venerdì 23 novembre 2012

Sgherri. Serve una cabina di regia: La riorganizzazione del servizio sanitario regionale non può avvenire a scapito di una pronta risposta assistenziale



 
CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

Sgherri. Serve una cabina di regia: La riorganizzazione del servizio sanitario regionale non può avvenire a scapito di una pronta risposta assistenziale ai cittadini e della tutela dei lavoratori e senza che la stessa sia costantemente orientata, monitorata e corretta dall’organo consiliare.

Quanto compare sulle cronache quotidiani sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale e sul controllo della spesa desta profondo allarmismo.
Il sopralluogo all’isola dell’Elba della Commissione Sanità, e la mozione approvata in seguito all’unanimità dal Consiglio Regionale sono  solo la punta di un iceberg  e di una situazione che rischia di sfuggire al controllo e alla condivisione.
E’ evidente che il contenimento della spesa inappropriata è obiettivo obbligatorio e condivisibile ma non deve avvenire a scapito dell’assistenza sanitaria, delle prestazioni e dei servizi,  a partire dallo svuotamento di presidi sanitari e sociosanitari, sia ospedalieri che territoriali.
L’annuncio della riduzione o della cancellazione sino a gennaio 2013  dell’attività di chirurgia programmata desta sgomento perché sembra alludere che si concretizzi il pericolo che la riorganizzazione e il contenimento della spesa sanitaria regionale si traduca in un allungamento dei tempi di attesa nelle liste. Cosa che ci sembra riconfermata  anche dall’annuncio della chiusura di 4 sale operatorie a Torregalli (e dei relativi 18 posti letto).  Non si capisce la compatibilità di queste scelte con la programmazione e l’uso oculato degli investimenti fatti (nuove sale operatorie chiuse) visto che sullo stesso stile di Torregalli sembrano anche quelle del Serristori di Figline (annunciata chiusura di 12 posti letto sulla chirurgia programmata) Ponte a Niccheri e Santa Maria Nuova.
Operarsi sarà difficile e dovremo aspettare di più, non è solo un problema di disagio in più al paziente perché sorge  di conseguenza il legittimo dubbio se non aumentaerà il rischio di non garantire più che l’intervento avvenga nei tempi dovuti e  necessari, ossia che arrivino i casi del “troppo tardi”.
Sul versante della spesa, il caso dell’ASL di Massa con l’annunciato pareggio di bilancio solo al prossimo anno quando l'attuale  riduzione del disavanzo è stato ottenuto con tagli pesantissimi di personale, ambulatori e servizi sociali denuncia come il contenimento della spesa delle ASL sia obiettivo non scontato e che, soprattutto, gli sforamenti del passato sono oggi pagati dai cittadini che dovranno farsi carico di un reale e pesante disagio; e sono ancora i lavoratori meno garantiti e con i salari più bassi a dover pagare il costo della riorganizzazione, visto che i risparmi stanno partendo addirittura dal contenimento dei costi sulla sanificazione (con il rischio anche dell’insorgere di patologie dovute alla scarsa qualità del servizio) con la riduzione del personale (come denunciato nella nostra interrogazione sul caso Sodexo di Cisanello).
La sfida della riorganizzazione sanitaria è ineludibile ma questa non può prescindere dal garantire sempre e comunque il diritto universalistico alla salute. Per questo, una riforma pesante per non diventare controriforma necessità del massimo coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dal Consiglio Regionale che approva piani ed indirizzi e che deve pretendere che siano rispettati controllandone la loro applicazione. Pertanto per non rincorrere notizie che non possono che apparire catastrofiche è necessario attivare subito una cabina di regia che veda protagonista la Commissione Sanità, al fine di monitorare, orientare ed eventualmente anche correggere la riforma sanitaria regionale in corso.

La Consigliera
Monica Sgherri
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