Natanyahu non è gradito a Firenze
Convinti del fatto che la solidarietà non si faccia solo a parole ma debba vedere seguire anche i fatti, condanniamo l’apertura, in pompa magna, della città di Firenze al Primo Ministro israeliano Banjamin Netanyahu.
Il governo Renzi, così come gran parte della dirigenza del Partito Democratico, si vanta, quando torna comodo, di un’Italia mediterranea, un’Italia vicina ai popoli oppressi e dal grande ruolo di mediazione nella risoluzione dei grandi conflitti che affliggono la nostra era. Sulla scia della Democrazia Cristiana di Fanfani, Ronchi e La Pira, il governo si definisce campione di solidarietà e dialogo, per poi fare pasticci imbarazzanti al momento di riconoscere ufficialmente lo Stato Palestinese ed ospitare a braccia aperto un criminale come Natanyahu.
Soprattutto in un momento come questo, nel quale la tensione in Palestina ha raggiunto le stelle a causa dell’aumento esponenziale della costruzione degli alloggi destinati a coloni nei territori occupati, delle condizioni dei prigionieri politici palestinesi detenuti illegalmente nella carceri di Israele che peggiorano nell’indifferenza generale e della nuova squadra di governo costretta a ricambiare l’appoggio dell’estrema destra ultra-ortodossa, non è ammissibile che ci siano dubbi su da che parte stare.
Tra occupanti che non rispettano i diritti umani e popoli che subiscono l’oppressione sappiamo chi sostenere. Per questo motivo aderiamo convintamente al presidio convocato per venerdì 28 agosto 2015 in Piazza dei Ciompi: per ricordare che a Firenze i criminali di guerra non sono graditi, noi siamo per una Palestina libera e pacifica.
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