venerdì 2 marzo 2012

Fusti persi in mare nei pressi della Gorgona. Interrogazione di Sgherri in Regione.


Sgherri:"celerità sul recupero, monitoraggio continuo e nuove regole"

Interrogazione presentata ieri giovedì 1 marzo.

Fusti persi in mare nei pressi della Gorgona. Interrogazione di Sgherri. Sgherri:”è necessario avere certezze sul celere recupero e che si arrivi concretamente a nuove regole sulla sicurezza, nonché ad un monitoraggio in continuo – e relativa informazione – della situazione.”

 

Firenze 1 marzo. Se rassicura che le ultime analisi compiute sul pescato escludano rischi per la salute umana, certo il permanere in mare dei fusti – e la scoperta che alcuni sarebbero aperti e che si stiano spostando in mare – aumenta ogni giorno il rischio che la situazione possa cambiare e concretizzi l’inquinamento del mare, del pesce e l’immissione conseguente nella catena alimentare. Per questo è necessario che vi sia un monitoraggio continuo della situazione e relativa informazione alle istituzioni coinvolte e ai cittadini, nonché si compiano tutto quanto possibile perché Grimaldi Lines presenti e metta in atto al più presto il più volte annunciato piano di recupero dei fusti e che vengano individuati quelli che mancano all’appello. Si è già perso troppo tempo! Per quanto riguarda invece il futuro, perché questi incidenti non si ripetano, aspettiamo ancora – a quanto ci consta - gli annunciati provvedimenti del governo in merito alla modifica delle rotte, a norme che garantiscano uno stivamento dei carichi in sicurezza e, soprattutto, di limiti al transito di cargo con carichi pericolosi in condizioni di mare avverso. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega le domande e le motivazioni di fondo dell’interrogazione presentata oggi alla Giunta sulla vicenda dei fusti persi dal cargo Venezia lo scorso 17 dicembre nei pressi dell’Isola di Gorgona. Insomma chiarezza su una vicenda – sulla quale la Regione ha tenuto certo la massima attenzione dal momento dei fatti – affinché si faccia di tutto perché il mare in questione – facente parte del parco dell’arcipelago toscano e del Santuario internazionale dei cetacei – non si trasformi più in futuro in una “discarica” e, per l’oggi, che non si producano danni gravissimi a causa di quanto accaduto.

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