martedì 24 gennaio 2012

Istat: fatturato industria ai livelli del 2009

INDUSTRIA: FATTURATO E ORDINI AL PALO SI TORNA AI LIVELLI DEL 2009
A novembre il fatturato dell'industria registra una variazione nulla rispetto a ottobre (-0,6% sul mercato interno e +1,0% su quello estero). Nella media degli ultimi tre mesi (settembre-novembre), l'indice diminuisce del 2,9% rispetto ai tre mesi precedenti (giugno-agosto). Lo comunica l'Istat.
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21, come a novembre 2010) il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,2%, con una diminuzione dell'1,8% sul mercato interno e un aumento del 4,8% su quello estero. È il rialzo tendenziale più basso da dicembre del 2009. Il settore di attività economica per il quale si registra l'incremento tendenziale maggiore del fatturato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,5%), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, app. Di misurazione e orologi (-11,1%)
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano, in termini congiunturali, un incremento dell'1,3% per l'energia, dell'1,2% per i beni di consumo, dello 0,1% per i beni intermedi e una diminuzione del 2,0% per i beni strumentali.
Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra un aumento congiunturale dello 0,1%, sintesi di una crescita dell'1,0% degli ordinativi interni e di una riduzione dell'1,1% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 6,6% rispetto al trimestre precedente.
Nel confronto con il mese di novembre 2010, l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo dello 0,7%. Per gli ordinativi, l'aumento tendenziale maggiore si osserva per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+17,3%). Il calo più ampio si registra per la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-11,2%). da repubblica.it
Notizia del: ven 20 gen, 2012
 
ISTAT: 8,3 MILIONI DI ITALIANI SONO POVERI 3,1 MLN 'POVERISSIMI'
Nel 2010, le famiglie in condizioni di poverta' relativa sono l'11% delle famiglie residenti; si tratta di 8,3 milioni di individui poveri, il 13,8% della popolazione residente. La poverta' assoluta coinvolge il 4,6% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni di individui. E' quanto emerge dal rapporto ''Noi Italia'' diffuso oggi dall'Istat. Nel 2009, circa il 58% delle famiglie residenti in Italia ha conseguito un reddito netto inferiore all'importo medio annuo (29.766 euro, circa 2.480 euro al mese). E' in Sicilia che si osserva la piu' elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito e il reddito medio annuo piu' basso (oltre il 25% in meno del dato medio italiano); sempre in questa regione, in base al reddito mediano, il 50% delle famiglie si colloca al di sotto di 18.302 euro annui (circa 1.525 euro al mese). Nel 2010, il 15,7% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficolta' considerate nel calcolo dell'indice sintetico di deprivazione. Il panorama regionale mette in evidenza il forte svantaggio dell'Italia meridionale e insulare, dove la quota di famiglie che presenta almeno tre situazioni di difficolta' sale a 25,8%. Nei primi mesi del 2011, circa la meta' (48,5%) delle persone di 14 anni e piu' si dichiara molto o abbastanza soddisfatta della propria situazione economica. Il livello di soddisfazione per la situazione economica decresce dal Nord al Sud del Paese, presentando una forte variabilita' regionale. ASCA-NOTIZIA DEL: ven 20 GEN, 2012
INDUSTRIA: FATTURATO E ORDINI AL PALO SI TORNA AI LIVELLI DEL 2009
A novembre il fatturato dell'industria registra una variazione nulla rispetto a ottobre (-0,6% sul mercato interno e +1,0% su quello estero). Nella media degli ultimi tre mesi (settembre-novembre), l'indice diminuisce del 2,9% rispetto ai tre mesi precedenti (giugno-agosto). Lo comunica l'Istat.
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21, come a novembre 2010) il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,2%, con una diminuzione dell'1,8% sul mercato interno e un aumento del 4,8% su quello estero. È il rialzo tendenziale più basso da dicembre del 2009. Il settore di attività economica per il quale si registra l'incremento tendenziale maggiore del fatturato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,5%), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, app. Di misurazione e orologi (-11,1%)
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano, in termini congiunturali, un incremento dell'1,3% per l'energia, dell'1,2% per i beni di consumo, dello 0,1% per i beni intermedi e una diminuzione del 2,0% per i beni strumentali.
Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra un aumento congiunturale dello 0,1%, sintesi di una crescita dell'1,0% degli ordinativi interni e di una riduzione dell'1,1% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 6,6% rispetto al trimestre precedente.
Nel confronto con il mese di novembre 2010, l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo dello 0,7%. Per gli ordinativi, l'aumento tendenziale maggiore si osserva per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+17,3%). Il calo più ampio si registra per la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-11,2%). da repubblica.it
Notizia del: ven 20 gen, 2012
FIRMATO IL CONTRATTO DEI BANCARI, AUMENTO DI 170 EURO E FONDO OCCUPAZIONE
E' stato raggiunto tra Abi e le 7 organizzazioni sindacali di categoria l'accordo sul rinnovo del contratto bancario, che ha decorrenza dal primo giugno 2012 e scadenza al 30 giugno 2014.
Il nuovo contratto prevede:
- 170 euro medi di aumento economico, da riparametrare in base agli inquadramenti dei lavoratori. Un aumento economico che recupera l'inflazione.
- La creazione di un fondo per la buona e stabile occupazione, a cui contribuiranno economicamente con il 4% del proprio stipendio gli alti dirigenti bancari. Il Fondo, a regime, permettera' l'assunzione di circa 16.500 giovani nei prossimi 3 anni, con l'obiettivo di arrivare a 25 mila in 5 anni. I giovani entreranno in banca con un salario temporaneamente ridotto del 18%. Dopo 4 anni lo stipendio raggiungera' i livelli tabellari del contratto nazionale. Ma le assunzioni saranno tutte a tempo indeterminato.
- La possibilità per le banche di riportare all'interno del proprio perimetro tutte quelle lavorazioni che negli anni precedenti erano state esternalizzate. I lavoratori coinvolti in questo processo di ''insourcing'' potranno essere collocati progressivamente nell'area contrattuale del credito, con un graduale miglioramento delle loro condizioni retributive.
- I lavoratori in questione, pur avendo un orario lavorativo di 40 ore settimanali e stipendi inferiori del 20% rispetto agli standard del contratto nazionale, avranno comunque un trattamento economico complessivamente piu' vantaggioso rispetto a quello del settore di provenienza e saranno inquadrati da subito nell'area contrattuale del credito. - Modifica dell'orario di sportello dalle 8 alle 22, subordinato dalle 8 alle 20 a verifica tra sindacati e azienda e dalle 20 alle 22 condizionato dall'accordo sindacato-azienda - Congelamento per 18 mesi degli scatti di anzianita' e per tre anni della maturazione del Tfr (trattamento di fine rapporto) alle sole voci stipendio e scatti d'anzianità.
Soddisfata l'Abi che parla di un contratto "straordinario, di ampia solidarietà, che vede al primo posto l'occupazione", firmato in una fase "particolarmente difficile, con una dialettica serrata ma senza mai interrompere il dialogo".
Anche il Segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni parla di un ''contratto positivo, in quanto, pur se realizzato nel più difficile contesto socio economico della nostra storia, tutela i diritti individuali e collettivi, difende l'occupazione e recupera l'inflazione". Questo contratto, aggiunge, "realisticamente, rappresenta il miglior risultato possibile ottenuto dalle Organizzazioni sindacali senza un minuto di sciopero''.
A ribadire che il rinnovo del Contratto Nazionale del credito "è stato raggiunto in un contesto di enorme difficoltà economica nel settore e in tutto il Paese" è anche il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, evidenziando che in tale ambito "assume particolare rilevanza aver definito la costituzione di un Fondo per l'Occupazione, alimentato in via solidaristica dai lavoratori, con l'obiettivo di oltre 6.000 nuove assunzioni stabili all'anno per i prossimi 5 anni". "Saremo particolarmente attenti nella verifica che al Fondo contribuiscano anche, in modo effettivo, i top manager bancari, recependo l'invito loro rivolto in tal senso dal presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, al quale invio un ringraziamento per aver svolto tale opera di sensibilizzazione in un momento cosi' delicato". Adnkronos
Notizia del: ven 20 gen, 2012
LA VERGOGNA DELLE DIMISSION I IN BIANCO SI CALCOLA CHE RIGUARDI 2 MLN DI PERSONE DONNE SOPRATTUTTO (STAMPA)
È un fenomeno nazionale, una vergogna nazionale, quella delle dimissioni in bianco, al quale Repubblica oggi dedica un’inchiesta di due pagine di Maria Novella De Luca. Un fenomeno, quello delle lettere di pre-licenziamento firmate all’atto dell’assunzione che si stima riguardi due milioni di persone. Un fenomeno che riguarda soprattutto le donne, ma non solo. Una realtà che riguarda cantieri, negozi, centri commerciali, botteghe artigiane, imprese, e coinvolge tutte le categorie.
Un fenomeno contro il quale il governo Prodi aveva varato “una legge illuminata” fatta di un solo articolo, che prevedeva che le dimissioni fossero fatte su moduli identificati da codici numerici e progressivi validi solo 15 giorni. Ma il primo atto del governo Berlusconi, ricorda Titti Di Salvo, relatrice di quel provvedimento in Parlamento, fu quello di abrogare proprio quella legge. Oggi il ministro Fornero, pressata da gruppi di donne, ha annunciato tra breve un provvedimento per rendere impossibili le dimissioni in bianco. Speriamo faccia presto.
Oggi sui giornali c’è anche la firma del contratto dei bancari, siglato nella tarda serata di ieri dopo un “falso allarme” il giorno precedente. L’intesa prevede un aumento di 170 euro, sportelli aperti dalle 8 alle 22 e un fondo per l’occupazione che garantirà 16.500 assunzioni in tre anni (con l’obiettivo di arrivare a 25.000 in cinque anni). “Un contratto in tempo di crisi, con carattere di forte solidarietà verso le nuove generazioni – spiega Agostino Megale –. È stata scelta la via di un fondo per favorire un vero e proprio piano del lavoro stabile a tempo indeterminato per le nuove generazioni”.
Per i giovani, sottolinea Il Sole 24 ore, è previsto salario d’ingresso (inferiore del 18 per cento) e orario d’ingresso (40 ore a settimana) a termine: “con un riallineamento delle retribuzioni e dell’orario di lavoro in quattro anni”. Sull’orario di lavoro, l’orario di sportello prolungato prevede una serie di garanzie sulla turnazione, con confronti a livello aziendale e accordo obbligatorio per la fascia 20-22.
Si torna a parlare della gara per la presidenza di Confindustria. Questa volta non andrà come per Emma Marcegaglia, candidata unica. Questa volta, come racconta l’Espresso, il confronto si preannuncia duro tra Alberto Bombassei e Giorgio Squinzi (anche se Repubblica mette tra i candidati anche il terzo incomodo, Giorgio Riello), il falco e la colomba. O come dice lo stesso Bombassei all’Espresso, tra la discontinuità o meglio rifondazione (ovviamente lui) e la continuità (il suo avversario Squinzi). Da fine mese i saggi cominceranno la consultazione in vista del voto del 19 aprile in giunta che designerà il candidato. E l’esito non è scontato. Enrico Galantini da rassegna.it
LAVORO: CGIL, CONTRATTO UNICO E' INGANNO MEGLIO APPRENDISTATO
"Dispiace che tavolo lunedì sia 'filosofico'. Il documento di Cgil Cisl e Uil non lo è per niente". La Cgil affida al suo profilo Twitter la replica alle indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica sul negoziato per riformare il mercato del lavoro. "Lunedì - si legge - ci piacerebbe discutere di mercato del lavoro con qualcuno che lo conosca per averlo frequentato ogni tanto".
Seguono altri tweet della confederazione di Corso Italia: "Meno precarietà e politiche attive per creare occasioni di lavoro. Con chi parlare Passera o Fornero? Meglio sarebbe insieme. Come prima cosa servono ammortizzatori sociali generali contro la crisi. La crisi non è filosofica, questo lo sanno i professori?".
"Il contratto a tempo indeterminato - è scritto sempre sul social network - deve continuare ad essere la forma comune di impiego. Il contratto unico è solo un inganno. È l'apprendistato il canale d'ingresso al lavoro per i giovani". E ancora:"Il mercato del lavoro è segmentato: uomini e donne, sud e nord, immigrati e no, operai e no, giovani e no, ecc. Lo ricomponiamo o no?"
"Passare da 46 contratti al contratto unico? Non ci crede nessuno, a partire dai precari: non diciamo bugie alle persone. Lunedì, dopo la filosofia, si fa sul serio? Per crescere, diremo ai ministri, serve un piano del lavoro urgente per giovani e donne".
da rassegna.it
Notizia del: gio 19 gen, 2012

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