domenica 8 dicembre 2013

Un governo e un Parlamento illegittimi vogliono portare avanti il piano reazionario. Fermiamoli!

Un governo e un Parlamento illegittimi vogliono
portare avanti il piano reazionario. Fermiamoli!

La recente decisione della Corte Costituzionale sul “Porcellum” mette un luce
un dato politico inoppugnabile: il Parlamento attuale, e con esso il governo
in carica e le più alte cariche istituzionali, sono illegittimi essendo sorti
sulla base di una legge elettorale ampiamente anticostituzionale.
Ciò viene ad aggravare quanto da tempo sosteniamo a proposito del governo
Letta-Alfano: un governo senza alcuna legittimità, perché mai eletto dai
cittadini italiani, ma imposto dalla Troika UE-BCE-FMI tramite Napolitano.
C’è di più. Un Parlamento delegittimato, con centinaia di membri eletti in
spregio alla Costituzione, si prepara ad approvare la modifica dell’art. 138
della Costituzione per spalancare le porte a una Repubblica presidenziale di
tipo autoritario.
Cerca di farlo – nel silenzio dei principali media - con la maggioranza di
2/3, per impedire al popolo italiano di far sentire la sua voce attraverso un
referendum.
Come se non bastasse, parlamentari che non hanno alcuna legittimità si
permettono di impartire quotidianamente lezioni di legalità agli operai che
difendono il lavoro, ai disoccupati che lottano contro la fame, a chi
rivendica il diritto a un tetto, alla popolazione della Val di Susa che si
oppone a un progetto costoso, inutile e devastante. Vergogna!
La situazione è insopportabile e la sua forzata prosecuzione mostra anche ai
ciechi che la borghesia per salvaguardare i suoi interessi e il suo potere sta
gettando nel fango l’ordinamento legale che essa stessa ha creato.
La verità è che oggi la classe dominante non può sopravvivere senza violare le
leggi, senza liquidare la Costituzione, senza essere sovversiva. Perché?
Perché la Repubblica parlamentare e le sue regole basilari non sono
compatibili con le esigenze del capitalismo monopolistico in crisi profonda,
di un sistema marcio che per sopravvivere ha bisogno dell’aumento dello
sfruttamento, della corruzione, dei capitali mafiosi, delle guerre di rapina,
dei diktat di un’oligarchia famelica che si arricchisce sempre più sulle
spalle della stragrande maggioranza della popolazione.
Si impone una considerazione. La Costituzione democratico-borghese del 1948 è
stata il frutto di un compromesso fra classi sociali antagoniste. Ma se una
parte rompe il patto, tutto il patto viene meno.
Il proletariato non può limitarsi alla difesa dell’esistente fatto di
mercificazione della forza-lavoro,
povertà, degrado, alienazione, devastazione ambientale, guerre ingiuste.
Deve ricostruire i suoi organismi e strumenti di lotta, ritrovare la sua
indipendenza, la sua libertà, la sua unità di azione, il suo diritto alla
rivoluzione socialista, per la conquista di un nuovo e superiore ordinamento
sociale, di una nuova e superiore legalità basata sulla proprietà collettiva
dei mezzi di produzione.
All’interno di questa prospettiva oggi è essenziale dare battaglia per
impedire che governo e Parlamento vadano avanti nel loro piano reazionario e
antipopolare.
Che la ripresa unitaria delle lotte nelle fabbriche e nelle piazze, che le
manifestazioni di massa contro le modifiche costituzionali spazzino via il
governo Letta-Alfano, facendo crescere la consapevolezza che solo la
rivoluzione socialista, solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti
gli sfruttati porranno fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e
alla delinquenza dei politicanti borghesi.
L’unità dei comunisti e degli operai d’avanguardia in un combattivo Partito
comunista del proletariato è la questione all’ordine del giorno per dirigere
la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi!

8 dicembre 2013         Piattaforma Comunista

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