assintegrato rivoluzionario – Antonio Pirotto
La mia rivoluzione per la dignità e il diritto al lavoro
Operaio in cassa integrazione dello stabilimento dell’Euralia di Portovesme, Antonello Pirotto porta avanti la lotta dei suoi colleghi del Sulcis “per la dignità e il diritto al lavoro”. Candidato alla Camera dei deputati, circoscrizione Sardegna, racconta perché ha accettato l’invito di Antonio Ingroia a far parte della squadra di Rivoluzione Civile.
“Rivoluzione civile è l’unica alternativa ai governi liberisti di Berlusconi e Monti che hanno massacrato le fasce sociali deboli”.
“Rivoluzione civile è l’unica alternativa ai governi liberisti di Berlusconi e Monti che hanno massacrato le fasce sociali deboli”.
Luoghi della Rivoluzione: il Sulcis (Sardegna)
La rivoluzione sul lavoro parte dal Sulcis, nel sud ovest della Sardegna, il territorio più povero d’Italia, dove la disoccupazione raggiunge quasi il 16% (cinque punti sopra la media nazionale) e fra i giovani arriva al 50%. Su una popolazione di 130 mila abitanti, i percettori di ammortizzatori sociali sono 5500. La crisi occupazionale esplode nei primi anni ‘90 con la chiusura di buona parte delle miniere e la privatizzazione delle aziende pubbliche. Quasi da subito diverse compagnie subentrate allo Stato applicano e minacciano periodicamente la cassa integrazione, per ottenere dal governo sgravi fiscali o prezzi di favore sull’energia, molto più cara rispetto al resto del Paese. Le battaglie degli operai Alcoa, Euralluminia, Ex Ila, SMS (ex Ali), che componevano la filiera dell’alluminio (oggi completamente azzerata), della Rockwool o dei minatori Carbosulcis raccontano la lotta di sopravvivenza di un intero territorio.
Azioni di protesta anche forti, con settimane passate a centinaia di metri sotto terra per occupare le miniere o in vetta alle ciminiere delle fabbriche per issare i loro striscioni. La situazione non cambia nel distretto industriale di Ottana (Nuoro) o nel nord dell’isola a Porto Torres, dove a poco è servito l’esilio volontario degli operai della Vinyls, rinchiusi per oltre un anno nell’ex carcere dell’Asinara. La Sardegna è diventata l’isola dei Cassintegrati e dei pastori che dal 2010 occupano porti e aeroporti per protestare contro il deprezzamento del latte. Il territorio fra Carbonia, Portovesme e Sarroch deve inoltre fare i conti con un pesante disastro ambientale, che richiederebbe investimenti per centinaia di milioni di euro con la creazione di numerosi posti di lavoro.
Per superare tali difficoltà Rivoluzione Civile ha candidato Antonio Pirotto, 50 anni di Carbonia, operaio cassaintegrato dell’Euralluminia e rappresentante sindacale. Trent’anni di lotte alle spalle, con periodi di cassa integrazione e di espulsione dai reparti delle fabbriche che chiudevano una dopo l’altra. Pirotto porterà in parlamento il tema del rilancio industriale del Paese, dal punto di vista degli operai, e la politica delle bonifiche ambientali da attuare nei siti circostanti agli impianti dismessi, non come alternativa, ma come opportunità di lavoro e salute.
«La difesa del comparto industriale – ha spiegato Pirotto – è stata sempre sostenuta dalla lotta dei lavoratori. La soluzione della crisi industriale sarda, passa attraverso la risoluzione dei problemi infrastrutturali ed energetici che hanno sempre condizionato lo sviluppo. Sul piano nazionale bisogna difendere, contro la delocalizzazione, le produzioni strategiche per il sistema Paese come per esempio, ma non solo, il settore alluminio o chimico».
Cari amici della Cgil, ecco cosa vi dico

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