martedì 5 marzo 2013

L’Autorità idrica toscana sostanzialmente nega riduzioni nelle bollette dell’acqua e quindi la volontà referendaria. Sgherri:”scelta che lascia sconcertati"


L’Autorità idrica toscana sostanzialmente nega riduzioni nelle bollette dell’acqua e quindi la volontà referendaria. Sgherri:”scelta che lascia sconcertati, profonda delusione per le parole del suo presidente.”


Firenze, 5 marzo. L’esito del referendum sul servizio idrico – con il quale i cittadini a stragrande maggioranza hanno detto no, fra l’altro, alla “famosa” remunerazione del capitale investito presente in bolletta - deve essere rispettato, come per giunta ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale prima e poi dal recente parere del Consiglio di Stato. Riteniamo quindi sconcertante l’orientamento – secondo quanto riportato dalla stampa di oggi - della nuova Autorità Idrica Toscana che sostanzialmente, per quanto riguarda la nuova tariffa idrica, è nei fatti opposto all’esito referendario: deludono le parole del presidente della medesima, nonché sindaco di Livorno, secondo cui, secondo sempre quanto riporta la stampa, nella sostanza si bypassa il referendum a causa della condizione della rete idrica toscana e della sua necessità di investimenti. La volontà popolare non può essere subordinata alla condizione della rete! Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale. Il Consiglio Regionale nel dicembre scorso ha approvato – prosegue Sgherri – una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi – per quanto di diretta competenza ed in tutte le sedi deputate – al fine di dare attuazione appunto alla sentenza n° 26 del 2011 della Corte Costituzionale e così contribuire a dare attuazione dell’esito referendario attraverso il quale i cittadini hanno nettamente bocciato la presenza in tariffa dell’adeguata remunerazione del capitale investito, cioè il 7% percento di profitto garantito per i gestori del servizio idrico: da Cosimi, che è sindaco oltre che presidente dell’Autorità Idrica Toscana, ci saremmo aspettati maggiore sensibilità nel voler rispettare quanto ha approvato, fra gli altri, il Consiglio Regionale. Il quadro si sta delineando – conclude Sgherri – chiede che ancora con maggiore sollecitudine la Giunta Regionale proceda all’approvazione del regolamento per rendere operativo il Comitato per la qualità del servizio idrico previsto dalla legge regionale in tema del dicembre 2011, così da rendere operante uno strumento rilevante per dar voce e ricevere importanti contributi fra gli altri delle associazioni che ne potranno far parte.

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