ViceVersa - i nostri servizi
sabato 30 novembre 2013
News di ControPiano
|
Parma, occupata sede Iren: “Indegno staccare la luce a chi non riesce a pagare”
Parma, occupata sede Iren: “Indegno staccare la luce a chi non riesce a pagare”
I manifestanti, sgomberati dalla polizia, hanno protestato contro il blocco della fornitura di acqua, elettricità e gas agli utenti divenuti morosi per difficoltà economiche. Sotto accusa il processo di privatizzazione della multiutility "che ha portato a una gestione privatistica"
La multiutility Iren e il comune di Parma finiscono di nuovo nel mirino dell’Assemblea permanente No inceneritori e della Rete diritti in casa. Dopo il blitz e l’occupazione dell’impianto di Ugozzolo, venerdì mattina oltre cinquanta manifestanti hanno occupato gli uffici della società in strada Santa Margherita, dove ci sono gli sportelli al cittadino, per protestare contro il distacco delle utenze per morosità incolpevole. La protesta è cominciata alle 11 con un sit-in di fronte agli uffici, che poi sono stati occupati fino alle prime ore del pomeriggio. Quando alle 14 gli sportelli hanno chiuso, una trentina di manifestanti si è barricata dentro i locali, fino a quando non sono stati sgomberati a forza con l’intervento della polizia.
Secondo la denuncia delle associazioni, sono diverse centinaia in città e in provincia le persone che da un giorno all’altro, senza preavviso, rimangono senza luce, gas e acqua, con l’impossibilità di fare il bucato, lavarsi e perfino riscaldarsi, ora che la stagione è più rigida. E tutto questo perché a causa del momento di grave crisi, le persone non riescono più a pagare gli affitti, ma anche le bollette, e arrivare a fine mese per le famiglie numerose e in difficoltà economica è sempre più difficile. “Vogliamo protestare contro la gestione privatistica di Iren – spiegaDaniele Caroli dell’Assemblea no inceneritori – e contro l’uso dei servizi che fornisce ai cittadini, che hanno tariffe insopportabili. Le morosità incolpevoli continuano ad aumentare, ma non siamo noi a dover pagare i profitti di un’azienda”.
I manifestanti, tra cui anche molte persone rimaste senza luce e senza gas, hanno chiesto l’apertura immediata di un piano di moratoria sui distacchi delle utenze che coinvolga comune e Iren, e l’istituzione di nuove forme di tutela che tengano conto anche del reddito e della composizione dei nuclei famigliari, come nuovi piani tariffari, tariffe sociali e sistemi etici di rateizzazione dei pagamenti. “Vogliamo che sia garantito il diritto di accesso ai servizi senza penalizzare i soggetti deboli”, hanno continuato i manifestanti, che hanno chiesto anche l’erogazione di un servizio minimo garantito di utenze a tutti, come 50 litri di acqua giornaliera ad abitante e 1 Kw di elettricità e gas in base alla metratura delle abitazioni, “per la salvaguardia della sussistenza e della dignità della persona”.
Il dito è puntato contro il processo di privatizzazione dei servizi che una volta erano pubblici, che a Parma si è tradotto nel passaggio dalla municipalizzata Amps ad Iren, quotata in Borsa: “Oggi Iren risponde solo alla logica del profitto – aggiunge Filippo Adorni, della Rete diritti in casa – ma i costi per le utenze sono aumentati e famiglie che hanno sempre pagato le bollette regolarmente, oggi non ce la fanno più, senza contare gli sfratti che aumentano in modo esponenziale”.
Una vera e propria emergenza sociale, secondo i manifestanti, che durante l’occupazione hanno chiesto di parlare con i dirigenti di Iren e con gli assessori della giunta di Federico Pizzarotti. “Il comune deve dire da che parte sta – hanno spiegato -. In quanto espressione della collettività e dell’interesse comune, il comune di Parma è tenuto a imporre a Iren tariffe ed esenzioni volte a tutelare quella fascia di popolazione che sta subendo un forte peggioramento delle condizioni di vita”.
L’unico segnale è arrivato dal consigliere del Movimento 5 stelle Fabrizio Savani, che durante il sit-in ha telefonato impegnandosi in prima persona a portare in consiglio comunale un ordine del giorno per chiedere la moratoria e istituire un tavolo con Iren per risolvere il problema. Anche la multiutility si è resa disponibile a incontrare le famiglie in difficoltà che sono state interessate dal blocco delle utenze. “I nostri uffici sono sempre pronti a concordare modalità e tempi degli incontri sulla base di ‘normali’ e civili contatti”, ha scritto in una nota la società dopo lo sgombero degli uffici, spiegando che a causa della manifestazione “si è vista costretta a interrompere le attività di gestione clienti, anche in considerazione dell’esigenza di tutelare i propri lavoratori e degli ingenti danni subiti nel corso della manifestazione dello scorso 16 novembre”.
I manifestanti, tra cui anche molte persone rimaste senza luce e senza gas, hanno chiesto l’apertura immediata di un piano di moratoria sui distacchi delle utenze che coinvolga comune e Iren, e l’istituzione di nuove forme di tutela che tengano conto anche del reddito e della composizione dei nuclei famigliari, come nuovi piani tariffari, tariffe sociali e sistemi etici di rateizzazione dei pagamenti. “Vogliamo che sia garantito il diritto di accesso ai servizi senza penalizzare i soggetti deboli”, hanno continuato i manifestanti, che hanno chiesto anche l’erogazione di un servizio minimo garantito di utenze a tutti, come 50 litri di acqua giornaliera ad abitante e 1 Kw di elettricità e gas in base alla metratura delle abitazioni, “per la salvaguardia della sussistenza e della dignità della persona”.
Il dito è puntato contro il processo di privatizzazione dei servizi che una volta erano pubblici, che a Parma si è tradotto nel passaggio dalla municipalizzata Amps ad Iren, quotata in Borsa: “Oggi Iren risponde solo alla logica del profitto – aggiunge Filippo Adorni, della Rete diritti in casa – ma i costi per le utenze sono aumentati e famiglie che hanno sempre pagato le bollette regolarmente, oggi non ce la fanno più, senza contare gli sfratti che aumentano in modo esponenziale”.
Una vera e propria emergenza sociale, secondo i manifestanti, che durante l’occupazione hanno chiesto di parlare con i dirigenti di Iren e con gli assessori della giunta di Federico Pizzarotti. “Il comune deve dire da che parte sta – hanno spiegato -. In quanto espressione della collettività e dell’interesse comune, il comune di Parma è tenuto a imporre a Iren tariffe ed esenzioni volte a tutelare quella fascia di popolazione che sta subendo un forte peggioramento delle condizioni di vita”.
L’unico segnale è arrivato dal consigliere del Movimento 5 stelle Fabrizio Savani, che durante il sit-in ha telefonato impegnandosi in prima persona a portare in consiglio comunale un ordine del giorno per chiedere la moratoria e istituire un tavolo con Iren per risolvere il problema. Anche la multiutility si è resa disponibile a incontrare le famiglie in difficoltà che sono state interessate dal blocco delle utenze. “I nostri uffici sono sempre pronti a concordare modalità e tempi degli incontri sulla base di ‘normali’ e civili contatti”, ha scritto in una nota la società dopo lo sgombero degli uffici, spiegando che a causa della manifestazione “si è vista costretta a interrompere le attività di gestione clienti, anche in considerazione dell’esigenza di tutelare i propri lavoratori e degli ingenti danni subiti nel corso della manifestazione dello scorso 16 novembre”.
La manipolazione dei dati Ocse sulle pensioni ? Servono a rilanciare la previdenza integrativa e gli affari di Cgil Cisl Uil
La manipolazione dei dati Ocse sulle pensioni ? Servono a rilanciare la previdenza integrativa e gli affari di Cgil Cisl Uil
L’Ocse (http://www.keepeek.com/Digital-Asset-Management/oecd/finance-and-investment/pensions-at-a-glance-2013_pension_glance-2013-en#page1) ha pubblicato lo scorso 26 novembre 2013 il suo rapporto annuale sulle pensioni dei paesi del G20 e subito si sono sussegute interpretazioni discordanti. Un dato ineludibile mette comunque tutti d'accordo: i precari e i lavoratori\trici di oggi avranno un domani pensioni da fame, sicuramente al di sotto della soglia di povertà (che ovviamente sarà abbassata....)
In Italia, "l'adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema" per le generazioni future, e "i lavoratori con carriere intermittenti, lavori precari e mal retribuiti sono più vulnerabili al rischio di povertà durante la vecchiaia". E' l'allarme dell'Ocse lanciato oggi (26 novembre) nel suo rapporto sulle pensioni.
I risultati delle riforme previdenziali degli ultimi venti anni sono sotto gli occhi di tutti: il calcolo secondo il sistema contributivo (strettamente connesso all'ammontare dei contributi), la soppressione della scala mobile a metà anni otanta hanno fatto piombare salari e pensioni in un baratro,
Ora vanno in pensione lavoratori\trici con un calcolo più favorevole (il retributivo che si applica integralmente per l'intera vita lavorativa a chi , al 31 dicembre 1995 aveva almeno 18 anni di contributi ) , nei prossimi anni ci andranno con un calcolo misto (contributivo fino a tutto il 1995 e retributivo per gli anni successivi) e già subiranno dei tagli. Ma la situazione diventerà drammatica per chi andrà in pensione tra 20 anni con pochi contributi e anni di precariato
In tutti questi anni , il sindacato e i Governi succedutisi hanno solo nascosto la realtà promuovendo la previdenza integrativa come antidoto alla perdita di potere di acquisto delle pensioni
Peccato che nessuno spiegasse come lavoratori e lavoratrici debbono pagarsi interamente questo antidoto rinunciando ad una fetta del loro Tfr
La Riforma Fornero(che ci manda in pensione con una finestra flessibile, previa decurtazioni, tra i 62 e i 70 anni) a sua volta ha guardato a innalzare l'età pensionabile (per le donne in primis) e a stabilizzare la spesa previdenziale nei prossimi anni ma per raggiungere questo obiettivo si sono lasciati migliaia di esodati senza un euro per anni (troppo vecchi per il mercato del lavoro e troppo giovani per riscuotere l'assegno previdenziale)
I dati Ocse hanno un obiettivo Politico, ossia quello di omogenizzare al ribasso la spesa previdenziale dei paesi sviluppati, infatti esaltano la riduzione di spesa con le ultime due riforme pensionistiche , promuovono le stesse linee guida per i sistemi previdenziali dei paesi aderenti (non dicono tuttavia che in molti paesi da anni la durata media della vita è in diminuzione anche per le insostenibili spese sanitarie derivanti dalle privatizzazioni )
La prospettiva è quella di potenziare ulteriormente il sistema previdenziale integrativo rendendolo praticamente obbligatorio e in qusta ottica torneranno ad attaccare la spesa pubblica, quella previdenziale in primis per proseguire con i tagli alla sanità e all'istruzione. E guarda caso su questo binario precvostituito dal fiscal compact si va muovendo la spending review a capo della quale c'è un uomo del Fondo monetario internazionale
cobas pubblico impiego
L’Ocse (http://www.keepeek.com/Digital-Asset-Management/oecd/finance-and-investment/pensions-at-a-glance-2013_pension_glance-2013-en#page1) ha pubblicato lo scorso 26 novembre 2013 il suo rapporto annuale sulle pensioni dei paesi del G20 e subito si sono sussegute interpretazioni discordanti. Un dato ineludibile mette comunque tutti d'accordo: i precari e i lavoratori\trici di oggi avranno un domani pensioni da fame, sicuramente al di sotto della soglia di povertà (che ovviamente sarà abbassata....)
In Italia, "l'adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema" per le generazioni future, e "i lavoratori con carriere intermittenti, lavori precari e mal retribuiti sono più vulnerabili al rischio di povertà durante la vecchiaia". E' l'allarme dell'Ocse lanciato oggi (26 novembre) nel suo rapporto sulle pensioni.
I risultati delle riforme previdenziali degli ultimi venti anni sono sotto gli occhi di tutti: il calcolo secondo il sistema contributivo (strettamente connesso all'ammontare dei contributi), la soppressione della scala mobile a metà anni otanta hanno fatto piombare salari e pensioni in un baratro,
Ora vanno in pensione lavoratori\trici con un calcolo più favorevole (il retributivo che si applica integralmente per l'intera vita lavorativa a chi , al 31 dicembre 1995 aveva almeno 18 anni di contributi ) , nei prossimi anni ci andranno con un calcolo misto (contributivo fino a tutto il 1995 e retributivo per gli anni successivi) e già subiranno dei tagli. Ma la situazione diventerà drammatica per chi andrà in pensione tra 20 anni con pochi contributi e anni di precariato
In tutti questi anni , il sindacato e i Governi succedutisi hanno solo nascosto la realtà promuovendo la previdenza integrativa come antidoto alla perdita di potere di acquisto delle pensioni
Peccato che nessuno spiegasse come lavoratori e lavoratrici debbono pagarsi interamente questo antidoto rinunciando ad una fetta del loro Tfr
La Riforma Fornero(che ci manda in pensione con una finestra flessibile, previa decurtazioni, tra i 62 e i 70 anni) a sua volta ha guardato a innalzare l'età pensionabile (per le donne in primis) e a stabilizzare la spesa previdenziale nei prossimi anni ma per raggiungere questo obiettivo si sono lasciati migliaia di esodati senza un euro per anni (troppo vecchi per il mercato del lavoro e troppo giovani per riscuotere l'assegno previdenziale)
I dati Ocse hanno un obiettivo Politico, ossia quello di omogenizzare al ribasso la spesa previdenziale dei paesi sviluppati, infatti esaltano la riduzione di spesa con le ultime due riforme pensionistiche , promuovono le stesse linee guida per i sistemi previdenziali dei paesi aderenti (non dicono tuttavia che in molti paesi da anni la durata media della vita è in diminuzione anche per le insostenibili spese sanitarie derivanti dalle privatizzazioni )
La prospettiva è quella di potenziare ulteriormente il sistema previdenziale integrativo rendendolo praticamente obbligatorio e in qusta ottica torneranno ad attaccare la spesa pubblica, quella previdenziale in primis per proseguire con i tagli alla sanità e all'istruzione. E guarda caso su questo binario precvostituito dal fiscal compact si va muovendo la spending review a capo della quale c'è un uomo del Fondo monetario internazionale
cobas pubblico impiego
Presidio antifascista in Piazza Dalmazia
PRC Firenze - Giovani Comunisti Firenze
Quella inferta in piazza Dalmazia il 13 dicembre del 2011 è una ferita che ancora fa soffrire tutta Firenze. La città Medaglia d'Oro per la Resistenza ha visto compiere in una delle piazze più vissute del popolare Quartiere 5 un'azione che nessuno di noi scorderà: Gianluca Casseri, fascista orbitante attorno agli ambienti di CasaPound, fece fuoco ammazzando due uomini di origine senegalese, Samb Modou e Diop Mor, e ferendo gravemente Moustapha Dieng, costretto a passare il resto della sua vita su una sedia a rotelle.
Sono passati oramai due anni da quel terribile giorno ma, nonostante le lacrime e le forti parole di condanna, niente pare essere smosso più di tanto sul piano istituzionale.
La gestione dei fenomeni migratori in Italia continua ad essere improntata all'emergenza, facendo così passere il messaggio di un pericolo imminente da sventare: ed è così che, nonostante i morti di Lampedusa e chissà quanti altri, la Bossi Fini resta in vigore, continuando ad influenzare in modo nefasto le politiche carcerarie e di integrazione di questo Paese.
Allo stesso modo, le associazione di destra e di stampo neo fascista continuano a proliferare, allargando la loro cerchia di “adepti” e spacciandosi come antisistema e portatrici di risposte concrete alla crisi economica e sociale che ci attanaglia. Nonostante l'esplicita apologia di fascismo e i frequenti casi di scontri e minacce in cui sono coinvolti, associazioni come CasaPound continuano ad operare, nei migliori dei casi, circondati dal silenzio istituzionale e nei peggiori con il diretto appoggio di dirigenti locali e forze rappresentate in Parlamento.
Ci prepariamo quindi a commemorare il Samb e Diop il prossimo 3 dicembre, partecipando alla manifestazione indetta. Ma lo faremo con la consapevolezza che il ricordo e la memoria, se non sono unite ad un forte impegno volto al cambiamento dello stato di cose, sono solo l'ennesimo segno dell'ipocrisia dilagante nell'Italia di oggi.
News Contro La Crisi
CONTROLACRISI ti segnala le seguenti notizie:
- ''Torno subito'': i disabili si riprendono i parcheggi
I disabili si riprendono i parcheggi. E’ successo a Lisbona nei giorni scorsi, dove decine di carrozzine hanno occupato i parcheggi auto con le proprie carrozzine. Le sedie a rotelle sono... - Un rifiuto insostenibile
I cittadini stranieri contribuiscono significativamente all’economia italiana ma beneficiano relativamente meno, se confrontati con gli italiani, in termini di spesa pubblica erogata. "I... - Legge di Stabilità, pensionati in piazza per tre giorni la prossima settimana
Sale l'indignazione dei pensionati contro la legge di stabilità. I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e ilp-Uil, che si sono riuniti in assemblea, hanno infatti deciso di indire presidi per il 3-4-5... - Disoccupazione, nuovo boom tra i giovani. Commento choc del Governo: "E' normale"
Il numero di disoccupati cresce del 9,9% rispetto allo scorso anno e arriva a 3 milioni e 189 mila persone. Oltre un milione sono under 30. L'Istat sottolinea che gli scoraggiati, coloro che non... - Un fisco diseguale
La progressività dell’imposta sui redditi è sempre stato un punto fermo delle economie moderne per redistribuire le risorse che il mercato tende a concentrare in poche mani. La... - Crisi, in tre anni a Roma triplicate le italiane tra badanti e cameriere
In tre anni a Roma e' triplicato il numero di donne italiane che svolgono il lavoro di assistenti domestiche. Nel 2011 le assunzioni di dipendenti domestiche italiane riguardavano il 3,73% del... - Come nacque la Berlusconomics
Alla fine degli ani '70 del secolo scorso arrivò al potere negli Usa un modesto attore di film western che divenne lo strumento con cui la grande finanza e le imprese multinazionali riuscirono... - Lettera aperta a Maria Carrozza
Cara ministra Carrozza, ho nutrito qualche speranza per le sorti della nostra università quando lei ne ha assunto il dicastero. Ho immaginato che - pur all'interno di un governo che tradiva... - "Uscire dall'Unione europea", la Rete dei comunisti si interroga sull'euromediterraneo
“Una proposta politica per il cambiamento in Italia, in Europa, nel Mediterraneo”: è questo il senso del confronto, “Uscire dall’Unione Europea” che si ... - "Noi non abbiamo paura". Il Governo dà ai banchieri e toglie ai lavoratori,che tornano alla lotta
Il Governo ha appena regalato due miliardi alle banche per salvarle dalla vigilanza europea, prossima ventura. Agli speculatori e ai finanzieri sì dà tutto mentre per i lavoratori non...
ControLaCrisi: Notizie, Conflitti, Lotte
Newsletter PRC
Ilva, non tutti i partiti sono uguali. Prc sempre contro i Rivadi Paolo Ferrero – Nella vicenda Ilva non tutti i partiti si sono comportati allo stesso modo. Rifondazione comunista ha sempre contrastato i Riva nella loro gestione pessima dell’azienda, che ha portato danni pesantissimi all’ambiente, ai cittadini di Taranto e a tutto il territorio. Attraverso il lavoro del circolo di fabbrica del Prc, e non |
Istat: disoccupazione come nel ’77. Quella giovanile balza al 41,2%: mai così altaL’Istat, attraverso la cruda realtà dei numeri, smentisce ancora una volta l’ottimismo di facciata sfoggiato dal governo per alimentare la credenza che in fondo al tunnel della crisi si cominci a scorgere uno spiraglio di luce. Ma non è per nulla vero. Anche l’ultima rilevazione certifica che il tasso di disoccupazione a ottobre resta ai |
Un fisco disegualeSbilanciamoci!* La progressività dell’imposta sui redditi è sempre stato un punto fermo delle economie moderne per redistribuire le risorse che il mercato tende a concentrare in poche mani. La globalizzazione ha agito in senso opposto creando una sorta di competizione fra stati per attrarre ricchezza tramite una sorta di tax dumping. In Italia le ultime |
Come nacque la BerlusconomicsAlla fine degli ani ’70 del secolo scorso arrivò al potere negli Usa un modesto attore di film western che divenne lo strumento con cui la grande finanza e le imprese multinazionali riuscirono in pochi anni a creare un altro modello economico: la Reaganomics. Non era un modello originale, ma l’estremizzazione di categorie rimaste confinate |
venerdì 29 novembre 2013
Sulla decadenza di Berlusconi
LA DECADENZA DI BERLUSCONI NON FERMA IL PROCESSO REAZIONARIO
CI VUOLE UNA VERA E PROPRIA LOTTA DI MASSA CONTRO IL CAPITALE FINANZIARIO!
Il delinquente Berlusconi non è più senatore. A seguito della condanna
definitiva per frode fiscale nel caso Mediaset, ha finalmente perso la
blindatura parlamentare che lo proteggeva.
La decadenza di Berlusconi è una manifestazione della decadenza
dell’imperialismo italiano, che egli ha rappresentato per lunghi anni
spargendo illusioni fra masse popolari sempre più povere e senza lavoro,
mentre un’esigua minoranza si è arricchita a dismisura.
Un declino e un degrado che proseguiranno con il nuovo esponente del
parassitismo e della corruzione borghese: il ciarlatano liberal-democristiano
Matteo Renzi.
Berlusconi è stato espulso dal Senato, ma sbaglia chi pensa questo sia
l’ultimo atto della sua vicenda politico-affaristico-criminale. Senz’altro il
farabutto si sposterà su posizioni ancor più minacciose e pericolose, di
difesa agguerrita dei privilegi del suo blocco sociale, di livore antioperaio,
posizionandosi nel campo dell’estrema destra populista che con la sua
demagogia cerca di irretire le masse deluse.
Per voltare veramente pagina non basta la decadenza di Berlusconi da senatore.
Serve ben altro.
In primo luogo, vanno cancellate tutte le leggi, i provvedimenti, le misure
approvate dai suoi governi, che hanno contribuito a portarci nella disastrosa
situazione attuale: l’art. 8 della Finanziaria e le altre leggi contro i
lavoratori (es. modifiche dell’art. 18), le norme salva-padroni, le
controriforme delle pensioni, le leggi sul precariato, la Bossi Fini e il
pacchetto sicurezza, le leggi ad personam, lo scudo fiscale, gli F35 e le
missioni all’estero, la Tav, la legge Gelmini i finanziamenti alle scuole
private e al Vaticano, etc.
In secondo luogo, vanno immediatamente fermate le controriforme istituzionali,
la liquidazione graduale delle libertà e dei diritti conquistati dalla classe
operaia e il progetto di Repubblica presidenziale perseguito per decenni dal
piduista Berlusconi, che oggi va avanti con la modifica dell’art. 138 della
Costituzione.
Allo stesso tempo, la decadenza di Berlusconi pone immancabilmente in
discussione il governo Letta-Alfano, installato dal fautore delle “larghe
intese”, Napolitano. Un governo illegittimo, mai votato dal popolo italiano,
sorto grazie all’appoggio di un pericoloso delinquente. Un governo della
miseria e delle svendite che va avanti con l’appoggio di un gruppo di
voltagabbana, che è infarcito di ministri scelti da Berlusconi per applicare
le politiche d’austerità e di guerra, volte a scaricare sulle spalle dei
lavoratori, delle donne, dei giovani, dei popoli, tutte le conseguenze della
crisi capitalistica. Un governo che se ne deve andare a casa, subito!
Le forze politiche, sindacali, sociali, che rifiutano o eludono queste
esigenze – e le enormi responsabilità nelle garanzie fornite al boss di Arcore
durante venti anni, l’incapacità di batterlo sul terreno politico, la fiducia
recentemente accordata al governo Letta-Alfano dimostrano chiaramente il loro
atteggiamento – in realtà vogliono continuare con il berlusconismo, con la
mafia e la corruzione, con il saccheggio antipopolare.
Con ciò preparano il terreno ad una offensiva ancora più pericolosa, al
rafforzamento del dominio del capitale finanziario e delle sue istituzioni
come la Troika UE-BCE-FMI, all’ascesa di nuovi banditi politici, mentre si
decompongono i vecchi partiti borghesi.
In questa situazione è indispensabile l’unità operaia e popolare per
sconfiggere il disegno reazionario, respingere le misure antipopolari e far
pagare la crisi e i debiti ai capitalisti, ai ricchi, ai parassiti!
Con la ripresa unitaria delle mobilitazioni nelle fabbriche e nelle piazze,
con il fronte unico di lotta del proletariato e sulla sua base un ampio fronte
popolare, dobbiamo chiudere per sempre il ventennio berlusconiano, spazzare
via il governo Letta-Alfano e tutti i parassiti che ci stanno portando alla
rovina e aprire la strada a una vera alternativa di potere.
Solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti gli sfruttati, porrà
fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e alla delinquenza dei
politicanti borghesi, edificando un nuovo e superiore sistema sociale.
Di qui la necessità di un forte e combattivo Partito comunista del
proletariato per dirigere la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi.
Un partito che deve essere costruito sulla base del marxismo-leninismo,
lottando e rompendo nettamente, apertamente e definitivamente con tutte le
forme di revisionismo e di opportunismo, di socialdemocrazia!
28 novembre 2013 Piattaforma Comunista
----------------------------
Visita il sito www.piattaformacomunista.com
CI VUOLE UNA VERA E PROPRIA LOTTA DI MASSA CONTRO IL CAPITALE FINANZIARIO!
Il delinquente Berlusconi non è più senatore. A seguito della condanna
definitiva per frode fiscale nel caso Mediaset, ha finalmente perso la
blindatura parlamentare che lo proteggeva.
La decadenza di Berlusconi è una manifestazione della decadenza
dell’imperialismo italiano, che egli ha rappresentato per lunghi anni
spargendo illusioni fra masse popolari sempre più povere e senza lavoro,
mentre un’esigua minoranza si è arricchita a dismisura.
Un declino e un degrado che proseguiranno con il nuovo esponente del
parassitismo e della corruzione borghese: il ciarlatano liberal-democristiano
Matteo Renzi.
Berlusconi è stato espulso dal Senato, ma sbaglia chi pensa questo sia
l’ultimo atto della sua vicenda politico-affaristico-criminale. Senz’altro il
farabutto si sposterà su posizioni ancor più minacciose e pericolose, di
difesa agguerrita dei privilegi del suo blocco sociale, di livore antioperaio,
posizionandosi nel campo dell’estrema destra populista che con la sua
demagogia cerca di irretire le masse deluse.
Per voltare veramente pagina non basta la decadenza di Berlusconi da senatore.
Serve ben altro.
In primo luogo, vanno cancellate tutte le leggi, i provvedimenti, le misure
approvate dai suoi governi, che hanno contribuito a portarci nella disastrosa
situazione attuale: l’art. 8 della Finanziaria e le altre leggi contro i
lavoratori (es. modifiche dell’art. 18), le norme salva-padroni, le
controriforme delle pensioni, le leggi sul precariato, la Bossi Fini e il
pacchetto sicurezza, le leggi ad personam, lo scudo fiscale, gli F35 e le
missioni all’estero, la Tav, la legge Gelmini i finanziamenti alle scuole
private e al Vaticano, etc.
In secondo luogo, vanno immediatamente fermate le controriforme istituzionali,
la liquidazione graduale delle libertà e dei diritti conquistati dalla classe
operaia e il progetto di Repubblica presidenziale perseguito per decenni dal
piduista Berlusconi, che oggi va avanti con la modifica dell’art. 138 della
Costituzione.
Allo stesso tempo, la decadenza di Berlusconi pone immancabilmente in
discussione il governo Letta-Alfano, installato dal fautore delle “larghe
intese”, Napolitano. Un governo illegittimo, mai votato dal popolo italiano,
sorto grazie all’appoggio di un pericoloso delinquente. Un governo della
miseria e delle svendite che va avanti con l’appoggio di un gruppo di
voltagabbana, che è infarcito di ministri scelti da Berlusconi per applicare
le politiche d’austerità e di guerra, volte a scaricare sulle spalle dei
lavoratori, delle donne, dei giovani, dei popoli, tutte le conseguenze della
crisi capitalistica. Un governo che se ne deve andare a casa, subito!
Le forze politiche, sindacali, sociali, che rifiutano o eludono queste
esigenze – e le enormi responsabilità nelle garanzie fornite al boss di Arcore
durante venti anni, l’incapacità di batterlo sul terreno politico, la fiducia
recentemente accordata al governo Letta-Alfano dimostrano chiaramente il loro
atteggiamento – in realtà vogliono continuare con il berlusconismo, con la
mafia e la corruzione, con il saccheggio antipopolare.
Con ciò preparano il terreno ad una offensiva ancora più pericolosa, al
rafforzamento del dominio del capitale finanziario e delle sue istituzioni
come la Troika UE-BCE-FMI, all’ascesa di nuovi banditi politici, mentre si
decompongono i vecchi partiti borghesi.
In questa situazione è indispensabile l’unità operaia e popolare per
sconfiggere il disegno reazionario, respingere le misure antipopolari e far
pagare la crisi e i debiti ai capitalisti, ai ricchi, ai parassiti!
Con la ripresa unitaria delle mobilitazioni nelle fabbriche e nelle piazze,
con il fronte unico di lotta del proletariato e sulla sua base un ampio fronte
popolare, dobbiamo chiudere per sempre il ventennio berlusconiano, spazzare
via il governo Letta-Alfano e tutti i parassiti che ci stanno portando alla
rovina e aprire la strada a una vera alternativa di potere.
Solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti gli sfruttati, porrà
fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e alla delinquenza dei
politicanti borghesi, edificando un nuovo e superiore sistema sociale.
Di qui la necessità di un forte e combattivo Partito comunista del
proletariato per dirigere la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi.
Un partito che deve essere costruito sulla base del marxismo-leninismo,
lottando e rompendo nettamente, apertamente e definitivamente con tutte le
forme di revisionismo e di opportunismo, di socialdemocrazia!
28 novembre 2013 Piattaforma Comunista
----------------------------
Visita il sito www.piattaformacomunista.com
"Governance" scolastica e nuovi poteri del dirigente
"Governance" scolastica e nuovi poteri del dirigente
di Cinzia Olivieri
da Edscuola
28 novembre 2013
Organi collegiali: senza poteri, solo da consultareIl ministro Carrozza, nella sua replica del 23 giugno 2013 davanti alle Commissioni riunite (VII) di Camera e Senato sulle linee programmatiche, aveva preannunciato linserimento di una norma di delega nellambito del disegno di legge sulle semplificazioni per un nuovo testo unico in materia di istruzione, prevedendo uno specifico criterio per una riforma degli organi collegiali, dovendosi tener conto del nuovo assetto della governance del sistema di istruzione per effetto dellautonomia e delle modifiche costituzionali del titolo V nonché delle nuove competenze della dirigenzacon particolare riguardo alla gestione del personale.Effetto pausa estiva avevamo forse poco colto limportanza dellannunzio, finché nella riunione del Consiglio dei Ministri dell8 novembre è stato anticipato appunto lavvio dellesame di un disegno di legge per il per il conferimento al Governo di unampia delega al riassetto e alla codificazione delle disposizioni vigenti in materia di istruzione, università e ricerca.Tra le materie oggetto dei decreti legislativi da adottare entro nove mesi dallentrata in vigore della legge delega: riforma del reclutamento del personale docente; contabilità delle istituzioni scolastiche; reti di scuole; stato giuridico e trattamento economico del personale della scuola, nonché organi collegiali della scuola, con mantenimento delle sole funzioni consultive e superamento di quelle in materia di stato giu ridico del personale e di quelle rientranti nelle materia di competenza regionale. Questi i principi e criteri direttivi espressamente desunti dalla L 59/97.Tuttavia, dopo appena qualche giorno, il 18 novembre è stato pubblicato sul sito del MIUR un laconico comunicato stampa con il quale si dichiarava che quel testo del disegno di legge delega era superato.ma superato come? Superato non significa certo abbandonato ma solo che dobbiamo aspettarci contenuti diversi, non si sa entro quali limiti.Per fare chiarezza è stata quindi presentata una interpellanza parlamentare urgente nella quale si evidenziava che il mantenimento delle sole funzioni consultive implica sostanzialmente una rinuncia al principio democratico della collegialità, introdotto con il Dpr 416/74, e priva di fatto di potere gli organi collegiali con il conseguente trasferimento di ogni capacità decisionale allesclusiva volontà del dirigente,chiedendosi di precisare il senso di tale superamento in merito al quale si esprimeva seria preoccupazione.Il 21 novembre ha risposto il sottosegretario Gianluca Galletti, il quale, non ha di fatto fornito indicazioni circa i futuri contenuti ma ha assicurato che si procederà con unampia consultazione prima di presentare un disegno di legge di riforma.
----
Newsletter Comune-Info
"Bellissima iniziativa. Deluso ed esasperato stavo per tirare i remi in barca,
poi ho letto Comune e mi sono ricreduto. Grazie e in bocca al lupo". Maurizio
_______________________________________________________________
Newsletter del venerdì (la prossima sarà inviata martedì: se non visualizzi questa mail clicca qui)
OGNI GIORNO NEL SITO DI COMUNE-INFO NUOVI ARTICOLI
_______________________________________________________________
CITTA' E DECRESCITAIl coraggio di sognare una città socialmente ed ecologicamente giusta. Il coraggio di costruire una città nella quale siamo in grado di vivere bene ed essere felici entro i limiti ecologici del pianeta e in un contesto di democrazia profonda e di solidarietà. Quali misure bisognerebbe applicare, qui e ora, per realizzare questi sogni? Alcune linee guida sperimentate dai movimenti nei territori cominciano a essere note: ridurre l’impronta ecologica e l’espansione urbana, riciclare gli edifici non utilizzati, ri-localizzare le attività e favorire una mobilità diversa (cioè che mette al centro pedoni e ciclisti), ri-equilibrare la relazione tra città e campagna (con gli orti urbani e con la riconversione delle terre abbandonate o dedicate a monocolture), condividere beni (i mezzi di trasporto privati, alcuni elettrodomestici) e servizi.... http://comune-info.net/2013/11/citta-decrescita/
- La città inedita Nella città decrescente con Baudelaire e Walter Benjamin. Incontro con Serge Latouche
REDDITI COMUNITARI
Non ci sono scorciatoie. Cittadini e movimenti sono chiamati a obiettivi ambiziosi quanto urgenti, che riguardano la vita di ogni giorno, a cominciare dallo sperimentare forme di liberazione del lavoro dalla gabbia della produzione di plusvalore. Occorrono teorie e pratiche diverse per pensare al lavoro finalmente “fuori dalla produzione di merci”, dice Paolo Cacciari. Si tratta quindi di capovolgere e riconcettualizzare il lavoro stesso, “non più come ‘lavoro astratto’, impersonale e indifferente tanto al soggetto che compie l’attività quanto all’oggetto dell’azione trasformativa”. Creare redditi di comunità, ovvero mercati complementari e supplementari a quelli tradizionali, è un buon modo per iniziare http://comune-info.net/2013/11/ripensando-al-lavoro-fuori-dalla-produzione/
- L’articolo che trovate in questa pagina segue il dibattito proposto da Alberto Castagnola in Ripensare la società dal lavoro. Alcune proposte, sul quale sono intervenuti anche Francesco Gesualdi (con Smettiamola di preoccuparci del lavoro) e Tonino Perna (Superare il binomio Stato/Mercato).
IL TEATRO DEL RIUSO
Se in Francia c’è chi distribuisce galline invece di compostiere per ridurre i rifiuti, al Teatro del Riuso di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) i biglietti si pagano con bottiglie di plastica o lattine in alluminio. Il primo spettacolo dopo l’inaugurazione avvenuta sabato scorso sarà il prossimo 30 novembre con il concerto live di Capone & BungtBangt, la band che usa strumenti musicali da riciclo creativo. Il Teatro del riuso, dunque, attraverso spettacoli e iniziative culturali vuole fare del capannone un luogo di raccolta e di ridistribuzione di tutti quei materiali che solitamente non trovano una seconda vita. Un articolo sulle galline che favoriscono lo smaltimento dei rifiuti, nei commenti la notizia sul teatro del riuso: http://comune-info.net/2013/07/la-uova-fresche-del-sindaco/
MORIRE DI FAME A 16 ANNI NEL CENTRO DI ATENE
Nel centro di Atene un ragazzo di sedici anni ha fame e si avvicina a un panificio. Entra e chiede educatamente al fornaio qualcosa da mangiare perché è digiuno da diversi giorni. Il fornaio è pronto a dargli due pezzi di pane. Il ragazzo si siede sulla soglia e li mangia entrambi voracemente. Poco dopo resta esanime lì, sulla soglia del forno. Ha avuto finalmente da mangiare dopo giorni, ma l’organismo è troppo indebolito e non ha potuto resistere. Così un sedicenne muore di fame in Grecia. Ma probabilmente non troverete questa storia sulle prime pagine dei "grandi" media. Come non leggerete le storie tragiche di centinaia di migliaia di greci devastati dalle poliche di austerityhttp://comune-info.net/2013/11/morire-di-fame-16-anni-ad-atene/
ROMA CITTA' RIBELLE
"Guida alla Roma Ribelle" (Voland) è un libro appena uscito di cui ci occuperemo molto. Perché? Prima di tutto perché facciamo "Comune - Ribellarsi facendo", e poi ci convincono e incuriosiscono il titolo e i temi che vengono indagati, ma anche gli autori e le autrici, e pure il modo con il quale la guida è nata. Come ce ne occupiamo? Intanto, promuoviamo insieme a Scup e Reset un incontro di presentazione domenica primo dicembre presso lo spazio occupato di Scup (via Nola 5, zona San Giovanni, Roma, alle 16), pubblichiamo qui di seguito un breve articolo che racconta perché è un libro davvero collettivo, segnaliamo altre date di presentazione in programma e, naturalmente, appena letto lo recensiremo http://comune-info.net/2013/11/roma-citta-ribelle-2/
TENERE IN MANO FARINA E UOVA
Domenica primo dicembre, durante il mercato-non-mercato promosso da Reset e Scup, a Roma, nello spazio occupato di via Nola 5 , il pranzo si prepara con un grande laboratorio popolare di autoproduzione della pasta, i maltagliati. Un vero esperimento collettivo di fare insieme, farina e uova per rompere il dominio del consumo. Sui temi dell’autoproduzione interviene con questo articolo Daniela Degan del Laboratorio itinerante della decrescita, che coordina il laboratorio del primo dicembre, e mostra qui alcuni nessi tra autoproduzione, convivialità e gilania. Per partecipare al laboratorio (appuntamento alle 10), scrivete subito a degadan@hotmail.com oppure chiamate il numero 340 3460664. E non dimenticate di portare mattarello, spianatoia, grembiule e un qualche dose di ribellarsi facendo http://comune-info.net/2013/11/tenere-mano-farina-e-uova/
UN'OCCASIONE PERSA
L’incontro tra Serge Latouche, il più noto esponente del pensiero della decrescita, e Maurizio Landini, segretario della Fiom, ha mostrato la mancanza di coraggio di molti. Eppure non ci sono alternative: è tempo per ripensare il lavoro fuori dalle logiche produttive http://comune-info.net/2013/11/unoccasione-persa/
A SCUOLA CON VIK
Che il teatro a scuola offra ai bambini e alle bambini strumenti preziosi per esprimersi è cosa nota. Ma quando sul palco arrivano le parole di Vittorio Arrigoni allora il teatro diventa uno straordinario laboratorio per ragionare di diritti, per scoprire storie e punti di vista che non sono sui libri, per gridare speranza e fraternità http://comune-info.net/2013/11/palestinascuola/
DONNA MIA, SONO STATO IO
Il 4 dicembre all’Auditorium di Roma artiste e artisti si esibiscono per far aprire a Roma il primo Cam, il Centro d’ascolto che fa cambiare vita agli uomini che maltrattano le donne. Un pezzo di società - ci siamo anche noi che facciamo Comune - non resta in silenzio http://comune-info.net/2013/11/donna-mia-sono-stato-io/
A SCUP E' RIMASTO UN CAFFE'
Via Nola 5, quartiere San Giovanni di Roma. Tre settimane fa l’ufficiale giudiziario aveva detto che sarebbe passato oggi per riprendersi lo spazio abbandonato e ora restituito ai cittadini da Scup. In molti e molte si sono preparati ad accoglierlo con una bella colazione, ma l’ufficiale ha fatto sapere che passerà il 14 gennaio. Naturalmente la colazione il 28 novembre è offerta da Scup. Per festeggiare il mancato arrivo dell'uffiociale domenica 1 dicembre tutti e tutte al mercato-non-mercato Ecosolpop.
http://comune-info.net/2013/11/scup-e-rimasto-un-caffe/
BOMBE D'ACQUA E CAMPI DA GOLF
Ascanio Celestini è stato in questi giorni in Sardegna e scrive: "...Riprendendo la nave per tornare a Civitavecchia ho pensato che ci sono molti modi di fare politica. Si può fare attraverso dichiarazioni roboanti, grandi convention all’americana con personaggi sportivi in manica di camicia che parlano come intrattenitori televisivi, si può fare standosene nei palazzi a scrivere norme che servono per elargire cubature di cemento ai palazzinari o fondi per grandi opere devastatrici. Si può fare politica in molti modi, anche pensando che la democrazia diretta sia una buona soluzione, che la Rete può essere un modo veloce per comunicare e condividere, una sponda per azioni concrete. Questo non significa che la politica tradizionale non sia altrettanto efficiente. Per esempio Cappellacci, il presidente della regione Sardegna, nel piano paesaggistico ha previsto 25 indispensabili campi da golf…" http://comune-info.net/2013/11/bombe-dacqua-e-campi-da-golf/
GLI ORTI MAGICI
Viaggio nelle fattorie sociali e nei loro orti, dove i ragazzi con disabilità psichiche imparano a comunicare, a condividere e a costruire relazioni senza etichette http://comune-info.net/2013/11/gli-orti-magici-che-seminano-relazioni/
E' IL TEMPO CHE MANCA
Come si fa nella società della velocità e del profitto a riprendersi il tempo? Ad esempio fermandosi e bevendo una tazza di tè. Una tazza di tè per fermarsi qualche attimo, una storia da ascoltare, una tazza di tè da assaporare e condividere, una storia per dire le cose come stanno, una tazza di tè per non andare di fretta, una storia e una tazza di tè per immaginare un mondo diverso, una storia una tazza di tè per stare insieme. Una storia e una tazza di tè. A Torino lo faranno quelli di Atti O Scene in Luogo Pubblico: porteranno per le strade della città storie e tazze di tè caldo (e principi eco-sostenibili assortiti) per creare luoghi accoglienti e di arte in città durante le vancanze natalizie. Per riprendersi il tempo e gli spazi pubblici http://comune-info.net/2013/11/e-il-tempo-che-manca/
SIAMO IL CANCRO DELLA TERRA
Ci sono i negazionisti della Shoah, l’eliminazione di milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, e i negazionisti del cambiamento climatico sulla Terra. I primi ricevono il disprezzo di tutta l’umanità. I secondi, che fino a poco fa sorridevano cinicamente, ora vedono quotidianamente le loro convinzioni confutate dai fatti innegabili... Yeb Sano delle Filippine durante la Coferenza sul clima a Varsavia, qualche giorno fa, ha pianto davanti ai rappresentanti di 190 paesi, raccontando l’orrore del tifone che ha decimato il suo paese, colpendo anche la sua famiglia. La maggior parte dei presenti non è riuscita a trattenere le lacrime. Ma per molti erano lacrime di coccodrillo http://comune-info.net/2013/11/ck-una-cellula-cancerosa-che-deve-essere-eliminata/
MI SONO INNAMORATO DELLE MUCCHE E DEI LORO CUCCIOLI
Ci sono storie e vicende personali che, più di altre, dimostrano la crescita di movimenti e la profondità di alcuni cambiamenti in corso. Cambiamenti che riguardano la vita delle persone di ogni giorno. Come nel caso di John Robbins, figlio unico del più grosso produttore di carne degli Usa: John è noto in tutto il mondo per le sue battaglie sui temi del vaganismo e per l’ambiente. Naturalmente, John fa di tutto per fermare la Baskin Robbins Corporation, la multinazionale del padre http://comune-info.net/2013/11/mi-sono-innamorato-delle-mucche-e-dei-loro-cuccioli/
LA CITTA' VISTA CON GLI OCCHI DI UNA DONNA
"Se ogni strada in ogni quartiere fosse vista attraverso gli occhi di una donna, avremmo differenti parametri da usare nel design. Nelle città indiane, ad esempio, il nostro design per le strade riguarda solo il muovere automobili e il fornire accesso a proprietà private. Ma in effetti, la strada ha con sé l’immagine di una città. La sensibilità mostrata nel suo design ci dice a chi e a che cosa diamo valore come società" http://comune-info.net/2013/11/la-citta-vista-con-gli-occhi-di-una-donna/
DAI LOMBRICHI NASCONO I FIOR
Federico è un agronomo, promuove un progetto per la creazione di hummus, prodotto da lombrichi in allevamento. I lombrichi si nutrono di materiale in decomposizione e il fortunato incontro con l'azienda bio di Antonio, ha permesso di reperire gli alimenti necessari per l'allevamento. Poi Federico e Antonio si sono accorti che tra gli "scarti" c’era tanto cibo in ottimo stato e hanno deciso di preparare aperitivi, cene, mercatini, occasioni per ragionarte di alimentazione e sprechi. Ma non è finita: ci sono anche quegli scarti non perfetti per essere mangiati ma nemmeno troppo rovinati per essere dati ai lombrichi, che finiscono ai contadini che hanno animali da nutrire e barattati con prodotti naturali e cibo per animali. Sui cumuli di terra dell’allevamento di Federico quest’anno sono cresciute piante di ogni tipo, grazie ai prodotti scartati. Il cerchio si chiude. La terra respira
http://comune-info.net/2013/11/lombrico/
ALTOLA' PER LE EX CASERME
Molta parte delle caserme dismesse è costituita da tipologie non abitative: vecchie officine, depositi e laboratori. Dentro quegli immensi contenitori potrebbero trovare ospitalità un numero immenso di attività per ricostruire il tessuto sociale, produrre arte, cultura e formazione, stimolare l'artigianato e le nuove forme di autorganizzazione del lavoro, promuovere un altro modello di agricoltura. http://comune-info.net/2013/11/altola-per-le-ex-casereme/
CENTO PASSI DAL MUOS
Mostra contro il mostro. L’autrice, Eleonora Pedilarco, è una pittrice bravissima del Comitato Mamme No-Muos di Niscemi
http://comune-info.net/2013/11/cento-passi-dal-muos/
MAREA ANOMALA A VENEZIA
Sabato 30 Venezia accoglie il più grande corteo di protesta degli ultimi vent’anni: oltre 150 tra comitati, movimenti, associazioni, organizzazioni politiche e singoli cittadini convergeranno dai quattro angoli della regione, ciascuno portando con sé il proprio bagaglio di lotta, insieme nell’affermare il più corale “basta” alla devastazione dei territorihttp://comune-info.net/2013/11/marea-anomala-venezia/
IO NON SONO UN MEZZO DI TRASPORTO
Della Fiat occorre occuparsi non solo per come gioca a birilli con i lavoratori, per come ha intascato quantità enormi di soldi pubblici, per l’impatto ambientale e sociale (vittime della strada) delle sue creature o per i colpi di genio del suo amministratore delegato, ma anche per le campagne pubblicitarie. Da anni l’azienda del “noi creiamo posti di lavoro” diffonde spot a base di donne oggetti. Di quest’anno è la réclame della Lancia dove aleggiano leggiadre donne-animali. Il claim è “seducente per natura”. In rete cresce, finalmente, la protesta http://comune-info.net/2013/11/io-non-sono-un-mezzo-di-trasporto/
SVUOTIAMO I BANCOMAT. FACCIAMO UNA MAG
La ricetta è antichissima ma non sono in molti a conoscerla. C’è una strana medicina che al dominio della finanza sulla vita delle persone fa molto più male di una bastonata allo sportello del bancomat. Si chiama Mutua Autogestione, noi abbiamo fatto il pane con quella di Roma. Perché il pane? Ma è ovvio: per divertirci insieme e per capire come colpire al cuore il sistema che umilia la dignità delle persone e la sottomette all’astrazione delle relazioni sociali dentro le cose, cose così come il denaro http://comune-info.net/2013/11/mag/
La ricetta è antichissima ma non sono in molti a conoscerla. C’è una strana medicina che al dominio della finanza sulla vita delle persone fa molto più male di una bastonata allo sportello del bancomat. Si chiama Mutua Autogestione, noi abbiamo fatto il pane con quella di Roma. Perché il pane? Ma è ovvio: per divertirci insieme e per capire come colpire al cuore il sistema che umilia la dignità delle persone e la sottomette all’astrazione delle relazioni sociali dentro le cose, cose così come il denaro http://comune-info.net/2013/11/mag/
Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui
(ricodatatevi di mettere il flag sul pulsante ”Mi Piace” per ricevere gli aggiornamenti )
Seguiteci anche su twitter.
Iscriviti a:
Post (Atom)
ShareThis
Post più popolari
-
Nuova TARI? No, stessi problemi La scorsa settimana è stata affrontata prima nella Commissione Bilancio poi nel Consiglio Comunale la n...
-
Vedi alla lettera Q. Il trasversale viaggio di Un viaggio che non promettiamo breve #WM1viaggioNoTav - Giap
-
Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Pisa 41 - Torino, ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resisten...
-
Bagdad strage di bambini: 80 morti Camion bomba nel quartiere in festa - Corriere.it
-
Referendum costituzionale, Arci e Anpi insieme per spiegare i motivi del sì e del no
-
Nuestra campaña: "La izquierda al gobierno, el pueblo al pode Colabora con nuestra campaña: "...
-
Cronache di ordinario razzismo - Uno squadrone della morte nella provincia italiana
-
Riforma costituzionale, i manifesti con Ingrao e Nilde Iotti per il 'sì'. Celeste: 'Non strumentalizzate mio padre'
-
REFERENDUM COSTITUZIONALE: RENZI SCHIERA LE SUE TRUPPE. ORGANIZZIAMO LA RISPOSTA PROLETARIA OPERAIA E POPOLARE SVILUPPANDO LA MO...
-
[Empolese Valdelsa] Raccolta fondi di Rifondazione per i terremotati - gonews.it