Ma la magistratura sa
tutto veramente ?
Poggio Gagliardo un
inquinamento centenario.
I fatti: Il 30 Aprile
2004, su segnalazione dell’ASL i
sindaci di Cecina e Montescudaio fecero chiudere sei pozzi nella zona di Poggio
Gagliardo e terreni limitrofi per inquinamento da sostanze chimiche. Il 4
Maggio 2004, i carabinieri del NOE/NAS sequestrarono l’area dell’ex conceria
Massini, ritenuta tra le probabili fonti di inquinamento, con l’avvio di
garanzia per l’ex titolare della stessa, in quanto gli inquinanti trielina,
etilene, e tetracloruro potevano essere riconducibili alle attività della
stessa industria.La Regione Toscana, in data 22/06/2006, pubblicò un documento
sulle indagini eseguite a Poggio Gagliardo, fatte per analizzare il terreno e
ricercare le cause dell’inquinamento.A pag. 40, siccome il GEORADAR, aveva
evidenziato la presenza d’anomalie ( tav. 8 ) si
legge: “ Il saggio effettuato nelle vicinanze del piezometro CS7 ha rilevato la
presenza di una vecchia cisterna in metallo, di forma cilindrica , con una
parte superiore in vista, di circa 3 m di lunghezza, posta ad 1,1 m di
profondità, ( la lunghezza completa non è stata possibile accertarla, in quanto
non è stato possibile completare lo scavo per la presenza di una soletta di
cemento armato ), comunque con lo scavo sono stati individuati il tombino di
carico in muratura, riempito di detrito, ed il gancio di sollevamento. “ A pag.
41 oltre due foto esplicative del
rinvenimento del serbatoio ( fig. 13 ) si legge:
“E’ da rilevare che la presenza della soletta di cemento armata ( armata
con rete elettrosaldata spessore 8 cm ) , realizzata di RECENTE , non ha
permesso di completare lo scavo per definire la lunghezza del serbatoio
individuato ed inoltre ha determinato l’impossibilità di accertare la presenza
di ULTERIORI SERBATOI INTERRATI. Si ritiene opportuno segnalare la LEGITTIMITA’ dell’esecuzione della
soletta, essendo l’area soggetta a vincolo d’intervento edilizio. Si ritiene
pertanto opportuno completare le attività con la RIAPERTURA DELLO SCAVO , verificando per il serbatoio già
rinvenuto il contenuto mediante svuotamento del pozzetto comprendente il
bocchettone di scarico, apertura dello stesso e campionamento del contenuto;
inoltre il proseguimento dello
scavo dovrà indicare la presenza di altri serbatoi interrati, che se
rintracciati, saranno sottoposti a campionamento per determinare le
caratteristiche del contenuto, “
Nel 2007, la ERREMME
( probabilmente riconducibile alla famiglia ( Massini ) , ottiene il permesso di
costruire sui terreni dell’ex conceria, dal comune di Montescudaio. La Regione
stà pompando l’acqua inquinata dai pozzi avvelenati per evitare ulteriori danni
ambientali e sanitari ? per ora abbiamo speso ( perché sono soldi nostri ! )
oltre 5 milioni di euro.
Ci domandiamo:
La magistratura è a
conoscenza del documento del 22/06/2006 ? .
Viste le indagini che erano in corso su quei terreni, sono state rispettate
tutte le preoccupazioni sanitarie, ambientali, legislative, giudiziarie, prima
di dare il permesso di costruire ?
A fronte del
documento del 22/06/2006 ( pag. 40 e 41 ), la Regione, L’ASL, l’ ARPAT, il
comune di Montescudaio , quali iniziative hanno espletato per la ricerca della
verità e per la salvaguardia della salute dei cittadini ? L’acqua inquinata che
viene pompata dai pozzi , prima di andare a finire nel fiume Cecina ( ? ),
viene opportunamente disinquinata, e chi esegue i controlli e con cadenza
periodica ?.E’ possibile che le analisi del pozzo della Ladronaia vengano rese
pubbliche ?.
SUGGERIMENTI
Se non è già stato
fatto , perché non riaprire gli scavi per cercare sotto la soletta di cemento
armato e nelle prossimità della stessa, per vedere veramente cosa c’è sotto ?.
Se ci fossero altre
cisterne interrate, con magari ancora veleni dentro, non sarebbe meglio che
venissero recuperati all’inizio, invece di percolare per tutta la collina ?.
La Regione
giustamente vuole rivalersi dei soldi spesi per il Disinquinamento ma dovrebbe
pagare chi ha inquinato ! Dovrebbero pagare coloro che dovevano controllare e
non l’hanno fatto in modo esauriente. Ci riesce difficile comprendere perché
debbano pagare i cittadini/proprietari se sono incolpevoli del disastro
ambientale.
Belcari Renzo
Partito Rifondazione Comunista-
Federazione della Sinistra di Cecina
5 ottobre 2011
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