Alla stampa
La nostra solidarietà a Marco Solimano.
La nostra solidarietà a Marco Solimano, consigliere comunale per 9 anni dal 1995 al 2004, presidente dell’Arci, dissociato da un quarto di secolo dalla lotta armata, e da anni impegnato dalla parte dei più deboli, compresi i detenuti.
Nella città dove Cesare Beccaria ha stampato il primo volume “Dei delitti e delle pene” non ci aspettavamo di subire questo attacco incivile lanciato dalle stesse file del partito democratico, e ripreso dalla stampa nazionale affamata di notizie scandalistiche.
Brutto pasticcio questo ennesimo rimpasto di giunta, che riguarda settori delicati come il sociale e l’emergenza abitativa, in tempi di grave recessione e di disastro economico, che ha lasciato centinaia di famiglie livornesi senza lavoro e senza stipendio. Il mancato pagamento dei mutui e dei canoni d’affitto, è causa del 90% degli sfratti per morosità. Sono 30 le famiglie attualmente sfollate in ripari di fortuna, l’ufficio casa assediato è impotente, con pochi strumenti faticosamente costruiti dall’assessore Cantù, che ha avuto un sostegno debole e a volte contradditorio dalla giunta e dal partito di maggioranza.
Non vogliamo infierire sugli evidenti errori del Sindaco nel gestire l’avvicendamento tra Cantù e Solimano. Fatta una scelta, peraltro condivisibile per le buone competenze di Marco Solimano nel settore del sociale, ci si aspettava fermezza nel mantenere le decisioni prese, tanto più che la scelta di Solimano godeva di una larga condivisione da parte degli addetti ai lavori.
Conoscendo l’assoluta disponibilità a trasmettere l’esperienza maturata e lo spirito di servizio dell'assessore Cantù, il passaggio di consegna poteva essere indolore e senza rotture di continuità.
Siamo certi che avremmo avuto garanzie sufficienti per continuare il lavoro di confronto e collaborazione positiva, che in generale ha contraddistinto i nostri rapporti con l'ufficio casa e gli assessori che si sono succeduti, prima con Baldi, poi con Cantù.
A questo punto dobbiamo chiarire che non è in alcun modo accettabile lo spezzettamento delle competenze del settore casa.
Il Vice Sindaco Picchi ha già i suoi problemi con un abitare sociale che andrebbe ripensato con i parametri attuali, rivedendo scelte quanto meno discutibili, inoltre i molti impegni assunti, contribuirebbe alla paralisi completa del settore dell’emergenza casa. Sopratutto non è nemmeno ipotizzabile le divisioni nella gestione dei problemi connessi alla perdita di lavoro e di casa, (che è il problema della modernità), separando le fasi di istruttoria delle situazioni di sfratto, generate dalla crisi del sistema economico, con l'analisi delle strutture di accoglienza a disposizione o in fase di realizzazione. Senza questa unità di delega, si inceppa ogni possibilità di efficace funzionamento dell'ufficio casa, privato di ogni possibilità di programmazione degli interventi in base alle risorse disponibili.
Pertanto è con grande amarezza e preoccupazione, che assistiamo a questa vicenda, in cui una volta di più si è vista l’assoluta incapacità da parte della destra e anche del Pd, di comprendere il dramma del problema casa. Le conseguenze di questa irresponsabile caccia alle streghe sugli sfrattati, causerà nuove maggiori tragedie umane per paralisi totale, già tragicamente sperimentata nel 2009 – 2010. Si è capito che la ricerca del voto, in campagna elettorale conta più dei diritti di un migliaio di famiglie, che finiranno per strada per le beghe interne ai partiti. Noi non accetteremo questo esito che è il peggiore possibile, inizieremo un percorso di lotta, fino ad avere un assessore ala casa e al sociale, in grado di fare scelte di programmazione per adeguare le risorse al fabbisogno, in conseguenza di ciò di graduare l’esecuzione degli sfratti.
p.UI Daria Faggi
Livorno 25 gennaio 2013

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