Marchionne e Monti, due facce della stessa politica antioperaia, da sconfiggere con la lotta e l’unità di classe!
Compagni, operai,
i padroni, Fiat in testa, vogliono aumentare lo sfruttamento e facilitare i licenziamenti nelle condizioni della recessione. Perciò cancellano diritti e contratti, escludono dalle fabbriche i sindacati conflittuali, discriminano gli operai.
Il governo dei “tecnici” reclutati dall’oligarchia finanziaria fa suo questo disegno reazionario, portando avanti una politica ultra-liberista. Dopo aver liquidato le pensioni di anzianità, vuole sferrare il colpo all’art. 18 e agli ammortizzatori sociali. Può contare sull’appoggio delle destre, dei liberal-riformisti e dei vertici sindacali collaborazionisti.
L’obiettivo comune di Marchionne e Monti consiste nel far uscire i capitalisti dalla crisi a spese degli operai.
In questa situazione si intensifica la lotta di classe. Lo sciopero dei metalmeccanici del 9 marzo ne rappresenta un passaggio importante, non solo per gli operai, ma per tutti gli sfruttati e le masse popolari.
Difendiamo con la lotta il posto di lavoro, i nostri diritti, il CCNL
Nessuna deroga o modifica all’art. 18
Esigiamo l’aumento dei salari, il reddito ai disoccupati
Lottiamo uniti contro Marchionne e il governo del capitale finanziario
La lotta degli operai FIAT è la lotta di tutti i lavoratori!
Lo sciopero deve segnare l’avvio di una stagione di forte mobilitazione, da sviluppare col fronte unico di lotta di tutti i proletari contro i capitalisti, il loro comitato di affari di Palazzo Chigi e gli zerbini sindacali.
Con la lotta determinata e prolungata nelle fabbriche, nelle piazze, nei territori devastati dalla crisi e dalla sete di profitti, possiamo sconfiggere i piani padronali e i diktat dell’UE imperialista, creare i rapporti di forza che servono ad imporre le esigenze degli operai, delle masse popolari, dei giovani “senza futuro”.
Non lasciamoci paralizzare dagli inganni e dalla demagogia del governo e dei suoi complici, così come dal moderatismo e dalle politiche che dividono la classe operaia.
All’offensiva capitalista dobbiamo rispondere sviluppando l’unità d’azione dal basso, con gli scioperi unitari, l’elezione di comitati di lotta, di agitazione, col rafforzamento dell’opposizione sindacale di classe.
Esigiamo e prepariamo lo sciopero generale di tutte le categorie, che veda la partecipazione attiva dei disoccupati, degli studenti, delle donne, etc.!
Occorre saldare le varie espressioni della lotta di classe in un solo torrente di lotta, su un programma di difesa intransigente dei nostri interessi, per spazzare via il governo antidemocratico di Monti, ed aprire la strada a un’alternativa di rottura col sistema capitalista.
Il periodo delle illusioni parlamentari e del “dialogo sociale” è alle nostre spalle. L’imperialismo ha dimostrato di non poter essere riformabile, generando solo parassitismo, reazione politica, guerre di rapina.
La sola via di uscita positiva dalla crisi del capitalismo è la lotta consapevole per rovesciarlo ed edificare un sistema economico basato sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione, governato dagli operai e dagli altri lavoratori sfruttati.
Non è vero che non c’è un’alternativa. Le risorse, le forze produttive ci sono, è la borghesia che le distrugge, che impedisce di usarle a favore della maggioranza della società.
Di qui la necessità vitale di disporre di una direzione politica rivoluzionaria, separandoci nettamente e definitivamente dai sostenitori del sistema vigente. Costituiamo nuclei comunisti nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, organizziamoci e uniamoci sulla base del marxismo-leninismo per formare il Partito comunista del proletariato d’Italia!
Piattaforma Comunista
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Per contatti e contributi: teoriaeprassi@yahoo.it
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