venerdì 31 agosto 2012

Scippati del treno Vivalto i pendolari del Valdarno


Scippati del  treno Vivalto i pendolari del Valdarno; il convoglio rialzato da 760 posti, sostituito un treno con soli 460 posti. Sovraffollamento, convogli degradati, carrozze chiuse senza condizionamento e riscaldamento, guasti e ritardi quotidiani. L’assuefazione e la subordinazione delle Amministrazioni Locali lasciano che continui indisturbata  Trenitalia a produrre disservizi e a violare i diritti dei pendolari. Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di intervenire,  in un momento in cui la crisi economica e il prezzo della benzina ha sfondato il muro dei due euro al litro in toscana, rimuovendo all’origine   la scadente e inadeguata  offerta di servizio di trasporto e incrementando ove è possibile il trasporto ferroviario.    
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.


Apprendiamo dalla stampa che nuovamente la pazienza dei pendolari sulla tratta valdarnese è messa a dura prova. Infatti sulla tratta che collega il territorio del Valdarno a Firenze si è verificato che Trenitalia ha sostituito il treno rialzato chiamato Vivalto con una capacità di 760 posti, ad un convoglio ordinario con 460 posti.
La mancanza di 300 posti a sedere ha provocato il sovraffollamento del convoglio messo disposizione dalle ferrovie, con la conseguente e sacrosanta protesta per il continuo trattamento subordinato dei pendolari rispetto alle necessità degli 84 tra Freccia Rossa e Frecciargento o i 26 Italo già in transito sulla tratta.
Ritardi e disservizi dunque, che secondo l’ennesima  denuncia del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, arrivano a saturare il pesante fardello portato dai lavoratori e pendolari in genere che per poter andare a lavorare debbano subire l’umiliazione di accalcarsi come bestie per ottenere quello che in una società civile è un diritto primario quello della mobilità.
Rifondazione Comunista sostiene da sempre la lotta dei comitati di pendolari, per arrivare al raggiungimento di un a mobilità sostenibile, sia nella qualità che nella economicità del sistema. In un momento in cui la crisi economica e il prezzo della benzina ha sfondato il muro dei due euro al litro in toscana, è ancora più necessario che le istituzioni e le società addette a svolgere servizi di trasporto facciano una sforzo per incrementare la capacità di trasporto su ferro nei territori raggiunti dalle linnee ferroviarie  destinando così parti di risorse alla gomma dove le linee ferroviarie non esistono.

Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali, nel rinnovare la piena solidarietà ai pendolari, costretti a subire continui disagi e violazioni dei loro diritti, chiedono al presidente della Giunta Provinciale e all'Assessore competente:
-di avanzare richiesta ufficiale di spiegazione a Trenitalia dei fatto in oggetto, sulla sostituzione del treno Vivalto con un convoglio con capacità di 300 posti inferiore;
- Se e quali siano i riscontri  emersi dai monitoraggi fatti dalla Regione sull’ episodio esposto in narrativa e se sia più volte reiterato ed in generale sulla qualità del servizio svolto da Trenitalia sulla relativa tratta.
- Inoltre chiediamo che la Provincia di Firenze si faccia interprete presso la Regione Toscana -dove il prezzo della benzina ha drammaticamente sfondato il muro dei due euro al Litro-  dell’immediato blocco delle tariffe sull’intero territorio Regionale e di un piano di incremento del servizio su rotaia nei territori serviti dalle linee ferroviarie.
- Infine chiediamo e di sapere quali iniziative intende attivare la Provincia di Firenze per difendere e qualificare il sistema della mobilità locale su ferro e per tutelare i pendolari sul piano dei servizi, dei costi   e della qualità garantendo per tutti il diritto alla mobilità


Andrea Calò                                                    Lorenzo Verdi

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