liberalizzazione del settore del commercio hanno comportato l’estensione  gli orari e dei turni sulle giornate lavorative e sui festivi aumentando carichi di lavoro i ritmi e ride uscendo le paure s le libertà. Una seri di atti e di decisioni prese in un contesto di forte crisi economica e di indebolimento  dei salari e dei redditi delle fasce sociali più deboli. A conferma di quanto evidenziato basta esaminare gli ultimi dati  dell’ultimo rapporto di ISTAT   laddove rileva che un cittadino su quattro non riesce più a mantenere livelli minimi di sostentamento.
 In questo quadro di impoverimento generale sarebbe stato più opportuno mantenere un profilo di maggiore responsabilità sociale da parte dell’impresa tale da non sacrificare agli interessi del mercato e della competizione i diritti e le prerogative contrattuali.
L'introduzione quindi dell'obbligo di pagamento del parcheggio comporta un onere economico a carico dei lavoratori, che va nella direzione opposta da quella dai lavoratori e noi richiesta. Paradossale è che l’inasprimento tariffario a scapito dei diritti avviene anche per le tipologie Part-Time chiamate a pagare abbonamenti  mensili per soli 10 giorni circa di lavoro al mese.
Diventa quindi insostenibile, iniquo ed inaccettabile  il costo  a carico di lavoratori che guadagnano la  media di circa 1200 euro al mese per il full time, e 600 euro per i contratti part time.

Il gruppo di Rifondazione Comunista

nel sostenere  le ragioni dei lavoratori dell’Esselunga e di tutta la grande e piccola distribuzione  da tempo impegnati a contrastare la liberalizzazione selvaggia degli orari del commercio, a tutela della dignità e del valore lavoro, con la parola d’ordine “ si lavora per vivere, non si vive per lavorare” e a difesa della conciliazione dei tempi di vita e del lavoro soprattutto delle lavoratrici sulle quali gravano gran parte dei carichi  familiari;

in relazione alle  richieste fatte dai rappresentanti dei lavoratori Esselunga e rivolte alle Istituzioni , Comune e  Provincia di Firenze, nonché  agli assessorati del Trasporto Pubblico Locale ,  Wealfare e Politiche del Lavoro, affinché sia tolto l’obbligo di pagamento del parcheggio ai lavoratori in turno,

richiede l’attivazione di un tavolo inter-istituzionale di confronto tra le parti che si ponga l’obiettivo di sostenere e tutelare i lavoratori sul versante dei diritti e delle relazioni sindacali, assumendo il compito di far recuperare un profilo di responsabilità sociale all’impresa  revocando gli obblighi di pagamento al parcheggio per i lavoratori nei turni,  favorire  l’avvio di un  serio e autorevole confronto al fine di garantire il rispetto dei contratti e del diritto di recarsi al lavoro,  quindi della mobilità con un piano socialmente sostenibile, prevedendo anche tra le soluzioni possibili l’incremento di mezzi pubblici in concomitanza con le ore di servizio dei lavoratori festivi compresi.

Firenze lì 31 gennaio 2013
                                         Andrea Calò capo Gruppo Rifondazione Comunista 
                                         Andrea Malpezzi segretario Rifondazione Comunista Firenze

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