mercoledì 29 ottobre 2014

PRC appoggia lo sciopero del 14 Novembre

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Comunicato stampa

Come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo
partecipato al corteo convocato dall’Unione Sindacale di
Base a Firenze, in occasione dello sciopero generale indetto
per il 24 ottobre con manifestazioni regionali. Le nostre
bandiere si sono mescolate a quelle di centinaia di
lavoratori e delle, purtroppo, poche altre organizzazioni
presenti. Il giorno successivo, assieme alle compagne e ai
compagni di tutta Italia, abbiamo condiviso le strade del
corteo convocato dalla CGIL a Roma, assieme ad altre
soggettività dell’Altra Europa. Condividiamo
l’entusiasmo di chi ha rivisto nel Paese una forte
risposta alle politiche sociali del governo Renzi.
Apprendiamo però con amarezza delle divisioni che
insistono sulle debolezze progettuali della sinistra di
alternativa italiana, ancora incapace di riprendersi dalla
sconfitta dell’Arcobaleno. Confidiamo che vengano
abbandonate le illusioni di ricostruzione di un partito
socialdemocratico molto simile ai Democratici di Sinistra
che furono, così come lavoriamo perché alle prossime
regionali si ricomponga l’aumento delle distanze tra noi e
Sinistra Ecologia e Libertà, con cui abbiamo condiviso il
percorso delle elezioni amministrative del 2014 ma che
vediamo ancora subalterna al Partito Democratico a partire
dal livello regionale. Sappiamo che difficilmente si potrà
registrare una svolta in tempi rapidi nelle relazioni tra le
varie organizzazioni esistenti, così come dimostra la
divisione nel sindacalismo di base che le recenti cronache
ci hanno riconfermato.
Individuiamo nel 14 novembre un appuntamento importante in
cui investire, laddove si confermi l’organizzazione di un
momento di piazza locale. Spingeremo l’organizzazione al
fine di impegnare i militanti del PRC in un percorso di
riunificazione delle varie realtà di conflitto che oggi
sono impegnate nelle importanti campagne di opposizione al
Ttip, di solidarietà al popolo curdo, di costruzione
dell’opposizione alle politiche economiche dell’attuale
governo.
Siamo convinti che sia necessario un salto di qualità nel
nostro partito, così come in tutte le altre realtà
(sociali e politiche) della sinistra: questo sarà
possibile solo creando degli spazi di partecipazione in cui
nuovi e vecchi entusiasmi si ritrovino e travolgano
divisioni troppo spesso legate a rancori passati, o a scelte
ormai definitivamente superate da un cambio radicale della
fase storica del nostro paese. Ci mettiamo a disposizione a
partire dalla nostra storia e dalla nostra idenità,
convinti di essere strumento imprescindibile ma non
sufficiente per la ricostruzione della sinistra italiana.

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