domenica 18 marzo 2012

Affitti, la Regione in aiuto delle fasce deboli



Tirreno 17 marzo

Affitti, la Regione in aiuto delle fasce deboli 
Firmata un’intesa in 13 punti con i sindacati: nascerà un osservatorio. Nel 2010 eseguiti 2652 sfratti 
dramma casa


di Alessandro Agostinelli 
FIRENZE Un protocollo d’intesa in 13 punti per affermare il diritto all'abitare come diritto inalienabile, di fronte a una crisi degli alloggi che sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie in Toscana.
L’intesa è stata firmata ieri a Firenze tra la Regione – rappresentata dall'assessore al welfare Salvatore Allocca – e sindacati e rappresentanti degli inquilini (Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini della Toscana). I dati sono infatti allarmanti. Ci sono 24.000 domande inevase nelle graduatorie degli alloggi popolari, mentre crescono i ricorsi per sfratto (oltre 18.000 istanze tra il 2009 e il 2011). Nel 2010 sono stati eseguiti 2.652 sfratti di cui l'87% per morosità. Da qui l’impegno della Regione. Il protocollo sottoscritto ieri prevede 13 aree di intervento prioritarie ed istituisce un tavolo di lavoro che analizzerà, periodicamente, le azioni da sviluppare. Tra i punti più importanti, completare il percorso per la costituzione di un Osservatorio regionale sul fabbisogno abitativo e sullo stato dell'edilizia residenziale pubblica, favorire il passaggio da casa a casa delle famiglie sottoposte a sfratto, allargare l'offerta abitativa in affitto a canone sociale per le fasce deboli e le nuove povertà, finanziare progetti e iniziative a sostegno della locazione privata a canone agevolato, favorire la costituzione di Agenzie casa a livello comunale e intercomunale per l'incontro domanda-offerta, sostenere i Comuni per la realizzazione di interventi di edilizia sociale attraverso piani di recupero di aree già edificate o aree demaniali a disposizione, specie quelle militari, di enti locali e Asl. «Il diritto ad avere una casa - ha spiegato l'assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca - non può essere messo in discussione. In tutta Italia ogni anno vengono presentate 400mila domande per il fondo di sostegno affitti e c'è una previsione di 200mila sfratti per morosità incolpevole per i prossimi cinque anni. Sono dati che spaventano e che esigono una risposta non più differibile. Una risposta che abbraccia i diritti sociali, la salute, la qualità abitativa e le condizioni economiche dei cittadini. E che i Comuni, con le risorse proprie, non sono in grado di garantire». Sul tema interviene anche Alfredo De Girolamo, presidente del Cispel: «La casa – dice – è un dramma quotidiano su cui occorre intervenire rapidamente». Se guardiamo soltanto ai giovani toscani, sono 75.000 quelli fra i 25 e i 34 anni che vivono ancora insieme ai genitori e non possono uscirne perché disoccupati o con stipendi che non coprono il pagamento di un affitto. Le aziende del "settore Casa" di Confservizi Cispel hanno perciò chiesto alla Regione una politica sulla casa che garantisca finanziamenti costanti al settore; l'approvazione della proposta di legge sulla vendita del patrimonio di edilizia popolare; una corretta politica dei canoni bloccati dal 1996. «La situazione si è aggravata a causa della crisi economica, ma anche perché manca nel nostro Paese una politica della casa - ha ribadito De Girolamo».

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