lunedì 31 ottobre 2011

Ferrero: i veri nuclei terroristici sono P2, P3, P4


"Sacconi continua a seminare cortine fumogene per coprire le proprie malefatte antioperaie: gli unici nuclei clandestini presenti in Italia sono gli speculatori, le P3, le P4 e tutte le aggregazioni più o meno malavitose che costituiscono il centro del nucleo di potere del liberismo pornografico berlusconiano."
Paolo Ferrero, PRC - FdS

Democratizzare l'Europa

PeaceReporter - Democratizzare l'Europa


La sociologia Donatella della Porta, esperta di questioni europee: “Il passaggio di sovranità dagli Stati all'Europa non va contrastato, ma democratizzato tramite un'azione politica a livello europeo, non più nazionale. A cominciare dai movimenti"

Donatella della Porta è docente di sociologia presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Istituto Universitario Europeo di Firenze. Condirettrice della European Political Science Review, è anche coordinatrice del progetto di ricerca Demos (Democracy in Europe and the Mobilisation of Society) finanziato della Commissione europea. Ha diretto il Gruppo di ricerca sull'azione collettiva in Europa (Grace).

Professoressa Della Porta, organismi non eletti (Bce e Commissione europea) impongono a governi eletti politiche economiche impopolari: le democrazie nazionali, espressione della sovranità popolare, sono destinate a lasciare il posto a una tecnocrazia sovranazionale, in cui i cittadini tornano a essere sudditi come ai tempi degli imperi?
E' sbagliato pensare alla sovranità nazionale dei Paesi europei come una cosa intatta prima della nascita dell'Unione europea, perché essa era già stata fortemente limitata e intaccata nei decenni passati dal gioco delle superpotenze o dagli interessi dei Paesi europei più forti.
Detto questo, è importante sottolineare che gli Stati hanno ceduto volontariamente sovranità, prima che alle istituzioni europee, ai mercati. Come le politiche neoliberiste di deregolamentazione e privatizzazione adottate da tutti i governi europei all'inizio degli anni '90, la politica ha graziosamente lasciato al mercato il potere di regolare ambiti di grandi importanza, dal lavoro ai servizi sociali essenziali.
Con l'adesione all'Unione europea, gli Stati hanno ceduto ulteriori quote di sovranità alle istituzioni centrali europee che, questo è evidente, soffrono di un di un grave deficit di rappresentanza, visti gli scarsi poteri del Parlamento europeo nei confronti degli organi esecutivi: Commissione e Consiglio.

La proposta di creare un Tesoro europeo avanzata dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e quella di sanzioni punitive agli Stati che non rispettano i dettami dell'Ue avanzata dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, possono essere viste come i primi passi verso la creazione degli Stati Uniti d'Europa?
Magari si arrivasse a un sistema federale democratico come quello statunitense, con un analogo bilanciamento tra poteri e una politica che tiene conto anche di aspetti sociali, non solo puramente finanziari! Le odierne istituzioni europee rimangono fortemente sbilanciate a favore del potere esecutivo. E le proposte da lei citate rimangono anch'esse circoscritte a un ambito squisitamente finanziario. Senza un Parlamento europeo con i poteri di un vero parlamento e senza una politica europea che pensi anche ai problemi del lavoro e della giustizia sociale, l'idea di uno Stato federale europeo rimane lontana.

Ma il trasferimento di sovranità degli Stati nazionali, già in piena crisi di rappresentatività della volontà popolare, a un Superstato centrale europeo, ancor più distante dai cittadini e vicino ai poteri forti (banche e multinazionali), non rischia di cancellerà ogni traccia di democrazia, intesa non come processo elettorale, ma come reale potere dei cittadini di influenzare le decisioni dei governanti?
Al contrario, ritengo che la crisi di rappresentatività democratica a livello nazionale troverà una soluzione proprio in una reale ed effettiva rappresentanza democratica in sede sovranazionale, europea. Si tratta di un processo storico evolutivo lento e difficile, anche conflittuale, ma la direzione è questa: ripiegare a livello nazionale significherebbe non riuscire a gestire problemi che ormai nazionali non sono più.
Anche durante la formazione degli Stati-nazione i neonati parlamenti nazionali avevano scarsa rappresentanza democratica: i parlamentari hanno agito a lungo come rappresentanti di istanze regionali e i problemi di giustizia sociale sono stati affrontati solo grazie alla spinta del nascente movimento operaio e sindacale. Anche a livello europeo dovrà avvenire qualcosa del genere.

Se dunque il trasferimento di sovranità dagli Stati alle istituzioni sovranazionali europee è un processo storico inevitabile, quasi naturale, come si può far sì che esso imbocchi una strada democratica e non élitaria? Quale il ruolo storico degli odierni movimenti, a iniziare dagli Indignados?
Finora l'Europa è stata vissuta come un potere neutrale, puramente burocratico-amministrativo, insomma tecnico, non politico. L'unica conflittualità è stata finora quella tra confliggenti interessi nazionali. La crisi economica e il dibattito su come contrastarla sta invece dimostrando che le decisioni europee sono eminentemente politiche. E' evidente, ad esempio, che le misure imposte alla Grecia o all'Italia non hanno nulla a che fare con la crescita, e che anzi, da un punto di vista keynesiano, sono fortemente depressive.
Di fronte all'emergere della dimensione politica europea, però, sia le forze politiche tradizionali, partiti di sinistra e sindacati, sia i movimenti di protesta popolare come gli Indignados, appaiono ancora troppo legati a una dimensione nazionale. Il Forun Sociale Europeo, i vari controvertici e le proteste del 15 ottobre sono un primo abbozzo di coordinamento sovranazionale: questa è la strada da percorre per costruire un Europa democratica e sociale.

Enrico Piovesana

PRC e BSA a lavoro nelle Cinque Terre per aiutare gli alluvionati

Aggiornamento da Borghetto Vara: in questo momento quasi 40 compagne e compagni (di Rifondazione Comunista e delle Brigate della Solidarietà Attiva) stanno operando nel comune di Borghetto Vara. seguiranno aggiornamenti.


PRC La Spezia

La Liguria ha bisogno di noi; le BSA mobilitate per l'emergenza alluvione:

La Liguria ha bisogno di noi; le BSA mobilitate per l'emergenza alluvione: Memori delle passate esperienze a fianco dei terremotati abruzzesi nel 2009 e degli alluvionati del Veneto nel 2010, le Brigate di soliderie...

L'economia del mondo va verso Sud - Rassegna.it

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È ancora scontro sui licenziamenti facili - Rassegna.it

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Allarme terrorismo: Sacconi dia spiegazioni - Rassegna.it

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Disoccupazione record: tra i giovani è al 29,3% - Rassegna.it

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Cambiamo musica, ricostruiamo l'Italia - Rassegna.it

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C'è posta per te - di Alessandra Daniele


C'è posta per te
di Alessandra Daniele


http://www.carmillaonline.com/archives/2011/10/004082.html#004082


Pace fatta fra i leader europei: finalmente è stato individuato l'autentico responsabile della crisi economica mondiale, che perciò dovrà pagarne tutte le spese.
Tu.
No, non è il solito ''tu'' retorico, si tratta proprio di te che stai leggendo.
Sei licenziato.
Alza il culo, raccogli le tue cianfrusaglie, e levati dai coglioni.
Sì, subito, i mercati non aspettano.
No, non c'è più niente che tu possa fare per evitarlo, l'Articolo 18 è clinicamente morto. Ormai si tratta solo di staccare la spina, e il Vaticano non si oppone. Chiamalo pure Articolo Mortis.
Cosa c'è, sei incazzato/a, anzi ''indignado'' come dite voi? Calmati.
Ti sconsigliamo di scendere in piazza, ha piovuto, è allagata dal fango.
Ti sconsigliamo di provare a bruciare un'automobile, sei così incapace che finiresti per bruciare la tua.
Torna a casa, e accendi la Tv. Ci sono sempre in onda vari talk show, e in tutti c'è Sallusti. Terreo e ubiquo, come Padre Pio. Ascolta le sue sante parole, e vergognati.
Tu sei un parassita. Un peso morto. Per anni hai preteso di essere pagato per lavorare, e persino di essere pagato dopo aver lavorato, ormai vecchio e inutile.
Un sopruso che i mercati non intendono più subire.
Il lavoro non è un diritto, è una merce. E tu non potrai più costringere nessuno a comprare la tua merce avariata.
Tu non ci servi. Al mondo ci sono milioni di disperati pronti a strisciare per un decimo del tuo stipendio, tu non sei competitivo, sei un pessimo affare, anzi, sei proprio una patacca.
Levati dai coglioni, e ringraziaci di non averti denunciato per truffa.
Ringraziaci di aver difeso la libertà dei mercati, di aver trovato l'ingranaggio guasto che inceppava la meravigliosa macchina del Capitalismo.
Tu sei il guasto. E sarai rimosso, in modo che la macchina del Capitalismo torni a macinare risorse umane e naturali a pieno regime.
Il futuro di cui parli non ti è stato rubato, non è mai esistito. Tu non hai mai avuto nessun futuro. Tu sei un rudere, un fossile, un rifiuto tossico del passato da spazzare via.
Sei un ostacolo al progresso, sei una zavorra per l'alta velocità. Sei la carcassa scheletrica del cane randagio che blocca la strada al SUV dell'avvenire.
Raccogli le tue ossa marce, e sgombera.
La pazienza del Capitalismo è finita.

Acqua, fare come Napoli

Acqua, fare come Napoli

É Vendola a dividere la sinsitra

Diliberto "Ci dispiace che Vendola risponda alle proposte unitarie creando divisioni che non esistono. Noi unitariamente proponiamo la costruzione di un fronte democratico per battere le destre, ricercando elementi di convergenza programmatica, pur non ravvisando la possibilità di fare un accordo di governo con il centro sinsitra. Bersani ha detto di essere daccordo con questa proposta, Vendola cosa ne pensa? Parimenti unitariamente rivolgiamo a SEL l'appello per unire la sinsitra. Cosa ne pensa SEL? Vendola farebbe bene a rispondere a queste semplici domande invece di inventarsi divisioni dà dove non esistono".

No alla libertá di licenziamento

Paolo Ferrero, segretario nazionale PRC - Federazione della Sinistra, ha dichiarato: 
"Gli studi evidenziano una cosa sola e cioe' che la liberta' di licenziamento produce un unico effetto: quello di aumentare la disoccupazione. In questo contesto le dichiarazioni di Casini a favore dei licenziamenti facili sono gravissime. Ed e' scandaloso che il centro sinistra pensi di fare un accordo con Casini per il dopo Berlusconi. Per fare cosa, per proseguire la stessa politica di Berlusconi?"

Scalfari mente sulle intenzioni della UE

"Scalfari scrive :l'Europa ci protegge ma diffida di lui. E' difficile pensare ad una frase più sbagliata di questa perchè le mezze verità sono molto peggiori delle falsità palesi. E' vero che l'Europa diffida di lui ma non è per nulla vero che ci protegge. La speculazione è il frutto del funzionamento della BCE e dell'Europa neoliberista. Le attuali politiche europee sono dettate dagli interessi tedeschi in modo spudorato. Scarfari se ne renda conto, questa volta sta appoggiando l'invasore e il fatto che il nostro presidente sia un lestofante non toglie nulla al fatto che la Merkel fa i suoi comodi, non il nostro bene." P. Ferrero

«Io? Io sto con Marchionne» -Parola di Renzi

«Io? Io sto con Marchionne» - ControLaCrisi.org

Identità sessuale e donazioni: a una donna lesbica viene negata donazione di sangue - ControLaCrisi.org

Identità sessuale e donazioni: a una donna lesbica viene negata donazione di sangue - ControLaCrisi.org

RENZI BIG GANG BANG - ControLaCrisi.org

RENZI BIG GANG BANG - ControLaCrisi.org

Perché i comunisti mentono - ControLaCrisi.org

Perché i comunisti mentono - ControLaCrisi.org

Bruno Vespa contestato davanti al teatro Valle: “Venduto, la Rai è servizio pubblico” - ControLaCrisi.org

Bruno Vespa contestato davanti al teatro Valle: “Venduto, la Rai è servizio pubblico” - ControLaCrisi.org

Cina: esplosione in una miniera di carbone, 28 morti - ControLaCrisi.org

Cina: esplosione in una miniera di carbone, 28 morti - ControLaCrisi.org

ACERBO (PRC): LEONARDO E' MOLTO PROVATO, FANNO BENE GLI STUDENTI A MOBILITARSI - ControLaCrisi.org

ACERBO (PRC): LEONARDO E' MOLTO PROVATO, FANNO BENE GLI STUDENTI A MOBILITARSI - ControLaCrisi.org

De Benedetti e Grillo uniti nella lotta - ControLaCrisi.org

De Benedetti e Grillo uniti nella lotta - ControLaCrisi.org

Paul Krugman: L'islanda: la strada che non intraprendiamo - ControLaCrisi.org

Paul Krugman: L'islanda: la strada che non intraprendiamo - ControLaCrisi.org

INDIGNATI: DENVER, SCONTRI CON POLIZIA, 15 ARRESTI - ControLaCrisi.org

INDIGNATI: DENVER, SCONTRI CON POLIZIA, 15 ARRESTI - ControLaCrisi.org

giovedì 27 ottobre 2011

Notizie Resistenti n. 382

Il Centro di cultura e documentazione Popolare, Via Reggio 14 - 10153 Torino,
ti invita alla lettura delle notizie pubblicate sul sito www.resistenze.org nell'ultima settimana:

Storia

- Moammar El Gheddafi: Il libro verde

Imperialismo e globalizzazione

- Dalle guerre dell'oppio alle guerre del petrolio

Economia

- Il vero significato del Quantitative Easing

Mondo - politica e società

- Linciato il "tiranno" e nel cielo di Tripoli volano gli avvoltoi
- Gheddafi è morto combattendo con dignità e coerenza

Europa - politica e società

- MES: un colpo di stato in 17 paesi

Brasile

- Gheddafi giustiziato. NATO e i media esultano

Cile

- Il più grande saccheggio del paese: il rame

Colombia

- Un paese intriso di sangue: Le cifre del terrore nel primo anno di Santos

Grecia

- Resoconto dei due giorni (19 e 20 ottobre) di sciopero
- Il KKE sull'attacco criminale alla grande manifestazione. Foto video documenti

Honduras

- L'Aguán dinanzi alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani

Kazakistan

- Vietata l'attività del Partito Comunista per un anno e mezzo

Libia

- Crimine di lesa umanità: l’esecuzione di Muhammar el Gheddafi
- Quel "killer" di Las Vegas arrivato da una base in Sicilia

Repubblica Dominicana

- Privatizzazione dell'educazione: nuova arma strategica di esclusione sociale

Siria

- Altra dimostrazione di massa pro-Assad ignorata dai media (video)
- Il CNS regala alla NATO le chiavi della contraerea siriana

Venezuela

- Il governo condanna l'assassinio di Gheddafi

Italia - politica e società

- Marina militare ed ENI a difesa del petrolio libico
- Lo sfottò sulla letterina

Lettere

- In memoria di Muhammar Kaddafi

Appuntamenti

- Roma 29/10/11 - E' meglio un Parlamento dei nominati o un parlamento dei lavoratori?

www.resistenze.org
Sostieni il nostro lavoro di informazione: iscriviti o fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Per comunicazioni, commenti, collaborazione e contatti scrivere a posta@resistenze.org

FABBRICANDO CASE



28 e 29 OTTOBRE
PISA sala convegni STAZIONE LEOPOLDA

FABBRICANDO CASE
Questioni abitative, consumo del territorio, vivibilità

a cura di
                     RIFONDAZIONE COMUNISTA PISA      GRUPPO REGIONALE FDS - VERDI TOSCANA


mercoledì 26 ottobre 2011

Napoli come Parigi, l'acqua è di nuovo pubblica






COMUNICATO STAMPA
Napoli come Parigi, l'acqua è di nuovo pubblica
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Comitato Acqua Pubblica Napoli salutano con gioia e soddisfazione il voto del Consiglio Comunale di Napoli che ha approvato, sostanzialmente all'unanimità, la trasformazione dell'azienda "Arin S.p.a." in “Acqua Bene Comune Napoli”, un ente di diritto pubblico che gestirà le risorse idriche.
Si tratta delle prima effettiva attuazione del voto referendario, e della volontà di 27 milioni di cittadini, in una grande città: a Napoli l'acqua torna pubblica.
Si compie il primo, storico, passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro paese.
Ci aspettiamo adesso che tutte le altre città seguano l'esempio napoletano e che oltre alla ripubblicizzazione si vada nella direzione di una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato.
Da oggi, 26 ottobre, inizia il percorso della gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, a cui tutti i cittadini e tutte le cittadine saranno chiamati a contribuire.
L'acqua torna ed essere un bene comune e nessuno, d'ora in poi, potrà dire che non si poteva fare. Su acqua e referendum indietro non si torna.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Comitato Acqua Pubblica Napoli
Napoli, 26 ottobre 2011


Presidio contro la crisi


SABATO 29 OTTOBRE ALLE ORE 9.00 - STAZIONE LEOPOLDA
PRESIDIO 
LA CRISI LA PAGHI CHI LA PRODOTTA!! 
NO AL BIG BLUFF 

ROTTAMIAMO RENZI!


ROTTAMIAMO RENZI! 29 ottobre 2011 :: H 9:00 :: Stazione Leopolda (Firenze) 
Siamo cittadin*, student* precar* lavorator*,siamo la Firenze dei BENI COMUNI , da anni lavoriamo in città in difesa del bene acqua e del trasporto pubblico, per il diritto alla casa contro la speculazione edilizia, a difesa degli spazi pubblici, per l'accoglienza e i diritti sociali, a difesa del reddito e della dignità del lavoro, in difesa della Costituzione e della Scuola pubblica, per la cultura e la sanità pubblica. Saremo presenti il 29 Ottobre dalle 9.00 presso l'entrata della Convention denominata Bing Bang, alla Leopolda,per manifestare contro le politiche neoliberiste messe in atto in città da questa amministrazione comunale a guida Renzi,che si vorrebbe candidare a governare il Paese.
Queste stesse politiche che contestiamo sono le medesime messe in atto
dalla BCE contro le quali il 99% della popolazione ha detto No,Noi la
Crisi non la paghiamo!
 
Invitiamo tutto il partito ad essere presente all'iniziativa con le bandiere!

LOTTIAMO CON GLI SPEZZINI!

Il Partito della Rifondazione Comunista di La Spezia in accordo con le strutture nazionali già intervenute all'Aquila per il terremoto, mette a disposizione le proprie strutture a sostegno dei comuni colpiti dall'alluvione. I nostri volontari sono a disposizione della protezione Civile. Per chi volesse darci una mano vi invitiamo a contattare il 349.0060217 o scrivere una mail a rifondazionecomunistalaspezia@gmail.com o su facebook al contatto PRC La Spezia.


 RIFONDAZIONE, I COMUNISTI CHE FANNO!

Cremaschi: Organizzarsi contro l'UE

Cremaschi: Organizzarsi contro l'UE Video - Libera.TV

Ferrero: non siamo servi della Merkel

"Le proposte di Angela Merkel contro la crisi sono tutte a favore degli interessi di banche e industrie tedesche che considerano l’Europa come il loro cortile di casa: subfornitura a basso costo per l’industria tedesca e occasione di speculazione per le banche tedesche. Non a caso la politica imposta prima alla Grecia e adesso all’Italia, comporta l’aggravamento della crisi per i paesi in oggetto. Il governo italiano è ancora una volta incapace di dire “no” a questo strapotere tedesco. L’esecutivo che dimostra una tale sudditanza verso la Germania se ne vada." Paolo Ferrero, PRC

Maltempo: CGIL, basta tragedie annunciate, mettere in sicurezza il Paese - ControLaCrisi.org

Maltempo: CGIL, basta tragedie annunciate, mettere in sicurezza il Paese - ControLaCrisi.org

Ferrero (Prc) attacca il sindaco di Firenze Renzi: Da rottamare sono le politiche neoliberiste e chi le sostiene! - ControLaCrisi.org

Ferrero (Prc) attacca il sindaco di Firenze Renzi: Da rottamare sono le politiche neoliberiste e chi le sostiene! - ControLaCrisi.org

Rinaldini contro la Cgil: "Accordo 28 giugno, siamo alla farsa della democrazia" - ControLaCrisi.org

Rinaldini contro la Cgil: "Accordo 28 giugno, siamo alla farsa della democrazia" - ControLaCrisi.org

Marchionne wanted, è in fuga dall'Italia - ControLaCrisi.org

Marchionne wanted, è in fuga dall'Italia - ControLaCrisi.org

Attacco fascista ad un ostello in Val Susa

Questa notte ignoti si sono introdotti nell'ostello di Piazza Conte Rosso ad Avigliana.
Hanno devastato e imbrattato i locali della reception della struttura gestita da Nicoletta Molinero.
Esprimiamo la nostra più totale solidarietà a Nicoletta e a Giada, che gestiscono l'ostello, e la più totale condanna per quanto accaduto.
Sono stati distrutti oggetti e documenti relativi alla lotta contro il Tav e alla lotta partigiana.
L'esempio di democrazia e di civiltà dimostrato ieri dal movimento No Tav e dai valsusini, ha scatenato questa reazione mafiosa.
Chiediamo una risposta democratica e di civiltà da parte di tutte le persone libere di questo paese. [ambientevalsusa no tav]

Lavoratori Jabil in Regione (25 Ottobre 2011)

Ferrero: se invece che per la TAV i soldi si usassero per curare il territorio...

"Con le pioggie in Italia si contano nuovamente morti, feriti, crolli e disastri. Questo indica la grande opera da fare in Italia che produrrebbe centinaia di migliaia di posti di laoro: un piano di riassetto iderogeologico del territorio, gestito a livello territoriale per mettere in sicurezza il territorio. I soldi invece di sprecarli per la TAV vanno usati per questo."


Paolo Ferrer, PRC

Pensioni, sparare nel mucchio è più facile

Pensioni, sparare nel mucchio è più facile

Le nuove scosse dei 99 Posse

Le nuove scosse dei 99 Posse

Allarme contraffazioni occhio al cibo

Allarme contraffazioni occhio al cibo

Sgombero e manette colpo di mano su Occupy Oakland

Sgombero e manette colpo di mano su Occupy Oakland

«Il Manifesto» – Intervista a Wu Ming 1 sul post-15 ottobre


«Il Manifesto» – Intervista a Wu Ming 1 sul post-15 ottobre


[Su «Il Manifesto» di oggi, a firma Roberto Ciccarelli, compare quest'intervista a Wu Ming 1. Il titolo è «Wu Ming, autocritica in movimento». Nel sommario, il dibattito su Giap è definito «il più franco e orizzontale sul 15 ottobre».]

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«Bisogna raccogliere tutte le informazioni possibili prima di decidere che un suono è rumore». Con questa citazione di Tom Waits, Wu Ming 1, membro del collettivo degli autori di Q (come Luther Blissett), 54 e Altai, è intervenuto a metà della fluviale discussione sulla manifestazione del 15 ottobre avvenuta sul blog Giap. Nei 467 post prodotti in tre giorni, di suoni se ne sono registrati parecchi e anche il “rumore” è stato meno fastidioso degli inviti alla delazione di massa, o alla ricostruzione dei fatti in base ai rapporti dell’intelligence registrati nell’ultima settimana. Nella discussione pubblica più lunga e articolata avvenuta in rete, molti partecipanti hanno dichiarato senza remore di aver preso parte agli scontri in Piazza San Giovanni, pur riconoscendo che molte cose non hanno funzionato e la manifestazione ha avuto un esito politicamente disastroso. E così anche chi ha condannato con decisione gli scontri ha riconosciuto la difficoltà di leggere i fatti distinguendo tra «violenti» e «non violenti». Finita la lettura, un elemento sembra emergere con chiarezza: la convinzione che la divisione tra la “massa” e “pochi facinorosi” non regge più, così come è a dir poco inadeguato dirsi soddisfatti per aver fatto fallire una manifestazione.
Più che un’auto-narrazione, o il tentativo di individuare una mediazione impossibile, la discussione su Giap può essere considerata lo strumento per ridefinire un campo della riflessione politica che oggi non trova spazio nei movimenti, nella sinistra o sui media mainstream. «Curioso che un blog di scrittori sia stato eletto a luogo di dibattito, anche lacerante, sulla débâcle del 15 – conferma Wu Ming 1 – Forse ha supplito a una carenza di spazi senza bandiere, o forse è solo un luogo dove si riesce a discutere, perché bonificato da troll e provocatori. Noi siamo intervenuti poco. Avevamo seguito l’evento da Bologna, entrando e uscendo dal reparto di cardiologia dov’era ricoverato un nostro compagno. Un po’ per questo, un po’ per non sembrare grilli parlanti, abbiamo deciso di ascoltare, di seguire il divenire senza tentare una sintesi».
Dieci anni fa, dopo Genova, avete proceduto ad un’auto-critica. In cosa consisteva e perché a tuo avviso è ancora valida dopo il 15 ottobre?
«Nel 2001 avviammo l’autocritica, ma troppo timidamente. Subito dopo Genova scrivemmo cose molto ingenue. Il movimento non sembrava vinto, era come quei personaggi di cartoon che, superato un dirupo, per qualche istante corrono sospesi a mezz’aria. Dopo il G8, altre Grandi Scadenze alimentarono false speranze, ma agli inizi del 2003 i social forum erano morti, c’erano scazzi feroci, la depre dilagava. L’autocritica prese forma allora, ma siamo riusciti a esprimerla solo nel 2009, nel testo Spettri di Müntzer all’alba. Facemmo molti sbagli nel preparare la Grande Scadenza. Non fummo i soli, ma noi parliamo delle nostre responsabilità. Facendo gli apprendisti stregoni col mito politico e metafore ‘tossiche’ come l’Assedio al Potere, favorimmo la reductio ad unum, l’idea di andare tutti a Genova anziché restare molteplici ed evitare la trappola. Rispetto a Genova l’autocritica è stata tardiva, e rispetto a oggi era troppo in anticipo. Il risultato è che non è servita a granché, ci siamo solo lavacchiati la coscienza.»
La metafora dell’assedio alla zona rossa ha perso la sua forza evocativa e politica…
«Alla buon’ora. Violare le zone rosse era pura autoillusione, là dentro non c’era niente, in quei summit non si decideva nulla. Il potere capitalistico non sta chiuso in un fortilizio: è nel rapporto di produzione, nello sfruttamento quotidiano, nella valorizzazione finanziaria, nelle articolazioni sul territorio.Occupy Wall Street è già un passo avanti. Come dice McKenzie Wark, lì si tratta di occupare un’astrazione. Senza voler fare l’apologia di quel percorso, che conosce ora le prime crisi (speriamo di crescita), c’è un’intuizione più precisa su come funziona il potere. Discorso simile per il nostrano tentativo di “occupare Banca d’Italia”: non si voleva letteralmente occupare la banca, ma spostare l’attenzione dal teatrino politicante ai diktat del capitale. Insomma, niente banalità del tipo “Assediamo i palazzi del potere”. Detto ciò, non è impossibile usare bene un’immagine d’assedio, pensiamo ai NoTav quando parlano di ‘assediare il cantiere’. Il rovesciamento ironico è palese: nei piani di chi vuole imporre la TAV, doveva essere il cantiere ad assediare il territorio, invece è il territorio ad assediare il cantiere.»
Ora che la teologia della Grande Scadenza Nazionale è finita, esistono soluzioni alternative per produrre un conflitto incisivo e coniugare le istanze locali con l’idea di una coalizione sociale determinata ?
«Occupy Everything può essere considerato un buon precetto. L’Onda universitaria lo mise in pratica un anno fa, ai tempi del “Blocchiamo tutto”: le autostrade, il Colosseo, la Mole… Il movimento sembrava ubiquo, era pieno d’energia, poi la scadenza del 14 dicembre dissipò in un giorno tutta la forza accumulata. Crediamo sia sempre meglio colpire in più posti che trovarsi in un posto solo, però stiamo attenti: non è solo un problema di forme, di tattiche. Se non è chiaro chi pratica la piazza e perché, non c’è proposta sulle forme che tenga. Se i movimenti volano col pilota automatico e precipitano sempre nello stesso punto, è chiaro che il problema è a monte, riguarda la devastazione degli ultimi decenni, la poca chiarezza sull’attuale composizione di classe e, aggiungo, la vaghezza di proposte e parole d’ordine, dal “comune” all’evergreen “reddito di cittadinanza”.»

PENSIONI - FERRERO (PRC - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): L'’INPS È IN ATTIVO: TOCCARE LE PENSIONI NON HA SENSO. GOVERNO SUCCUBE DEI DIKTAT UE: SI DIMETTA



Roma, martedì 25 ottobre 2011
COMUNICATO  STAMPA
PENSIONI - FERRERO (PRC - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): L'’INPS È IN ATTIVO: TOCCARE LE PENSIONI NON HA SENSO. GOVERNO SUCCUBE DEI DIKTAT UE: SI DIMETTA
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:
«Toccare le pensioni è irrazionale e senza senso: il fondo Inps è in attivo, nessuno interverrebbe su un meccanismo che funziona, che non è in perdita».
Così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista,  in merito al dibattito sulle pensioni e sull’eventualità di una crisi di governo.
«È inaccettabile – continua Ferrero – che il governo italiano sia incapace di reagire ai diktat europei, significa che non è degno di rappresentare e governare il Paese.
Se l'esecutivo non è in grado di rispedire al mittente le intromissioni dell’Ue nella nostra politica economica non c’è soluzione: dimissioni subito e si vada al voto.
Qui il punto non è l'indipendenza delle regioni che non esistono ma dell'Italia».

martedì 25 ottobre 2011

TRA CINQUE ANNI IN ITALIA NON SI POTRA' PIU' ABORTIRE


IL BOOM DEGLI OBIETTORI 

TRA CINQUE ANNI IN ITALIA NON SI POTRA' PIU' ABORTIRE


Ha fatto dimezzare gli aborti e reso le coppie più consapevoli verso la maternità. Ha spezzato la clandestinità e spinto fuori dal silenzio il dramma secolare di milioni di donne. Adesso però la legge 194 rischia di scomparire. Nell'arco di cinque anni o poco di più. Travolta da un esercito di obiettori (il 70,7% dei ginecologi) che hanno desertificato i reparti d'interruzione volontaria di gravidanza, mentre per i pochi medici non obiettori la vita è diventata una trincea: emarginati, vessati, costretti a fare soltanto aborti e a turni massacranti, penalizzati nella carriera. 

PENSIONI: FERRERO, GOVERNO SUCCUBE DIKTAT UE, SI DIMETTA

PENSIONI: FERRERO, GOVERNO SUCCUBE DIKTAT UE, SI DIMETTA (ANSA) - ROMA, 25 OTT - «Toccare le pensioni è senza senso: il fondo Inps è in attivo, nessuno interverrebbe su un meccanismo che funziona». Così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista. «È inaccettabile che il governo italiano sia incapace di reagire ai diktat europei, significa che non è degno di rappresentare e governare il Paese. Se l'esecutivo non è in grado di rispedire al mittente le intromissioni dell'Ue nella nostra politica economica non c'è soluzione: dimissioni subito e si vada al voto».

Google, Facebook. Il prodotto sei tu

Report Il prodotto sei tu

Puntata di Report su come i social network utilizzano la vita privata delle persone per fare fatturato,
praticamente investendo a gratis.
Ne parló qualcuno tempo fa..

«L’incremento delle forze produttive sociali del lavoro, o delle forze produttive del lavoro direttamente sociale,socializzato (reso collettivo) mediante la cooperazione, la divisione del lavoro all’interno della fabbrica, l’impiego dellemacchine e in genere, la trasformazione del processo di produzione in coscienteimpiego delle scienze naturali, della meccanica, della chimica ecc. e della tecnologia per dati scopi, come ognilavoro su grande scala a tutto ciò corrispondente [...] questo incremento, dicevamo, della forza produttiva del lavoro socializzato in confronto al lavoro più o meno isolato e disperso dell’individuo singolo, e con esso l’applicazione della scienza – questo prodotto generaledello sviluppo sociale – processo di produzione immediato, si rappresentano ora come forza produttiva del capitale anziché come forza produttiva del lavoro, o solo come forza produttiva del lavoro in quanto identico al capitale; in ogni caso, non come forza produttiva del lavoratore isolato e neppure dei lavoratori cooperanti nel processo di produzione.
Questa mistificazione, propria del rapporto capitalistico in quanto tale, si sviluppa ora molto più di quanto potesse avvenire nel caso della pura e semplice sottomissione formale del lavoro al capitale.»

K. Marx, "Capitolo VI inedito del Capitale" (ed. it. Firenze, 1969; pagg. 57-58)

Il ruolo genocida della NATO


Le riflessioni del Compagno Fidel
Questa brutale alleanza militare si è trasformata nel più perfido strumento di repressione che la storia dell’umanità ha mai conosciuto.

La NATO ha assunto questo ruolo repressivo tanto rapidamente quanto la URSS, che era servita agli Stati Uniti come pretesto per crearla, ha smesso d’esistere.

Il suo criminale proposito divenne evidente in Serbia, un paese d’origine slava, il cui popolo lottò molto eroicamente contro le truppe naziste nella Seconda Guerra Mondiale.

Quando nel marzo del 1999 i paesi di questa nefasta organizzazione, nei loro sforzi per disintegrare  la Yugoslavia dopo la morte di Josip Broz Tito, inviarono le loro truppe in appoggio ai secessionisti del Kossovo incontrarono una forte resistenza in quella nazione le cui sperimentate forze erano intatte.

L’amministrazione  yankee, con i consigli del Governo di destra spagnolo di José María Aznar, attaccò l’emittente televisiva della Serbia, i ponti sul fiume Danubio e Belgrado, la capitale di questo paese. L’ambasciata della Repubblica Popolare della Cina fu distrutta dalle bombe yankee, vari funzionari morirono, e non ci potevano essere errori possibili, dichiararono gli autori.

Numerosi patrioti serbi persero la vita. Il presidente Slobodan Miloševiс, schiacciato dal potere degli aggressori e dalla scomparsa della  URSS, cedette alle esigenze Della NATO e ammise la presenza delle truppe di questa alleanza nel Kossovo con un mandato Della ONU e questo finalmente portò alla sua sconfitta politica e al suo successivo giudizio in tribunali per niente imparziali a L’Aia. È morto stranamente in prigione.

Se il leader della Serbia avesse resistito alcuni giorni ancora, la NATO sarebbe entrata in una grave crisi che era al punto di scoppiare. L’impero dispose così di molto più tempo per imporre la sua egemonia tra i sempre più subordinati membri di questa organizzazione.

Tra il 21 febbraio e il 27 aprile di quest’anno, ho pubblicato nel sito web CubaDebate nove Riflessioni sul tema, nelle quali ho ampliamente analizzato il ruolo della NATO in Libia e quello che secondo me sarebbe successo.

Per questo mi vedo obbligato ad una sintesi delle idee essenziali che ho esposto e dei fatti che sono avvenuto così come erano stati previsti, adesso che il personaggio centrale di questa storia, Muammar Al-Gaddafi, è stato ferito gravemente dai più moderni  cacciabombardieri della NATO, che hanno intercettato e reso inutile il suo veicolo, lo hanno catturato vivo e assassinato per mano degli uomini che questa organizzazione militare ha armato.

Il suo cadavere è stato sequestrato ed esibito come un trofeo di guerra, una condotta che viola i più elementari principi delle norme musulmane e di altri credo religiosi che prevalgono nel mondo.

Si annuncia che molto presto la Libia sarà dichiarata “Stato democratico e difensore dei diritti umani”.

Mi vedo obbligato e a dedicare varie Riflessioni a questi importanti e significativi fatti. Prosegue domani, lunedì.

Fidel Castro Ruz – 23 ottobre 2011
Ore 18.10

(Trad. Granma Int.)

Safe European Home Da Parigi a Londra; da Atene a Roma. Cosa ci dicono le rivolte nelle metropoli europee


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Parliamo di crisi economica non perché i poveri sono poveri o perché milioni di persone muoiono per fame o per malattie curabilissime. Parliamo di crisi economica perché i capitalisti non riescono ad avere saggi di profitto adeguati ai propri investimenti di capitale, perché le imprese e le banche falliscono, perché il profitto ristagna o addirittura cala... La crisi è sempre crisi del capitale, sebbene le sue conseguenze si riversino drammaticamente sulla condizione dei lavoratori in termini di aumento della disoccupazione e di riduzione dei salari. 

Checché ne dicano i vari sindacalisti, la soluzione della crisi non risiede nell'aumento del salario. E non risiede in qualunque altra chiacchiera del tipo "noi la crisi non la paghiamo" o "noi il debito non lo paghiamo". E' vero proprio il contrario. Dentro il quadro del modo di produzione capitalistico sono i proletari e non i capitalisti, che pagano le conseguenze della crisi. Ed è proprio per questa ragione che l'attacco deve essere portato al cuore del problema, al capitalismo, senza limitarsi a qualche sua espressione secondaria o simbolica.

Infatti, i lavoratori di tutto il mondo sono sotto attacco e in modo specifico lo sono i lavoratori del centro imperialista - tra cui quelli europei - il cui reddito deve essere ridotto per rialzare i saggi di profitto. 
 Non stupiscono, quindi, le ricette della BCE che tutti i governi (di centro, di destra e di sinistra) corrono ad applicare. Quello che stupirebbe (e soprattutto preoccuperebbe) è che non si cogliesse fino in fondo la necessità di costruire una progettualità politica capace di andare oltre alla dimensione puramente estetica o economicistica del conflitto. Gli “elenchi della spesa”  (vogliamo “questo” e “quello”) e i proclami ad effetto (noi non paghiamo “questo” e “quello”) sono solo chiacchiere in un’epoca in cui i “bei tempi” delle briciole che cadevano dal tavolo del padrone sono ormai tramontati.

 

I riots in Europa ci dicono che la rabbia c'è, almeno in alcuni settori giovanili non influenzati dai soliti personaggi e movimenti decotti.

Ci dicono anche che questa rabbia può trasformarsi in coscienza? Forse; oggi è presto per dirlo e comunque questo non avverrà spontaneamente. Se la coscienza fosse un prodotto spontaneo – come qualcuno sembra ancora illudersi - le cose sarebbero già cambiate da secoli.

 

Certamente una cosa si può dire.

Che l'auto celebrazione estetica del conflitto e la sua relega alla dimensione esistenzialistica sarebbe la peggiore delle morti politiche. E che un conflitto cieco, senza progettualità - un “anti” senza un “per” - è destinato inevitabilmente ad essere depotenziato, strumentalizzato, sconfitto.


 

Informazioni:
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Critica rivoluzionaria dell'esistente

Teoria e prassi per il non ancora esistente


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Da Parigi a Londra; da Atene a Roma. Cosa ci dicono le rivolte nelle metropoli europee


Venerdì 28 ottobre 2011 ore 21
 c/o Cantiere Sociale Versiliese
ex scuola INAPLI, Via Belluomini
Quartiere Varignano
VIAREGGIO (LU)
Sabato 5 novembre 2011 ore 16
 c/o Centro culturale e di documentazione Bertolt Brecht
Piazzetta San Gaetano 1
SCHIO (VI)
Proiezione del film "This is England" e commento/dibattito sulla situazione politica e sociale in Europa

 

***

 

In allegato un “vecchio” (luglio 2010) commento diPrimomaggio sulle indicazioni della Banca Centrale Europea in tema di gestione della crisi e ammortizzatori sociali, dal titolo“L'Europa reale e le politiche del lavoro per la BCE”

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