sabato 10 marzo 2012

VENDOLA STA DANNEGGIANDO LA LOTTA PER L'ACQUA PUBBLICA NON SOLO IN PUGLIA MA ANCHE IN TOSCANA



VENDOLA STA DANNEGGIANDO LA LOTTA PER L'ACQUA PUBBLICA NON SOLO IN PUGLIA MA ANCHE IN TOSCANA




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Emiliano e Vendola
l’asse «spaccatutto»
di MICHELE COZZI
BARI - Emiliano spacca tutto. La sua è tutta un carriera politica controcorrente e con una non mascherata vena populista. Così anche la sua «uscita» per lanciare la sua candidatura alla Regione ha fatto rumore non tanto per il fatto in sè, quando per la novità dell’Emiliano-pensiero: una lista civica, in un logica pre e anti-politica e con l’asse con Vendola e De Magistris. Che ne pensano i parlamentari del Pd?

«Mi sta bene - dice il senatore Alberto Maritati - che Emiliano si candidi alla Regione, è uno dei migliori sindaci d’Italia, è una persona generosa». Ma sulla novità politica è più «freddo»: «La politica nazionale richiede maggiore attenzione. Se dobbiamo migliorare i partiti la strada non è l’antipolitica. Bisogna abbattere gli eccessi: dal protagonismo al clientelismo». Non crede molto all’ipotesi di una lista civica nazionale: «Ma per fare cosa? Solo per vincere le elezioni? E poi chi governa, con quale programma? Qui parliamo del Paese».

Per Gero Grassi, «Emiliano supplisce a un vuoto del Pd perché se il partito fosse propositivo, Emiliano non troverebbe troppo spazio. Per questo non si può criminalizzarlo perché svolge un ruolo di supplenza. Lui si muove seguendo la sua storia, agitando la clava perché questo è il suo stile, non gli si può chiedere di essere delicato». Sul «movimentismo» di Emiliano espone la sua teoria: «Michele e Vendola hanno un protagonismo finalizzato alle loro rispettive candidature, e le proposte che lanciano ne sono una conseguenza. Emiliano come Berlusconi farebbe il morto al funerale e la sposa al matrimonio».

Francesco Boccia parla di «vicenda semplicemente surreale. La legislatura in Regione finisce nel 2015 e 4 anni prima è iniziata la fuga dell'attuale presidente dalle sue responsabilità. Se fosse successo in un altro Paese avrebbe i forconi sotto il palazzo. La politica passa dal potere dei mariuoli che fanno del voto di scambio, delle clientele e dell'utilizzo dei soldi pubblici l'unica loro ragione di vita (oggi il simbolo è Lusi, ma la lista è tristemente e infinitamente lunga... Puglia compresa), ai masanielli dalla pancia piena. Quelli che ti parlano con passione del dolore degli altri abusando della posizione di privilegio in cui vivono. Oggi in questa seconda categoria ci ritroviamo due campioni straordinari: il presidente della Regione, che dice di essere come un francescano, dimostrando di non essere mai entrato in un convento di francescani... avete mai visto francescani in auto blu o su un attico per un aperitivo intellettualoide? E il sindaco di Napoli, rinviato a giudizio per la natura dell'inchiesta che l'ha reso famoso e quindi uomo politico. Per la politica con la P maiuscola, quando una persona viene rinviata a giudizio si dimette e si difende. Evidentemente non vale per i masanielli. Cosa hanno fatto su rifiuti e lavoro?». Drastico sulla lista civica: «Liberi di farlo, ne hanno il diritto. Ma oltre al tentativo di sfasciare il Pd, tentativo che fanno almeno una volta all'anno sia a Napoli, a Bari che a Roma, e a parte l'antiberlusconismo un po’ fuori moda, con quale spicchio di programma? » Su Emiliano, aggiunge che «se facesse il sindaco di Bari a tempo pieno come lo sa fare non avrebbe rivali e avversari. Ma si può fare questo dibattito 4 anni prima?»

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