mercoledì 27 marzo 2013

Dibattito sulla sanità toscana ieri in Consiglio Regionale.


Dibattito sulla sanità toscana ieri in Consiglio Regionale.

Sgherri”in una quadro difficile una sfida alta, con criticità da affrontare per difendere il sistema sanitario pubblico”

Dibattito sulla sanità toscana ieri in Consiglio Regionale. La Regione è riuscita a garantire fino ad oggi un buon livello di servizio sanitario pubblico, nonostante – e questo non si può sottacere e da questo non si può prescindere – che siamo nella peggior situazione che si sia mai registrata negli ultimi decenni , a causa dei tagli nazionali e internazionali che spingono negli anni ad un vero e proprio smantellamento del sistema sanitario e di welfare pubblici che abbiamo conosciuto, basti ricordare provvedimenti come la spending rewiev o gli obblighi legati al fiscal compact. Tutto ciò in un momento di crisi economica che – come indica un recente studio dell’organizzazione mondiale della sanità – gli effetti della stessa producono una riduzione, in Europa, dell’aspettativa di vita e il rischio di nuove pandemie. Questo il quadro pesante nel quale ci troviamo e dal quale si è mossa la Toscana per approntare una riforma del sistema sanitario che avesse come obbiettivi, alti, la difesa della sanità pubblica e l’equità. Maggiore consapevolezza ci vorrebbe di questa situazione e la lungimiranza di partire da questo quadro senza posizioni preconcette a seconda che si sia in maggioranza o all’opposizione, di fronte ad una relazione dell’assessore sugli aspetti della riforma – oggi in aula – puntuale. Detto ciò non si possono sottacere alcune criticità e provare a dare alcune indicazioni, quali:
- la campagna straordinaria di ascolto ha visto positivamente coinvolti varii attori, ma è stata carente sotto l’aspetto del coinvolgimento degli operatori, dei lavoratori e dei medici; questa carenza di confronto, e di confronto continuo per una maggiore condivisione possibile, ha portato – certo con responsabilità specifiche ma all’interno di un quadro più generale – a vicende da stigmatizzare, come il taglio di posti di lavoro del 10%, a fronte di tagli delle risorse del 5%, a Pisa, o ad una nuova turnazione che ha visto l’opposizione netta degli operatori sanitari a Careggi. Su questo aspetto c’è quindi da recuperare. La riorganizzazione del sistema sanitario si può fare solo con la partecipazione dei lavoratori.
- debito delle Asl: positivo che il sistema sia stato – come riferito dall’assessore – nel suo complesso “promosso”,ci possono essere “sfasature” in corso dell’anno ma che non si traducono poi in deficit alla fine dell’anno stesso e si debba prendere a parametro la situazione alla fine dell’anno, e quindi si debba guardare il sistema nel suo complesso per darne un giudizio. Questo eviterebbe “querelle” continue sulla stampa che poi sono difficili da riportare a sintesi, e far emergere il quadro vero. Comunque siamo preoccupati, perché la situazione dei tagli è troppo pesante e per tanto è bene aver rafforzato ulteriormente il sistema dei controlli
- sui risultati di gestione e di risposta alle esigenze dei cittadini da parte del sistema. Riteniamo non sufficiente la domanda posta in quanto si riferisce ad un campione di cosiddetti maggiorenni mentre i più assidui frequentatori degli ospedali sono minorenni e anziani. Inoltre il giudizio espresso, di gradimento, è certamente vero ma riguarda il momento dell’ospedalizzazione, mentre dovrebbe essere espresso più ampiamente, tenendo conto del “prima” e del dopo: il prima, cioè le liste di attesa) e il dopo, cioè il post operatorio. Questo richiede un monitoraggio continuo che tenga conto di questi aspetti più ampi.
- riorganizzazione posti letto: l’obbiettivo dichiarato è quello non di tagli in nome a meri risparmi ma ad una maggiore appropriatezza, certo il timore che il reale obbiettivo fosse “fare cassa” è diffuso e di conseguenza è indispensabile la contestualità di riduzioni nei luoghi ad alta intensità con l’aumento dei posti nelle strutture per cure intermedie, sul territorio, questione che abbiamo sempre posto con grande forza e che richiederebbe una vera e propria cabina di regia per la sua applicazione.
- nodo della riorganizzazione dell’impalcatura istituzionale in sanità: è un punto fondamentale in quanto bisogna compiere ogni sforzo perché si agisca sulla riduzione della struttura burocratica piuttosto che sul taglio degli operatori che svolgono i servizi. Per questo positivo annunciare il superamento delle società della salute, ecc ma irrinunciabile è anche quello dell’accorpamento delle Asl, che noi abbiamo sempre avanzato con nettezza: insomma fare, in una situazione cosi difficile, di tutto per tutelare i servizi piuttosto che la struttura burocratica.
La capogruppo Monica Sgherri

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

Ultimo numero:

ViceVersa n.35

Post più popolari