venerdì 24 febbraio 2012

Servizio idrico nell’Ato 3 Medio Valdarno. Il ministero ha espresso quindici prescrizioni


CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

Servizio idrico nell’Ato 3 Medio Valdarno. Il ministero ha espresso quindici prescrizioni su aspetti rilevanti della revisione del piano d’ambito. Sgherri”rilievi pesanti. Presenterò urgentemente un interrogazione in merito”


Firenze, 24 febbraio. Servizio idrico nell’Ato 3 Medio Valdarno. Con decreto del 20 gennaio 2012 il ministero dell’ambiente (la direzione generale per la tutela del territorio e  delle risorse idriche) si è espresso sulla revisione del  Piano d’Ambito 2010 – 2021 dell’Ato stesso. A quanto si legge ha sì dichiarato correttamente redatto il Piano però avanzando, tramite quindici prescrizioni, pesanti e sostanziali rilievi al documento stesso. Fra esse vi l’indicazione dell’esclusione di una serie di voci dal computo dei costi operativi, di “escludere dal calcolo tariffario la componente di conguaglio relativo all’atto di transazione del 23 marzo 2007”, di “rideterminare i pagamenti agli enti locali procedendo a escludere la quota di valorizzazione del patrimonio conferito al gestore e rimodulare la quota destinata al rimborso dei mutui in funzione dell’effettivo andamento delle rate  corrisposte dai comuni”, e soprattutto – settima prescrizione – “escludere dal calcolo tariffario la componente della remunerazione del capitale investito relativa alle immobilizzazioni in corso”,  nonché, non certo ultima per importanza, “formulare l’impegno a non riconoscere a piè di lista i costi connessi alle nuove attività.” Ecc. Il documento ministeriale – corposo e non certo di facile lettura – fa emergere alcuni elementi a mio avviso “lampanti” che vanno oltre una questione di paludata e mera analisi contabile in quanto si toccano aspetti e relative  conseguenze  per i finanziamenti da parte degli enti pubblici e la determinazione  della tariffa pagata dai cittadini: se si è dovuti giungere alla richiesta di esclusione da parte del Ministero di tutti questi costi corrisposti al gestore  significa che essi erano più o meno implicitamente e tacitamente inseriti nel piano! Modalità certo che non può che essere fonte di inquietudine. Un altro aspetto di questo tipo: in merito agli investimenti – per gli anni 2005 – 2009 – ,degli oltre duecentoventi milioni di euro previsti nel Piano d’ambito, a carico della tariffa, il gestore ne ha realizzati poco più di cento settanta, ed il resto ?  Si poteva destinarli a nuovi investimenti oppure destinarli a ridurre la tariffa pagata dai cittadini. E nonostante questa situazione emerge che con la revisione del 2007 si è previsto di riconoscere un contributo straordinario di circa 2,5 milioni di euro per mancati ricavi in merito a investimenti collegati agli allacciamenti non coperti dai contributi degli utenti!Scelta bocciata dal documento Ministeriale. Di fronte a tutto questo annuncio l’impegno a presentare urgentemente un’interrogazione alla Giunta regionale su questa vicenda, per capire quali siano le conseguenze di quanto prescritto dal Ministero: sulla questione del recupero delle risorse non effettivamente spese – come sopra ricordato – (quindi la possibile re immissione fra gli investimenti nel piano d’ambito o riduzione della tariffa ), così sul come verrà affrontata la questione di tutti le voci che devono essere escluse dai costi operativi, dai conguagli, dal calcolo della tariffa ecc. Se quindi inoltre nell’ambito delle prescrizioni si ravvisino o meno modalità non corrette da parte del gestore. Certo risposte che potranno – ne siamo consci –  giungere per quanto riguarda le competenze regionali, su una vicenda che – tanto più alla luce della creazione dell’Ato unico regionale delle acque – non può che essere di interesse della Regione, in quanto l’Ato in questione rappresenta un pezzo del medesimo e la vicenda va a toccare quindi l’ambito più generale e le nuove autorità che dalla riforma regionale degli Ato sono scaturite. Senza dimenticare che la prescrizione ministeriale che indica di escludere la remunerazione del capitale investito relativa alle immobilizzazioni è elemento che tocca pienamente quanto stabilito dall’esito referendario dello scorso giugno! Auspico che – per quanto di competenza – la Regione compia ogni passo per il recepimento delle prescrizioni ministeriali – che ci paiono tutte favorevoli ai cittadini -, così anche da far evitare eventuali ricorsi da qualcuno dei soggetti coinvolti nella vicenda.

La  Capogruppo Monica Sgherri

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