giovedì 6 ottobre 2011

[ Montescudaio ] Poggio Gagliardo un inquinamento centenario.


Ma la magistratura sa tutto veramente ?

Poggio Gagliardo un inquinamento centenario.
I fatti: Il 30 Aprile 2004, su segnalazione dell’ASL  i sindaci di Cecina e Montescudaio fecero chiudere sei pozzi nella zona di Poggio Gagliardo e terreni limitrofi per inquinamento da sostanze chimiche. Il 4 Maggio 2004, i carabinieri del NOE/NAS sequestrarono l’area dell’ex conceria Massini, ritenuta tra le probabili fonti di inquinamento, con l’avvio di garanzia per l’ex titolare della stessa, in quanto gli inquinanti trielina, etilene, e tetracloruro potevano essere riconducibili alle attività della stessa industria.La Regione Toscana, in data 22/06/2006, pubblicò un documento sulle indagini eseguite a Poggio Gagliardo, fatte per analizzare il terreno e ricercare le cause dell’inquinamento.A pag. 40, siccome il GEORADAR, aveva evidenziato la presenza d’anomalie         ( tav. 8 ) si legge: “ Il saggio effettuato nelle vicinanze del piezometro CS7 ha rilevato la presenza di una vecchia cisterna in metallo, di forma cilindrica , con una parte superiore in vista, di circa 3 m di lunghezza, posta ad 1,1 m di profondità, ( la lunghezza completa non è stata possibile accertarla, in quanto non è stato possibile completare lo scavo per la presenza di una soletta di cemento armato ), comunque con lo scavo sono stati individuati il tombino di carico in muratura, riempito di detrito, ed il gancio di sollevamento. “ A pag. 41  oltre due foto esplicative del rinvenimento del serbatoio   ( fig. 13 )   si legge:  “E’ da rilevare che la presenza della soletta di cemento armata ( armata con rete elettrosaldata spessore 8 cm ) , realizzata di RECENTE , non ha permesso di completare lo scavo per definire la lunghezza del serbatoio individuato ed inoltre ha determinato l’impossibilità di accertare la presenza di ULTERIORI SERBATOI INTERRATI. Si ritiene opportuno segnalare la  LEGITTIMITA’ dell’esecuzione della soletta, essendo l’area soggetta a vincolo d’intervento edilizio. Si ritiene pertanto opportuno completare le attività con la  RIAPERTURA DELLO SCAVO , verificando per il serbatoio già rinvenuto il contenuto mediante svuotamento del pozzetto comprendente il bocchettone di scarico, apertura dello stesso e campionamento del contenuto; inoltre  il proseguimento dello scavo dovrà indicare la presenza di altri serbatoi interrati, che se rintracciati, saranno sottoposti a campionamento per determinare le caratteristiche del contenuto, “
Nel 2007, la ERREMME ( probabilmente riconducibile alla famiglia          ( Massini ) , ottiene il permesso di costruire sui terreni dell’ex conceria, dal comune di Montescudaio. La Regione stà pompando l’acqua inquinata dai pozzi avvelenati per evitare ulteriori danni ambientali e sanitari ? per ora abbiamo speso ( perché sono soldi nostri ! ) oltre 5 milioni di euro.
Ci domandiamo:
La magistratura è a conoscenza del documento del 22/06/2006 ? .
Viste  le indagini  che erano in corso su quei terreni, sono state rispettate tutte le preoccupazioni sanitarie, ambientali, legislative, giudiziarie, prima di dare il permesso di costruire ?
A fronte del documento del 22/06/2006 ( pag. 40 e 41 ), la Regione, L’ASL, l’ ARPAT, il comune di Montescudaio , quali iniziative hanno espletato per la ricerca della verità e per la salvaguardia della salute dei cittadini ? L’acqua inquinata che viene pompata dai pozzi , prima di andare a finire nel fiume Cecina ( ? ), viene opportunamente disinquinata, e chi esegue i controlli e con cadenza periodica ?.E’ possibile che le analisi del pozzo della Ladronaia vengano rese pubbliche ?.
SUGGERIMENTI
Se non è già stato fatto , perché non riaprire gli scavi per cercare sotto la soletta di cemento armato e nelle prossimità della stessa, per vedere veramente cosa c’è sotto ?.
Se ci fossero altre cisterne interrate, con magari ancora veleni dentro, non sarebbe meglio che venissero recuperati all’inizio, invece di percolare per tutta la collina ?.
La Regione giustamente vuole rivalersi dei soldi spesi per il Disinquinamento ma dovrebbe pagare chi ha inquinato ! Dovrebbero pagare coloro che dovevano controllare e non l’hanno fatto in modo esauriente. Ci riesce difficile comprendere perché debbano pagare i cittadini/proprietari se sono incolpevoli del disastro ambientale.
Belcari Renzo
 Partito Rifondazione Comunista- Federazione della Sinistra di Cecina
5 ottobre 2011 

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