lunedì 4 marzo 2013

Renault Firenze vuole mandare a casa 50 persone e chiudere la filiale


La direzione aziendale di Renault a Firenze ha   comunicato alla RSU la volontà di chiudere la filiale fiorentina nella quale lavorano 50 persone.  Una vera e propria scelta devastante sul piano sociale. Si tratta di una scelta grave e inaccettabile, presa con troppa leggerezza e senza aprire una fase interlocutoria, autorevole e socialmente responsabile. Parte la mobilitazione dei lavoratori e della RSU per difendre lavoro, diritti e dignità. Appello  al Comune e  Provincia di Firenze,   Regione  Toscana per  attivare idonee iniziative istituzionali rivolte alla proprietà per  mantenere la filiale a Firenze e rivedere i 50 licenziamenti. Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori chiede alle istituzioni  adeguate  iniziative per tutelare e sostenere i lavoratori. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.


Giovedì 28 febbraio la direzione aziendale di Renault a Firenze ha   comunicato alla RSU la volontà di chiudere la filiale fiorentina nella quale lavorano 50 persone.  Una vera e propria scelta devastante sul piano sociale “…50 famiglie entrano così nell’incubo della precarietà…” in un momento di   forte recessione   economica e di pesante crisi occupazionale.
Per la RSU “… il settore dell’auto e di riflesso tutto ciò che gira intorno in questi anni di crisi vive una delle stagioni più brutte dove purtroppo i lavoratori sono i primi e alla fine  gli unici a pagare scelte unilaterali aziendali e prova ne sono le tante concessionarie  chiuse  ed i tanti lavoratori licenziati…”.
Si tratta di una scelta grave e inaccettabile, presa con troppa leggerezza e senza aprire una fase interlocutoria, autorevole e socialmente responsabile, non  convince il ragionamento dei dirigenti della Reanault i quali sostengono che “…Firenze non è più ritenuta strategica per la casa, un settore in perdita…”.  Immediata è stata la reazione della RSU e dei lavoratori che hanno dichiarato la propria indisponibilità ad accettare questo nuovo massacro sociale. Troppo pesante è il prezzo da pagare,  a partire dalla dismissione per i 50 lavoratori fiorentini  scatterà la mobilità, “…che per ognuno durerà a seconda della posizione. Si tratta di dipendenti giovani, molti under 30, ma anche di gente con famiglia….”.
Al fine di contrastare la chiusura e i conseguenti licenziamenti i lavoratori e la RSU di Renault Firenze hanno proclamato 2 ore di sciopero per lunedì 4 marzo, con un presidio di fronte allo stabilimento. Contestualmente alle iniziative di lotta e di mobilitazione è partito anche un appello al Comune e  Provincia di Firenze,   Regione  Toscana per  attivare idonee iniziative istituzionali rivolte alla proprietà per  mantenere la filiale a Firenze e rivedere i 50 licenziamenti.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista
nell’esprimere solidarietà ai lavoratori della  Renault filiale di Firenze in lotta per contrastare la dismissione e i conseguenti licenziamenti,
nel dichiarare il proprio sostegno politico e istituzionale alla  vertenza chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla vicenda e  cosa intende fare l’Amministrazione provinciale- unitamente al Comune di Firenze e alla Regione Toscana – per impedire lo smantellamento della sede fiorentina della Renault e i licenziamenti annunciati.
Altresì chiediamo di sapere quali iniziative di sostegno e tutela dei lavoratori sul piano occupazionale, salariale e dei redditi la Giunta intende attivare al fine di contrastare precarietà, perdita del lavoro e dei diritti.
Andrea Calò Lorenzo Verdi 

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